Pasqua a Bormio
Pasqua a Bormio | |
Pasquale portato a spalla | |
Palio Riti della Settimana Santa | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Pasqua |
Chiamata anche | Pasquali |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Sondrio |
Comune | Bormio |
Luogo specifico | Piazze e vie del centro storico |
Diocesi | Como |
Periodo | Primavera |
Data mobile | Domenica di Pasqua, Lunedì dell'Angelo |
Data d'istituzione | 1606 |
Organizzata da | Associazione "I Reparti di Bormio" |
Tradizioni religiose | Carri allegorici a tema sacro |
Tradizioni culinarie | Agnello arrosto |
Informazioni | reparti@bormio.it |
La Pasqua a Bormio (Sondrio) rievoca annualmente nella città lombarda la resurrezione di Gesù Cristo con la tradizione dei Pasquali.
Storia
La prima testimonianza scritta risale al 1606 ed è conservata nell'archivio parrocchiale di Oga: questa documenta che, tra le incombenze a cui avrebbe dovuto provvedere il parroco, vi era quella di preparare e cucinare l'agnello da distribuire nella piazza il giorno di Pasqua.
Inizialmente la tradizione era celebrata anche nelle Honorate Valli che circondano Bormio ma, nel 1868, a seguito della confisca dei beni ecclesiastici da parte del Regno d'Italia, le chiese del circondario vennero private dei fondi necessari per poter acquistare l'agnello.
La benedizione dell'agnello già arrostito e il rito di distribuirlo tra la gente proseguì fino alla fine del XIX secolo, quando si affiancò a questa tradizione l'usanza di benedirne uno vivo, addobbato con fiocchi e nastri, che, ben presto, prese il posto della prima. Da qui nasce la tradizione dei Pasquali che trae origine dalla consuetudine dei cinque reparti di gareggiare nell'adornare nel miglior modo possibile l'agnello sacrificale, da offrire a Dio, per poi portarlo a ricevere la benedizione nella piazza principale del borgo.
Con il passare dei decenni lo spirito di competizione dei reparti contribuì ad accrescere la manifestazione: il semplice ornamento degli agnelli si arricchì con le sfilate dei bormini in costume tradizionale.
Dal 1932, i Pasquali assunsero la forma di basi processionali, dette popolarmente barelle, portate a spalle dagli abitanti in costume folcloristico.
Reparti
La città è suddivisa in cinque contrade, denominate Reparti, distinte da proprie insegne e colori:
- Maggiore: stendardo rosso con al centro la testa di un lupo;
- Dossorovina: stendardo giallo con al centro il Kuérc[1] e la torre civica;
- Buglio: stendardo azzurro con al centro una fontana;
- Combo: stendardo bianco con al centro un gatto;
- Dossiglio: stendardo verde con al centro una ruota di mulino ad acqua.
Descrizione
Pasquali
I Pasquali sono carri allegorici a tema sacro, realizzati dai reparti, che si sfidano in una competizione ludica: essi rappresentano una tradizione connotata da un profilo fortemente folkloristico, ma con uno sfondo sacro e spirituale che affonda le proprie radici nella cultura pastorale ed agreste.
I carri sono rappresentazioni di valore simbolico-religioso e sono composti da basi processionali, dette portatine o barelle, in legno, sulle quali vengono poste opere artigianali originali, dette Pasquali.
I lavori di allestimento dei Pasquali iniziano già dopo Natale con l'approvazione di un'idea che sviluppa le tematiche e i soggetti pasquali. Il progetto scelto impegna la capacità creativa ed espressiva dell'intero rione, coinvolgendo sul piano artigianale ed artistico sia gli adulti che i bambini.
Oltre ai cinque Pasquali principali ne vengono allestiti altri, sia fatti da ragazzi che dai bambini aiutati dagli adulti.
Sfilata ed esposizione
La mattina della domenica di Pasqua, i Pasquali, circa una ventina, ornati di muschio e fiori, sono trasportati a spalla dai giovani in costume tradizionale bormino fino alla Piazza V Alpini, davanti alle Scuole Elementari, dove le opere vengono scoperte.
Segue la sfilata lungo le strade del centro storico, in particolare Via Roma, che si conclude su Piazza Cavour, dove sorge la Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio ed il Kuerc; qui, al termine della Messa Solenne, sono benedetti sia gli agnelli portati nella parrocchiale dai rappresentanti dei reparti, sia i Pasquali dall'arciprete uscito sul sagrato.
I Pasquali rimangono esposti su Piazza Cavour, fino al giorno successivo, il Lunedì dell'Angelo, per essere ammirati, ma anche per dar modo alla giuria tecnica, appositamente nominata, di assegnare la vittoria sulla base di precisi criteri:
- aspetto estetico;
- significato religioso;
- qualità della lavorazione.
Sapori di festa
La festa, come vuole l'uso, vive anche a tavola con i piatti della tradizione:
- agnello arrosto.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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