Ultima Cena (Valentin de Boulogne)
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Segui @CathopediaValentin de Boulogne, Ultima Cena (1625 - 1626 ca.), olio su tela | |
Opera d'Arte | |
Stato | |
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | |
Diocesi | Roma |
Ubicazione specifica | Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini, sala 23 |
Uso liturgico | nessuno |
Oggetto | dipinto |
Soggetto | Ultima Cena |
Datazione | 1625 - 1626 |
Ambito culturale | Ambito caravaggesco |
Autore |
Valentin de Boulogne |
Materia e tecnica | olio su tela |
Misure | h. 139 cm, l. 230 cm |
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L'Ultima Cena è un dipinto, realizzato tra il 1625 ed il 1626 circa, ad olio su tela, dal pittore francese Valentin de Boulogne (1591 - 1632), conservato nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini a Roma.
Descrizione
Soggetto
La scena dell'Ultima Cena è ambientata nella sala del Cenacolo, dove compaiono intorno ad una tavola imbandita:
- Gesù Cristo annuncia con serenità ed amara rassegnazione l'imminente tradimento.
- San Giovanni, seduto affianco di Gesù, piega la testa accostandosi al suo petto ed appoggiandosi sul tavolo visibilmente addormentato.
- San Pietro, alla destra di Cristo, alza le mani in un gesto di stupore.
- Giuda Iscariota tiene con la mano destra, nascosto dietro la schiena, il sacchetto contenete i trenta denari, il prezzo del suo tradimento.
- Altri apostoli hanno un espressione triste e sgomenta.
Inoltre, nella scena sono presenti alcuni dettagli, resi con grande cura, spesso di valore simbolico, come:
- bicchieri di vino e pagnotte, distribuiti sulla tavola, fanno riferimento all'istituzione dell'Eucarestia;
- agnello arrosto, al centro della mensa, è il tipico cibo della Pasqua ebraica.
Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche
- Lo schema compositivo del dipinto mostra l'influenza classica, in particolare nella figura solenne e monumentale di Gesù Cristo, al centro esatto della scena, e nella composizione simmetrica degli apostoli accanto lui e la loro distribuzione regolare attorno al tavolo. Tali elementi stilistici sono lontani dalle composizioni convulse e turbolente che Valentin de Boulogne aveva utilizzato in altre opere. Infatti, a differenza di queste, che costituiscono gran parte della sua produzione, nel dipinto rivela un attaccamento ai modi classicheggianti francesi che Poussin e Vouet stavano sviluppando in questi anni.
- Il pittore, inoltre, è profondamente influenzato dal realismo del Caravaggio (perfettamente evidente nella resa delle mani degli apostoli) sia nell'utilizzato della luce che, attraverso il gioco abile di chiaroscuri sottolinea lo stato emotivo dei personaggi, sia nell'adozione come modelli della gente appartenente alla classe povera ed umile del tempo che nella resa dei personaggi raffigurati senza alcun tipo di idealizzazione.
Notizie storico-critiche
L'opera, dopo alcuni passaggi in varie raccolte ((già collezione Fesch, collezione Mattei fino al 1808), nel 1895 è stata acquistata presso il Monte di Pietà dalla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma.
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