Mysterii Paschalis

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Mysterii Paschalis
Lettera apostolica di Paolo VI
in forma di Motu proprio
XXIX di XLIX di questo papa
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Data 14 febbraio 1969
(VI di pontificato)
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Traduzione del titolo
Argomenti trattati norme generali per l'Anno Liturgico e il nuovo Calendario Romano
Lettera apostolica precedente Sanctitas clarior
Lettera apostolica successiva Apostolicae caritatis

(IT) Testo integrale sul sito della Santa Sede.

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Mysterii Paschalis è il titolo della Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio promulgata da Papa Paolo VI il 14 febbraio 1969. In essa si approvano norme generali per l'Anno Liturgico e il nuovo Calendario Romano alla luce del Concilio Vaticano II.

Richiamando gli insegnamenti di quel Concilio, e in particolare la costituzione sulla sacra liturgia Sacrosanctum Concilium (4 dicembre 1963), la Lettera stabilisce la necessità che la celebrazione del mistero pasquale sia il momento privilegiato del culto cristiano nel suo sviluppo quotidiano e diventi quindi il punto centrale nell'ordinamento liturgico del Proprio e in generale del calendario.

Il documento consta di due capitoli: nel primo, si sottolinea l'azione di molti papi, diretta a prevenire il pericolo costituito dall'affollamento progressivo nei secoli di feste, vigilie e ottave e più in generale dal continuo complicarsi delle varie parti dell'anno liturgico, con il rischio di appannare la centralità del mistero pasquale in favore di devozioni particolari.

La Lettera fa quindi proprie le disposizioni di Pio XI e Giovanni XXIII per restituire alla domenica la sua dignità originaria, così che sia considerata da tutti come la "festa primordiale" e quelle di Pio XII che reintrodusse la veglia pasquale.

Nella seconda parte del documento, affermando chiaramente che la centralità del mistero di Cristo non è turbata dalle feste della beata Vergine Maria né dalle memorie dei Santi (tra cui viene messa in particolare luce il natale dei Martiri e Vincitori), la Lettera osserva un aumento esorbitante nei secoli delle feste dei santi.

Il documento quindi, allineandosi alla posizione del Concilio, sottolinea la decisione di eliminare dal calendario i nomi di santi venerati localmente e di introdurre alcuni martiri vissuti in zone di più recente evangelizzazione, affinché il calendario presenti i nomi dei Santi più importanti, che presentano a tutto il popolo di Dio esempi meravigliosi di santità, conseguita in svariatissimi modi.

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