Abbazia di Fontaine-Daniel
Abbazia di Fontaine-Daniel | |
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Complesso monastico | |
Stato | Francia |
Regione | Paesi della Loira |
Dipartimento | Mayenne |
Comune | Saint-Georges-Buttavent |
Diocesi | Arcidiocesi di Rennes |
Religione | Cattolica |
Oggetto tipo | Abbazia |
Dedicazione | Maria Vergine |
Sigla Ordine qualificante | O.Cist. |
Inizio della costruzione | XIII secolo |
Distruzione | 1806 ca. |
Data di consacrazione | 1243 |
Consacrato da | San Goffredo di Loudon[1] |
Coordinate geografiche | |
Francia | |
L'ex abbazia di Fontaine-Daniel si trova a Fontaine-Daniel nel comune di Saint-Georges-Buttavent, nel dipartimento della Mayenne nella regione dei Paesi della Loira. Fu fondata, nel 1204, da Juhel III di Mayenne, signore di Mayenne, tornato dalla Terra Santa nel 1196. Questa abbazia cistercense fu dotata di una chiesa, distrutta dopo la rivoluzione francese.
Storia
Fondazione
La fondazione dell'abbazia di Fontaine-Daniel fu ratificata da papa Gregorio IX nel 1226. L'abbazia fu dotata fin dall'inizio, sia dal suo fondatore che da vari signori della regione, di molte terre e signorie, non solo in varie parti del Maine, ma anche in Normandia e fino all'Angiò. Fu fornita nel 1243 da Dreux V de Mello, il diretto successore del fondatore, con il diritto di alta giustizia su tutti i vassalli che possedeva entro i limiti della baronia di Mayenne. Ben presto eretta a baronia, divenne presto una delle terre feudali più considerevoli del Maine.
La solenne consacrazione dell'abbaziale di Fontaine-Daniel fu celebrata nel 1243, da san Goffredo di Loudon, vescovo di Le Mans; e Dreux de Mello e Isabella confermarono in questa occasione tutte le donazioni che l'abbazia aveva precedentemente ricevuto.
L'abbazia è in un primo momento, nel mezzo di una grande prosperità temporale, costituita solo da religiosi che dividono il loro tempo tra preghiera, lavoro ed elemosina.
Tempi difficili
Arrivò quindi un periodo travagliato per l'abbazia a causa della guerra dei cent'anni e l'occupazione inglese. Nel 1431, l'abate Jeanne de Laval, costruì il coro della chiesa abbaziale, che fu benedetto nel corso dello stesso anno, da Adam Châtelain[2], vescovo di Le Mans.
Il periodo travagliato continuò durante le guerre di religione con i mali che le truppe di Robert Devereux (II conte di Essex) gli fecero sperimentare durante il loro passaggio attraverso questa regione.
In regime di commenda
Fu poi l'introduzione, sotto il regno di Luigi XI, di abati commendatari nelle abbazie, che sarà all'origine dell maggiori difficoltà per il cenobio di Fontaine-Daniel. Si dalla prima commenda del vescovo di Angers, Jean II de Beauvau[3] 1463, sorsero forti contrasti tra il commendatario e la comunità religiosa. Quando l'abate commendatario volle prendere possesso dell'abbazia, la trovò occupata, su istigazione dell'abate regolare François Chérot, da una truppa di persone armate che gli avevano chiuso l'ingresso.
Questi contrasti si ripeteranno con conseguenze ancora più gravi nel 1477 tra Jean Courtin, il successore regolare di François Chérot, e lo stesso Jean de Beauvau, che poi, durante la sua prima visita al monastero, lo spogliandolo di ciò che era più prezioso. Dopo vari scontri e prese di mano tra i contendenti nell'autunno di quell'anno, un manipolo di uomini d'arme presero d'assalto l'abbazia dopo un breve assedio, causando gravi danni agli edifici e anche alcuni morti tra i monaci.
XVI secolo
Anche questo secolo fu travagliato per Fontaine-Daniel. Le dispute tra gli abati eletti dal capitolo del monastero e gli abati commendatari proseguirono. Tra questi si annoverano due cardinali: Jean du Bellay che la resse dal 1º gennaio 1552 al 16 febbraio 1560 e il suo successore Giovanni Antonio Serbelloni (16 febbraio 1560-12 agosto 1573). Fu seguito dal vescovo di Beyeux, mons. Bernardin de Saint-François[4], deceduto nel 1582. Anche con questi alti prelati continuarono le cause legali tra abati e monaci, a volte per le rendite dell'abbazia che i primi cercarono di attribuire esclusivamente a danno dei secondi, a volte sul numero di religiosi che i commendatari si sforzavano di ridurre il più possibile.
XVIII secolo
In questo secolo, la decadenza del monastero si accentuò. I religiosi pur continuano a seguire, almeno in apparenza, la loro regola, già molto addolcita, se soprattutto praticano più che mai il precetto dell'elemosina, anche i monaci vivono sempre più nella rilasatezza dei costumi e nell'ozio.
Alla fine, quando la rivoluzione francese abolì il loro dominio e chiuse la loro abbazia, i monaci si affrettarono ad apostatare.
Nel 1791, le terre dell'abbazia vengono acquistate all'asta da venti acquirenti della regione, ma non l'abbazia che troverà acquirenti solo nel 1796.
Il 30 dicembre 1793, gli archivi dell'abbazia furono distrutti da un incendio.
Al successivo trasferimento dell'abbazia, nel 1806, i venditori si obbligarono a demolire la chiesa a proprie spese, per recuperare i conci.
Note | |
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Collegamenti esterni | |
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