Processione del Venerdì Santo (Orte)
Processione del Venerdì Santo (Orte) | |
Processione del Venerdì Santo con le statue di Gesù Cristo morto e della Madonna addolorata | |
Riti della Settimana Santa Processione | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Passione e morte di Gesù Cristo |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Viterbo |
Comune | Orte |
Luogo specifico | Chiesa di Santa Croce, piazze e vie del centro storico |
Diocesi | Civita Castellana |
Periodo | Primavera |
Data mobile | Venerdì Santo |
Data d'istituzione | XIII secolo, inizio |
Organizzata da | Confraternite Riunite di Orte |
Tradizioni religiose | Processione |
Informazioni | Confraternite Riunite Tel: +39 320 6280189 info@confraterniteorte.it |
Collegamenti esterni Sito web | |
La Processione del Venerdì Santo ad Orte (Viterbo) è una sacra rappresentazione che si rievoca annualmente la passione e morte di Gesù Cristo: questa è la più antica processione del Venerdì Santo documentata del mondo.
Storia
La processione, risalente probabilmente agli inizi del XIII secolo, viene ancora oggi effettuata come descritto nelle fonti storiche. A partire dall'ordine di precedenza, determinato dall'antichità delle confraternite ad altri particolari minori.
Al rito originario alla quale partecipavano solo i confratelli di Santa Croce, si aggiunsero, a cominciare dal 1275, quelli dei Raccomandati (oggi non più esistenti) e via via tutti gli altri sodalizi.
Confraternite
Le confraternite ortane furono fondate, come attestano i documenti storici, a partire dal 1159, con alcune specifiche finalità:
- dedicarsi alla costruzione e al mantenimento degli ospedali;
- promuovere la preghiera fra i membri della fraternita;
- tramandare le tradizioni devozionali della comunità ecclesiale.
Ogni confraternita si distingue dall'altra per la propria insegna e per il colore del camice.
Le nove confraternite ortane sono:
- Confraternita del SS. Sacramento: tradizionalmente formata da pochi membri (sacerdoti e notabili della città), attualmente è composta dal Rettore Generale e dal Camerlengo Generale, i quali indossano un camice bianco e una mozzetta rossa, come i colori della città.
- Confraternita di Santa Croce: la più antica fraternita ortana ed una delle più antiche in Italia. La prima notizia risale al 1159, quando una bolla papale di Adriano IV conferma alcune pertinenze all'ospedale di San Leonardo. Ha sede presso la Chiesa di Santa Croce; i membri indossano camice e cappuccio bianco.
- Confraternita di Santa Maria delle Grazie: istituita probabilmente nel XV secolo, ha sede nel santuario omonimo; i confratelli indossano camice e cappuccio bianco con mozzetta blu.
- Confraternita SS.mo Rosario: è l'unico sodalizio femminile, venne fondato nel 1548, anche se all'atto della sua fondazione era composta anche da uomini. Le consorelle indossano un lungo camice ed un velo nero.
- Confraternita della Misericordia: fondata nel 1554, ha sede nella Chiesa di San Francesco; i suoi confratelli indossano camice e cappuccio nero.
- Confraternita della SS. Trinità: ha sede nella Chiesa di San Biagio; i suoi membri indossano camice e cappuccio rosso.
- Confraternita della Madonna del SS.mo Rifugio dei Peccatori, detta anche dello Stendardino: fondata nel 1724, ha sede nella Chiesa della Madonna di Loreto o dell'Ospedale; i suoi membri indossano camice e cappuccio bianco con mozzetta celeste.
- Confraternita di San Pietro: costituitasi nella seconda metà del XIX secolo, ha sede nella chiesa omonima; i suoi confratelli indossano camice e cappuccio grigio.
- Confraternita di Sant'Antonio Abate: fondata nel 1961, ha sede nella Chiesa di San Michele in Agro; i confratelli indossano camice e cappuccio bianco con con mozzetta marrone.
I confratelli, appartenenti alle nove confraternite oggi esistenti, raggiungono il numero di quasi 500 unità, e sono guidati dal Rettore Generale coadiuvato dal Camerlengo Generale, dai due furieri generali e dal consiglio dei Rettori.
Descrizione
La processione si svolge la sera del Venerdì Santo, seguendo una prassi devozionale precisa, scandita dalla tradizione.
Le confraternite dietro invito dei furieri di Santa Croce, muovono dalle rispettive sedi e si dirigono verso la Chiesa di Santa Croce, in attesa dell'uscita delle due statue processionali:
- Gesù Cristo morto (1620 - 1630 ca.), disteso sul cataletto, detto popolarmente bara, sorretto da quattordici confratelli;
- Madonna addolorata posta su una base processionale, portata da otto confratelli.
La processione s'incammina per le vie del centro storico, completamente al buio, illuminate solo dalla luce delle fiaccole al passaggio dei confratelli. Il silenzio è rotto dallo trascinamento delle pesanti catene legate ai piedi scalzi dei cirenei, curvi sotto il peso di una pesante croce, ad espiazione così dei loro peccati. Inoltre, partecipano al rito alcune donne che impersonano figure evangeliche come: la Veronica, Maria Maddalena, e le tre Marie piangenti.
Il corteo sosta in Piazza della Libertà, dove i confratelli si dispongono formando un cuore al cui centro vengono collocate le due statue, e dove, dopo un pensiero spirituale del Vescovo, sono recitate le preghiere rituali e viene cantato, da alcuni confratelli, il Miserere.
Dopo aver percorso le vie del centro storico, il corteo raggiunge il sagrato della Chiesa di Sant'Agostino, dove i confratelli dedicano a Maria il canto dello Stabat Mater. La processione termina nella Chiesa di Santa Croce, dove viene distribuito ai fedeli il pane del Venerdì Santo (semplice impasto di farina con anice) e il vino, in segno di fraternità e condivisione.
Il rito si conclude con la deposizione di Gesù Cristo morto e della Madonna addolorata all'altare del Crocifisso.
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