Ubi Periculum

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Ubi Periculum
Costituzione apostolica di Gregorio X
Stemma-Gregorio-X.jpg
Data 16 luglio 1274
(III di pontificato)
Traduzione del titolo Dove il pericolo
Argomenti trattati norme sulla tenuta dei conclavi
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Ubi Periculum è la costituzione apostolica che fu promulgata da papa Gregorio X il 16 luglio 1274,[1] durante il secondo Concilio di Lione.

La costituzione fu concepita per evitare quanto avvenuto per l'elezione dello stesso Gregorio X nel 1271. L'elezione avvenne dopo ben 1006 giorni di Sede vacante, al termine della più lunga e difficile elezione papale della storia. Era accaduto che, alla morte di Clemente IV nel 1268, i 19 cardinali riuniti a Viterbo per eleggerne il successore, si erano trovati in grande disaccordo tra loro a causa di profonde divisioni politiche e nazionalistiche.

Appare evidente come la Ubi Periculum fosse molto limitante per i cardinali e impedisse loro quei contatti con l'esterno che avevano caratterizzato molte precedenti elezioni. È possibile che dietro questa costituzione vi sia stata l'ispirazione di san Bonaventura da Bagnoregio, che era grande amico di Gregorio X e voleva forse ripristinare l'autonomia del Sacro Collegio.

Essa stabilì norme molto rigide sullo svolgimento del conclave:

  • I cardinali devono riunirsi, ciascuno con un solo accompagnatore, dieci giorni dopo la morte del papa nello stesso palazzo dove è avvenuto il decesso.
  • Tutti devono abitare in una sala comune, senza alcun contatto con l'esterno.
  • L'invio di scritti ai cardinali è severamente vietato, pena la scomunica.
  • Viste le esperienze precedenti, il documento prescrive anche norme ben precise sull'alimentazione dei cardinali: dopo che siano trascorsi inutilmente tre giorni, i cardinali avranno diritto ad una sola pietanza per pasto e, trascorsi inutilmente anche ulteriori cinque giorni, la dieta sarà limitata a soli pane, vino ed acqua.
  • Inoltre, durante la Sede vacante tutti i proventi ecclesiastici spettanti ai cardinali saranno trattenuti dal camerlengo per essere poi messi a disposizione del nuovo pontefice.

Vicissitudini

L'applicazione della Ubi Periculum non fu peraltro facile: già nel conclave del luglio 1276 i cardinali si mostrarono insofferenti delle costrizioni alle quali dovevano sottostare. Per la verità in quell'occasione essi subirono vere e proprie angherie ad opera del "custode del Conclave", Carlo I d'Angiò, che voleva costringerli ad eleggere un papa a lui gradito. Venne invece eletto Ottobono Fieschi, che prese il nome di Adriano V e che, benché fosse molto malato (morirà dopo soli 39 giorni di pontificato), fece in tempo a "sospendere" le norme della costituzione. Il suo successore, papa Giovanni XXI, arriverà addirittura ad abrogare la Ubi Periculum alla fine di quel lungo 1276, l'anno dei "4 papi".

Fu Celestino V a reintrodurla nel 1294, mentre Bonifacio VIII, nel 1298, la inserì integralmente nel Codice di Diritto Canonico. Va notato come questi due ultimi papi avessero entrambi ben conosciuto e stimato Gregorio X.

Essa fu ancora abrogata da papa Pio VI con la bolla Cum Nos Superiori del 13 novembre 1798, durante la drammatica situazione venutasi a creare dopo l'occupazione dello Stato della Chiesa da parte dei francesi che esiliarono il pontefice e imprigionarono o obbligarono i cardinali a lasciare Roma.

Note
  1. La costituzione fu presentata in concilio da papa Gregorio X il 7 luglio 1274, ma venne ufficialmente approvata e promulgata il 16 luglio, giorno precedente la conclusione del concilio stesso; si veda Antonino Franchi, O.F.M., Il Concilio II di Lione, 1274, secondo la ordinatio concillii generalis lugdunensis, Edizioni Francescane, Roma, 1965.
Voci correlate
Bibliografia