Madonna delle Lacrime (Siracusa)

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Madonna delle lacrime

A Siracusa, dal 29 agosto al 1º settembre 1953, nella casa dei coniugi Iannuso, da un quadro in gesso raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, sgorgarono delle lacrime, risultate poi di tipo umano[1].

Il 13 dicembre 1953 l'episcopato della Sicilia ha riconosciuto la realtà della lacrimazione secondo la Chiesa cattolica, confermata da interventi successivi di papa Pio XII (17 ottobre 1954) e di papa Giovanni Paolo II (6 novembre 1994).

L'effigie mariana è conservata attualmente nel santuario della Madonna delle Lacrime, inaugurato il 6 novembre 1994.

Storia

Angelo e Antonina Lucia Iannuso con l'immagine miracolosa della Madonna

Siracusa, 1953: in via degli Orti di San Giorgio, al numero civico 11, abitavano due giovani sposi, Angelo Iannuso e Antonina Lucia Giusti; Antonina, in attesa del primo figlio, aveva una gravidanza difficile, con ricorrenti abbassamenti della vista: verso le tre di notte del 29 agosto la vista scomparve del tutto, ma alle 8.30 del mattino ritornò, e Antonina vide lacrime scendere sul viso da una Madonna, in gesso, posta a capo del letto. Il mezzo busto, inserito in un quadro, raffigurava il Cuore Immacolato di Maria, ed era un regalo ricevuto per le nozze, celebrate il 21 marzo di quell'anno.

La lacrimazione si ripeté diverse volte dal 29 agosto al 1° settembre; la notizia si divulgò rapidamente e casa Iannuso divenne meta di incessante pellegrinaggio.

Prudente l'atteggiamento della Chiesa: il parroco, don Giuseppe Bruno, con il permesso della Curia sottopose il fenomeno ad una commissione scientifica, presieduta dal dottor Michele Cassola, ateo.

Dopo un prelievo del liquido lacrimale, che segnò anche la fine del fenomeno, e dopo un esame del quadretto, in data 9 settembre 1953 la commissione concluse che le lacrime erano di tipo umano e il fenomeno non spiegabile scientificamente[2].

Il 13 dicembre dello stesso anno l'episcopato della Sicilia dichiarò autentica la lacrimazione. Il quadretto, prima di essere custodito nel santuario costruito successivamente, rimase esposto fino al 1968 alla venerazione dei fedeli in piazza Euripide.

Scienza e tecnica

Una commissione medica, incaricata dalla Curia di Siracusa, si recò in casa Iannuso il 1º settembre: venne prelevato circa un centimetro cubo del liquido che sgorgava dagli occhi della Madonnina; sottoposto ad analisi, il liquido fu classificato come "lacrime umane".[3]

Domenica 30 agosto un cineamatore di Siracusa, Nicola Guarino, era riuscito a filmare una lacrimazione, documentando il fenomeno in circa trecento fotogrammi.[4]

Giudizio della Chiesa cattolica

L'episcopato della Sicilia, presieduto dal cardinale Ernesto Ruffini, il 13 dicembre 1953 emise il seguente giudizio:[5]

« I Vescovi di Sicilia, riuniti per la consueta Conferenza in Bagheria (Palermo), dopo aver ascoltato l'ampia relazione dell'Ecc.mo Mons. Ettore Baranzini, arcivescovo di Siracusa, circa la "Lacrimazione" della Immagine del Cuore Immacolato di Maria, avvenuta ripetutamente nei giorni 29-30-31 agosto e 1 settembre di quest’anno, a Siracusa (via degli Orti n. 11), vagliate attentamente le relative testimonianze dei documenti originali, hanno concluso unanimemente che non si può mettere in dubbio la realtà della Lacrimazione. Fanno voti che tale manifestazione della Madre Celeste ecciti tutti a salutare penitenza ed a più viva devozione verso il Cuore Immacolato di Maria, auspicando la sollecita costruzione di un Santuario che perpetui la memoria del prodigio. »

Il 17 ottobre 1954, papa Pio XII concluse il Convegno Mariano di Sicilia con un radiomessaggio[6], nel quale disse tra l'altro:

« Non senza viva commozione prendemmo conoscenza della unanime dichiarazione dell’Episcopato della Sicilia sulla realtà di quell’evento. Senza dubbio Maria è in cielo eternamente felice e non soffre né dolore né mestizia; ma Ella non vi rimane insensibile, che anzi nutre sempre amore e pietà per il misero genere umano... »

Il 6 novembre 1994, papa Giovanni Paolo II, in occasione della visita pastorale alla città di Siracusa, durante l’omelia per la dedicazione del Santuario alla Madonna delle Lacrime, disse tra l'altro[7]:

«Le lacrime di Maria appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico. Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della Madre. Qui, tra queste mura accoglienti, vengano quanti sono oppressi dalla consapevolezza del peccato e qui sperimentino la ricchezza della misericordia di Dio e del suo perdono! Qui li guidino le lacrime della Madre».

Messaggio

« Sono lacrime di dolore per quanti rifiutano l'amore di Dio, per le famiglie disgregate o in difficoltà, per la gioventù insidiata dalla civiltà dei consumi e spesso disorientata, per la violenza che tanto sangue ancora fa scorrere, per le incomprensioni e gli odi che scavano fossati profondi tra gli uomini e i popoli. Sono lacrime di preghiera: preghiera della Madre che dà forza ad ogni altra preghiera, e si leva supplice anche per quanti non pregano perché distratti da mille altri interessi, o perché ostinatamente chiusi al richiamo di Dio. Sono lacrime di speranza, che sciolgono la durezza dei cuori e li aprono all'incontro con Cristo Redentore, sorgente di luce e di pace per i singoli, le famiglie, l'intera società. »
(Dall'omelia tenuta a Siracusa da papa Giovanni Paolo II il 6 novembre 1994))

[8]

Santuario

Progettato nel 1957 e iniziato nel 1966, il Santuario della Madonna delle Lacrime venne inaugurato da Giovanni Paolo II il 6 novembre 1994. Nella parte superiore della basilica, presso l'altare centrale, è custodita l'effigie mariana protagonista dell'evento.

Note
Bibliografia
  • G. Greco (a cura di), Il pianto di Maria. La lacrimazione di Siracusa tra storia e fede, Editore Città Nuova, 2003
  • Rosaria Ricciardo, Pianto di Maria e dolore di Dio. L'evento di Siracusa, Editore San Paolo, 2004
Voci correlate
Collegamenti esterni