Diocesi di Civita Castellana

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Diocesi di Civita Castellana
Dioecesis Civitatis Castellanae, Hortana, Gallesina, Nepesina, et Sutrina
Chiesa latina
Duomo di Civita Castellana 01.JPG
vescovo Marco Salvi
Sede Civita Castellana
Suffraganea
Sede immediatamente soggetta alla Santa Sede
Regione ecclesiastica Lazio
Diocesi di Civita Castellana.png
Nazione bandiera Italia
Vicario Renzo Tanturli
Parrocchie 76
Sacerdoti 135 di cui 91 secolari e 44 regolari
1.866 battezzati per sacerdote
67 religiosi 302 religiose 17 diaconi
266.014 abitanti in 1.552 km²
252.800 battezzati (94,7% del totale)
Eretta 990
Rito romano
Indirizzo

Piazza Matteotti 27, 01033 Civita Castellana [Viterbo], Italia

tel. +390761515152 fax. 0761.59.92.13 @
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2017 (gc ch)
Dati dal sito web della CEI
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica


La concattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo a Sutri
La concattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo a Nepi

La diocesi di Civita Castellana (in latino Dioecesis Civitatis Castellanae, Hortana, Gallesina, Nepesina, et Sutrina) è una sede della Chiesa cattolica immediatamente soggetta alla Santa Sede, appartenente alla regione ecclesiastica Lazio. Nel 2016 contava 252.000 battezzati su 266.014 abitanti.

Territorio

La diocesi comprende i seguenti comuni:

  • in provincia di Viterbo: Civita Castellana, Bassano in Teverina, Bassano Romano, Calcata, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel Sant'Elia, Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Gallese, Monterosi, Nepi, Orte, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Sutri, Vallerano, Vasanello e Vignanello;
  • in provincia di Roma: Anguillara Sabazia, Bracciano, Campagnano di Roma, Canale Monterano, Capena, Civitella San Paolo, Fiano Romano, Filacciano, Formello, Magliano Romano, Manziana, Mazzano Romano, Morlupo, Nazzano, Ponzano Romano, Rignano Flaminio, Sacrofano, Sant'Oreste, Torrita Tiberina e Trevignano Romano.

Sede vescovile è la città di Civita Castellana, dove si trova la Cattedrale di Santa Maria Maggiore. Nella diocesi sorgono:

Il territorio è suddiviso in 76 parrocchie.

Storia

Tra i secoli III e IV si hanno i primi riscontri di vescovi di Faleri Novi. Nello stesso periodo nelle vicinanze sorgono le diocesi di Aquaviva, Baccano, Forum Clodii, Manturanum, Nepi, Orte e Sutri a cui nell'VIII secolo si aggiunse la diocesi di Gallese.

Le sedi antiche vennero progressivamente abbandonate già all'inizio del Medioevo, mentre sopravvissero le quattro diocesi storiche di Nepi, Orte e Sutri e Civita Castellana, città in cui i vescovi di Faleri Novi si trasferirono nel 990. Il Medioevo vede la fioritura di numerosi monasteri, fra cui quello del monte Soratte di origine carolingia, l'abbazia territoriale di Sant'Andrea in Flumine, ai quali si aggiungeranno i monasteri cistercensi a partire dal XII secolo.

Il XIII secolo vide queste diocesi percorse da movimenti ereticali, come quelli dei patari e dei fraticelli. In questo clima la diocesi fu però terreno fertile anche per fondazioni francescane: per mano dello stesso santo di Assisi sorsero i conventi di Orte e di Civita Castellana.

Interessante il legame di queste diocesi con la vicina Sede apostolica, a cui furono sempre immediatamente soggette. In seguito alla donazione di Sutri il territorio fu inserito nel Patrimonium Sancti Petri, il nucleo originario dello Stato Pontificio. Qui sorsero nell'VIII e nel IX secolo alcune importanti domuscultae, fattorie fortificate per l'approvvigionamento di Roma. Nell'ultimo scorcio del IX secolo furono eletti due papi di Gallese: Marino I e Romano. Il Concilio di Sutri (1046), indetto dall'imperatore Enrico III, pose fine allo scisma che vedeva opporsi tre rivali per il papato: vi fu eletto papa Clemente II. A Civita Castellana morì l'antipapa Clemente III (1100), ma nel XII secolo fu anche rifugio per Eugenio III, Adriano IV e Alessandro III. Tra il 1243 ed il 1244 Sutri fu per breve tempo sede papale, quando papa Innocenzo IV vi si stabilì per fuggire dall'imperatore Federico II, che egli aveva scomunicato.

A partire dal XIII secolo le diocesi si incamminano verso un processo di aggregazione, dettato dalla scarsezza delle rendite. Gallese fu assorbita dalla diocesi di Civita Castellana verso il 1285. Il 12 dicembre 1435 le diocesi di Nepi e di Sutri furono unite in persona episcopi con la bolla Romana ecclesia di papa Eugenio IV. Il 5 ottobre 1437 Civita Castellana fu unita pure in persona episcopi alla diocesi di Orte.

Nel 1523 la sede di Nepi fu conferita in amministrazione apostolica al vescovo di Viterbo Egidio Canisio, ma alla sua morte nel 1532 tornò ad essere amministrata dal vescovo di Sutri Jacopo Bongalli.

Quest'aggregazione gioverà alle diocesi, le cui cattedre erano ambite per la vicinanza a Roma, che grazie ai ripetuti trasferimenti di vescovi diverranno tutte omogenee fra loro nell'impostazione pastorale e amministrativa, già prima che il Concilio di Trento desse uniformità alle diverse tradizioni diocesane. Il Concilio invece ebbe notevoli conseguenze imponendo ai vescovi l'obbligo della residenza. Fu vescovo di Nepi e Sutri fra il 1556 e il 1560 il futuro papa Pio V, uno dei massimi protagonisti della riforma cattolica post-tridentina. Già nel 1564 il vescovo Girolamo Gallarati istituì a Sutri il seminario diocesano, che però fu costretto a chiudere due anni più tardi, per riaprire solo nel 1703.

Per breve tempo fu ristabilita la diocesi di Gallese, Girolamo Garimberti ne fu eletto vescovo il 17 marzo 1563 da papa Pio IV, ma il suo successore Gabriele de Alexandris rinunciò alla diocesi il 16 settembre 1569 e papa Pio V soppresse nuovamente la diocesi incorporandone il territorio nella diocesi di Civita Castellana.

Nel Seicento furono celebrati importanti sinodi che incentrarono la vita della diocesi sulle confraternite, a cui erano affidati ampi compiti assistenziali e caritativi, e sugli ordini religiosi, fra i quali si confermò importante la presenza dei francescani.

Nel Settecento nelle diocesi di Civita Castellana e Orte si realizzò l'intensa opera di rinnovamento promossa dal vescovo Giovanni Francesco Tenderini (1717-1739), che sarà beatificato nel 1794. Questo rinnovamento porterà anche all'apertura del seminario diocesano nel 1746, mentre si andavano diffondendo anche scuole per l'educazione femminile. Fu verso la fine di questo secolo che sorse il più importante santuario mariano dell'odierna diocesi, quello di Santa Maria ad Rupes.

Durante il periodo napoleonico il vescovo di Civita Castellana e Orte Lorenzo De Dominicis accettò di sottoscrivere il giuramento, rifiutò invece il vescovo di Nepi e Sutri Camillo de Simeoni, che fu di conseguenza imprigionato e deportato, mentre le sue diocesi furono soppresse e aggregate alle diocesi di Civita Castellana e Orte. A Nepi un'insurrezione antifrancese fu repressa nel 1798 dall'incendio della città e dal saccheggio della cattedrale e del palazzo vescovile.

Il 20 dicembre 1805 la collegiata di Gallese riebbe il titolo di cattedrale e i vescovi di Civita Castellana e Orte aggiunsero il titolo di Gallese.

L'11 febbraio 1986 le diocesi di Nepi, di Sutri, di Orte e di Gallese furono unite in forma piena alla diocesi di Civita Castellana. Nel 1991 le diocesi accorpate a Civita Castellana furono dichiarate sedi titolari.

Cronotassi dei vescovi

Sono elencati i vescovi di Faleri Novi, poi di Civita Castellana, poi di Civita Castellana e Orte, poi di Civita Castellana, Orte e Gallese e infine i vescovi di Civita Castellana dopo l'unione delle altre sedi. Le cronotassi delle sedi soppresse sono riportate alle voci Diocesi di Gallese, Diocesi di Nepi, Diocesi di Orte e Diocesi di Sutri.

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2016 su una popolazione di 252.000 persone contava 266.014 battezzati, corrispondenti al 94,7% del totale.

Fonti
Voci correlate
Collegamenti esterni