San Valeriano di Aquileia

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San Valeriano di Aquileia
Patriarca
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al secolo {{{alsecolo}}}
battezzato
Santo
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Titolo
Incarichi attuali
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Nascita
Morte Aquileia
388
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale IV secolo
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Consacrazione vescovile 369
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Incarichi ricoperti Patriarca di Aquileia
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
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pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
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Predecessore {{{predecessore}}}
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Extra San Valeriano di Aquileia
Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 27 novembre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

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Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 27 novembre, n. 3:
« Ad Aquileia in Friuli, san Valeriano, vescovo, che difese la retta fede contro l'arianesimo nelle terre dell'antico Illirico e radunò insieme chierici e laici invitandoli a praticare una vita in comune. »

San Valeriano di Aquileia († Aquileia, 388) è stato un patriarca latino, di Aquileia dal 369 al 388. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Successore di Fortunaziano, ristabilì il controllo cattolico sulla Chiesa aquileiese, dopo le ambiguità del suo predecessore. Valeriano partecipò da protagonista al concilio che Papa Damaso I aveva indetto a Roma nel 369, tanto da essere considerato il capo degli ortodossi contro la fazione ariana.

Grazie all'autorità del suo vescovo, presso il centro episcopale fiorì un notevole seminario di studi teologici e di formazione ascetica. La sua presenza pastorale costituì il segno delle ripresa della fede nicena contro l'arianesimo che per un ventennio aveva dominato in Occidente, specialmente nella grande diocesi di Milano. Aquileia divenne il centro della diffusione e della difesa della fede ortodossa contro l'arianesimo, tanto che lo stesso Sofronio Eusebio Girolamo riconosce ai clerici aquileienses i meriti per il loro zelante esercizio della fede.[1]

Nel 381 Valeriano indisse il concilio di Aquileia per combattere gli ultimi gruppi ariani nell'area balcanico-danubiana. L'imperatore, pur convocando il concilio, dissuase dal parteciparvi i vescovi della parte orientale dell'impero. Ad Aquileia arrivano così solo 35 vescovi dell'area padano-danubiana-adriatica; sotto la guida spirituale di Ambrogio da Milano, condannarono Palladio di Raziaria, Secondiano di Singiduno e il presbitero Attalo. Di tale concilio si sono conservati gli atti ufficiali e le controtestimonianze degli ariani. Al termine del concilio furono inviate agli imperatori quattro lettere sinodali, che ribadivano la fedeltà e la devozione verso la Chiesa di Alessandria. La presenza determinante di Ambrogio al concilio sancì anche l'affermarsi di Milano come metropoli dell'Italia settentrionale anche in campo ecclesiastico.

Predecessore: Patriarca di Aquileia Successore: Stemma vescovo.png
Fortunaziano 369 - 388 San Cromazio I
II
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con
con
Fortunaziano {{{data}}} San Cromazio
Note
  1. Gerolamo - Epistulae - VII, 6
Collegamenti esterni