Lunedì dell'Angelo

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Lunedì dell'Angelo

W.A.Bouguereau TreMariealSepolcro 1876.jpg
William-Adolphe Bouguereau, Tre Marie al sepolcro (1876), olio su tela
Feria
Mistero celebrato Apparizione dell'Angelo alle donne presso il Sepolcro di Gesù.
Riferimenti
Periodo Tempo di Pasqua
(Ottava di Pasqua)
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Data mobile Lunedì dopo Pasqua

Data nel 2023: 10 aprile
Data nel 2024: 01 aprile
Data nel 2025: 21 aprile

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Rito
Note
Rito Romano
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Data nel 2023: 10 aprile

Data nel 2024: 01 aprile
Data nel 2025: 21 aprile

Rito Ambrosiano
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Celebrata in
Celebrata a
Tradizioni religiose
Data d'istituzione In Italia nel 1947
Chiamata anche Lunedì in Albis
Feste correlate Pasqua

Lunedì dell'Angelo è il nome che in Italia si usa per il lunedì dell'Ottava di Pasqua, cioè per il giorno immediatamente seguente alla solennità pasquale.

In Italia è giorno non lavorativo; non è però festa di precetto della Chiesa Cattolica: non è cioè obbligatoria per i cristiani la partecipazione alla Messa.

Nella liturgia romana

La liturgia romana usa il colore bianco come in tutto il Tempo di Pasqua.

Le letture che vengono proclamate sono le seguenti:

Nel rito ambrosiano

La liturgia feriale, denominata II giorno dell'Ottava di Pasqua Lunedì in Albis, si differenzia da quella romana per la struttura festiva (ternaria)[1] del giorno e per le letture. È celebrata, inoltre, la Messa per i battezzati. Il colore liturgico e il bianco.

Messa nel giorno
Messa per i battezzati

oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

Nel Rito ambrosiano antico

Il messale ambrosiano antico riporta questo titolo alla festività:

FERIA SECUNDA IN ALBIS
ALIAS LUNEDÌ DELL’ANGELO (MISSA DE OCTAVA IN OMNI ECCLESIA)

Il rito ambrosiano moderno ha mantenuto le stesse letture presenti nel Rito ambrosiano antico. Fanno eccezione il Salmo e il Canto al Vangelo che recitano come segue:

  • Psalmellus: Hæc dies, quam fecit Dominus: exultemus, et lætemur in ea. Confitemini Domino, quoniam bonus: quoniam in sæculum misericordia ejus. (È questo il giorno stabilito dal Signore: esultiamo e rallegriamoci in esso. Date lode al Signore, perché è buono: perché eterna è la sua misericordia.)
  • Halleluja: Venite, exultemus Domino, jubilemus Deo salutari nostro. (Venite, esultiamo nel Signore, inneggiamo a Dio, nostra salvezza.)

Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, il celebrante stende solennemente la Sindone[2] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):

(LA) (IT)
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« Perfice, Domine, benignus in nobis paschalium munerum votiva commercia: ut a terrenis affectibus, ad cæleste desiderium transferamur. » « Perfeziona, Signore, in noi con bontà gli scambi votivi dei doni pasquali: affinché siamo elevati dagli affetti delle cose terrene all’aspirazione delle cose celesti. »
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Note
  1. Ossia con Lettura, Epistola e Vangelo.
  2. Velo che copre le Oblate, il pane e il vino posti sull'altare per il sacrificio.
Bibliografia
  • Piccolo messale ambrosiano festivo, Tipografia G. De Silvestri, Milano, 1957
Voci correlate
Collegamenti esterni