Strage degli innocenti (Guido Reni)

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Bologna Pin.Naz G.Reni StrageInnocenti 1611.jpg

Guido Reni, Strage degli innocenti (1611), olio su tela
Strage degli innocenti
Opera d'arte
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Emilia Romagna
Regione ecclesiastica Emilia
Provincia Bologna
Comune Stemma Bologna
Diocesi Bologna
Ubicazione specifica Pinacoteca Nazionale, sala 24
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza Bologna
Luogo di provenienza Chiesa di San Domenico, Cappella Berò (o Ghisilieri)
Oggetto dipinto
Soggetto Strage degli innocenti
Datazione 1611
Ambito culturale
Autore Guido Reni
Materia e tecnica olio su tela
Misure h. 268 cm; l. 170 cm
Virgolette aperte.png
16Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.
Virgolette chiuse.png

La Strage degli innocenti è un dipinto, eseguito nel 1611, a olio su tela da Guido Reni (1575 - 1642), proveniente dalla Cappella Berò (o Ghisilieri) nella Chiesa di San Domenico in Bologna e ora conservato presso la Pinacoteca Nazionale di questa città.

Descrizione

Soggetto

La scena della Strage degli innocenti si svolge all'esterno fra alcuni edifici, dove compaiono:

  • Due carnefici, uno ritratto di spalle, mentre si getta su una donna urlante e uno chinato verso le madri con i loro figli, tengono stretti nella destra dei pugnali con i quali sono in procinto di massacrare i corpi dei fanciulli. Come si comprende dai loro abiti e pugnali, gli sgherri che compiono il massacro non sono soldati regolari, ma sicari, abituati al delitto, ingaggiati per l'occasione da Erode il Grande. Il pittore li raffigura con l'ombra sui loro volti, la bocca contratta dalla crudeltà, la mancanza d'ogni sentimento umano e la luce intensa sulle braccia, in particolare sulle mani che stringono i pugnali, strumento di morte e di terrore.
  • Cinque madri che reagiscono in modo diverso alla minaccia:
    • a sinistra:
      • in alto, una donna ha il volto sfigurato in urlo a causa della violenza subita dal soldato che le strappa i capelli e tenta la fuga;
      • in basso, una madre sostiene un bambino sulle spalle;
    • a destra, una donna tenta di fuggire, abbracciando il proprio bambino;
    • al centro:
      • una donna tenta di ostacolare il soldato opponendogli la mano;
      • in primo piano, una madre, in ginocchio, piange e prega sui corpi dei bambini uccisi con il volto rivolto al cielo prostrata dal dolore. Ella assume la tipica posa della Mater dolorosa, ossia l'immagine della Madonna, durante gli ultimi momenti della passione di Gesù.
Guido Reni, Strage degli innocenti (part. Madre con bambino), 1611, olio su tela
  • Bambini, alcuni giacciono a terra morti, altri come le madri, hanno i volti e gli occhi con impressi sentimenti di orrore, paura, angoscia e disperazione.
  • Due angeli, in cielo, distribuiscono interi fasci di rami di palma, simbolo del martirio e della santità.

Note stilistiche, iconografiche e iconologiche

  • La conformazione statuaria dei corpi degli uomini e delle donne dai volti perfetti e dai corpi racchiusi in abiti drappeggiati evitano che la scena appaia più cruenta di quanto in realtà non sia.
  • Il dipinto presenta una chiara geometria compositiva e un notevole senso di spazialità, nonostante le dimensioni dell'opera, lunga e stretta: la prima è da ricercarsi nel triangolo con il vertice rivolto verso il basso, si forma al centro ed è fatto di corpi e di braccia; il secondo è dovuto sia all'altro triangolo formato da tre donne accovacciate, sia alla presenza degli edifici che scandiscono la successione dei piani verticali. L'artista, attraverso le direttrici di questi due immaginari triangoli, vuole cogliere e accentuare la drammaticità dell'evento e degli affetti umani, la pietà e il terrore.

Notizie storico-critiche

L'opera, dipinta nel 1611, per la Cappella Berò (facoltosi amici dell'artista che per questo lavoro gli versarono 21 scudi) rimase nella Chiesa di San Domenico per 185 anni. Nel 1796 fu inviata a Parigi dall'esercito napoleonico; rimpatriata nel 1815, fu collocata nella Pinacoteca Nazionale di Bologna, da poco inaugurata.

Bibliografia
  • Carlo Bertelli et. al., Storia dell'Arte Italiana, vol. 3, Editore Electa-Bruno Mondadori, Milano 1990, pp. 291 - 292 ISBN 9788842445234
  • Giorgio Cricco et. al., Itinerario nell'arte, vol. 2, Editore Zanichelli, Bologna 1999, pp. 499 - 500 ISBN 9788808079503
  • Andrea Emiliani, Guido Reni, col. "Art Dossier", Editore Giunti, Firenze 1988, pp. 34 - 35 ISBN 9788809760769
  • Gérard-Julien Salvy, Reni, col. "I Maestri", Editore Electa, Milano 2001, pp. 60 - 63 ISBN 9788843577057
  • Emma Muracchioli, Il Barocco in Italia: Tiepolo, Caravaggio Bernini: il paradiso della forma e del colore, col. "La Bellezza di Dio. L'Arte ispirata dal Cristianesimo", Editore San Paolo, Palazzolo sull'Oglio (BS) 2003, pp. 32 - 33
  • Rolf Toman (a cura di), L'arte barocca: architettura, scultura, pittura, Editore Könemann, Colonia 1999, p. 380 ISBN 9783829017473
  • Stefano Zuffi, Episodi e personaggi del Vangelo, col. "Dizionari dell'Arte", Editore Mondadori-Electa, Milano 2002, p. 115 ISBN 9788843582594
  • Stefano Zuffi, La pittura italiana, Editore Mondadori-Electa, Milano 1997, pp. 262 - 263 ISBN 9788843559114
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 25 agosto 2013 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.