Diocesi di Le Mans

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Diocesi di Le Mans
Dioecesis Cenomanensis
Chiesa latina

Le Mans - Cathedrale St Julien ext 02.jpg
vescovo Jean-Pierre Vuillemin
Sede Le Mans

sede vacante
Le Mans

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Amministratore diocesano
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Suffraganea dell'arcidiocesi di Rennes
Regione ecclesiastica
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Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Francia
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Vescovi emeriti:

Parrocchie 94 (13 vicariati )
Sacerdoti

112 di cui 93 secolari e 19 regolari
3.252 battezzati per sacerdote

264 religiosi 290 religiose 31 diaconi
567.561 abitanti in 6.206 km²
364.300 battezzati (64,2% del totale)
Eretta V secolo
Rito romano
Cattedrale San Giuliano
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni Santa Scolastica
Indirizzo
Maison Saint Julien, 26 rue Albert Maignar, 72000 Le Mans, France
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2020 (gc ch )

Chiesa cattolica in Francia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica
L'antico palazzo episcopale di Le Mans, oggi sede del museo Tessé.
L'abbazia di Solesmes, eretta come semplice priorato nel 1010, e divenuta abbazia nell'Ottocento grazie all'opera di Prosper Guéranger, che restaurò l'Ordine benedettino francese dopo la rivoluzione.
La chiesa Notre-Dame de la Couture, edificata, con l'annessa abbazia, nel VII secolo da san Bertrando. I locali dell'abbazia sono oggi sede della prefettura dipartimentale.
La corte principale del collegio La Flèche, istituito dai gesuiti nel 1603. Oggi è sede di una scuola militare.

La diocesi di Le Mans (in latino: Dioecesis Cenomanensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Rennes. Nel 2019 contava 364.300 battezzati su 567.561 abitanti.

Territorio

La diocesi comprende il dipartimento francese della Sarthe.

Sede vescovile è la città di Le Mans, dove si trova la cattedrale di San Giuliano. A Vion sorge la basilica minore di Nostra Signora della Quercia.

Il territorio si estende su 6.206 km² ed è suddiviso in 94 parrocchie, raggruppate in 13 decanati.

Storia

La diocesi è stata eretta in epoca antica. La tradizione e gli antichi cataloghi episcopali tramandano i nomi di alcuni santi vescovi, risalenti alla metà circa del IV secolo, le cui tombe furono scoperte nell'antica cattedrale dal vescovo Aldrico verso la metà del IX secolo; tra queste quella del protovescovo san Giuliano. Il primo vescovo storicamente documentato è san Vittorio (Victurius), che partecipò al concilio di Angers (453) e al Concilio di Tours (461).

Vindunum, capitale del popolo celtico dei Cenomani, era una civitas della provincia romana della Gallia Lugdunense terza, come testimoniato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[1] Dal punto di vista religioso, come di quello civile, Le Mans dipendeva dalla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Tours, sede metropolitana provinciale.

Verso la fine del VI secolo emerse la figura del vescovo Bertrando. Sembra che fosse talmente ricco da regalare un cavallo ad ognuno dei suoi chierici. Fece costruire la basilica dei santi Pietro e Paolo, oggi nota come "chiesa della Couture", nella cui cripta riposano i resti del vescovo.

Gli eremiti svolsero un ruolo importante nell'evangelizzazione delle campagne nel VI secolo; tra questi si distinsero i santi eremiti Fraimbault, Calais, Céneré, Siviard e Léonard.

Durante l'Alto Medioevo Le Mans fu centro del culto di santa Scolastica, il cui corpo fu portato in città nel 660. Verso la metà del IX secolo i Normanni distrussero il monastero che ospitava le reliquie. Nell'874 una parte delle reliquie fu smembrata per una donazione al monastero di Juvigny les Dames. La parte restante fu custodita nella chiesa collegiata di San Pietro, all'interno della cittadella di Le Mans. Un violento incendio colpì la città il 3 settembre 1134 e delle reliquie rimasero solo alcune ossa calcinate. Tuttavia, il culto sopravvisse: l'11 luglio 1464 sarà eretta una confraternita in onore di santa Scolastica, che il 23 novembre 1876 sarà dichiarata patrona della diocesi.

Agli inizi dell'XI secolo venne fondata una delle abbazie più rinomate di Francia, quella di Solesmes. Nel XII e XIII secolo si ebbe un'ulteriore importante fioritura monastica, soprattutto ad opera dei monaci cistercensi.

Tra il XIII e il XV secolo venne edificata la cattedrale in stile gotico.

Nel 1603 fu fondato il famoso collegio di La Flèche, gestito dai gesuiti. Ebbe fra i suoi allievi Cartesio, il principe Eugenio e Marin Mersenne.

Durante l'episcopato di Montenard de Tressan († 1712) fu istituito il seminario diocesano.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi si trovò a coincidere con i dipartimenti della Sarthe e della Mayenne; per questo motivo cedette porzioni del suo territorio alle diocesi di Séez, di Orléans, di Tours e di diocesi di Chartres, incorporando parte del territorio della diocesi di Angers.

Il 30 giugno 1855 ha ceduto un'altra porzione del suo territorio, corrispondente a quello del dipartimento della Mayenne, a vantaggio dell'erezione della diocesi di Laval.

L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle circoscrizioni ecclesiastiche francesi, la diocesi è entrata a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Rennes.

Cronotassi dei vescovi

Fondamentale per lo studio della storia della diocesi e dei suoi vescovi nel primo millennio è il cosiddetto Corpus Cenomanensis, redatto verso la metà del IX secolo, costituito da una serie di Vitae di santi, di vescovi e di eremiti, e soprattutto da due testi, sui quali successivamente furono compilati diversi cataloghi episcopali: le Gesta domni Aldrici cenomannicae urbis episcopi (circa 840) e l'Actus Pontificum Cenomannis in urbe degentium (prima dell'856). L'insieme di questi testi va assunto con le dovute cautele, per la presenza al suo interno di numerose falsificazioni, asserzioni fraudolente e anacronismi.[2]

Nella presente cronotassi, si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • San Giuliano di Le Mans † (metà del IV secolo)
  • San Pavace †
  • San Liborio[3]
  • San Vittorio I †
  • San Vittorio II † (circa gennaio 450 - 1º settembre 490 deceduto)[4]
  • Turibio II † (circa settembre 490 - 16 aprile 496 deceduto)[5]Gli antichi cataloghi episcopali ammettono un unico Turibio, inserito come secondo vescovo di Le Mans dopo Giuliano (cfr. Gallia christiana); tuttavia, la certezza storica dell'esistenza di un Turibio dopo Vittorio, ha indotto alcune cronotassi tradizionali ha ipotizzare due vescovi con questo nome, quello del catalogo (dopo Giuliano) e quello attestato dall'epitaffio (dopo Vittorio). All'origine di questa dicotomia è la falsa Vita Turibii (cfr. Le Maître, op. cit., p. 95 e nota 8), che pone le gesta di questo vescovo nel II secolo, ma lo fa morire alla fine del V secolo.</ref>
  • San Principio † (menzionato nel 511)
  • Severo o Severiano †[6]
  • Innocenzo † (prima del 533 - 559 deceduto)[7]
  • San Domnolo † (circa 559 - 1º ottobre 581 deceduto)[8]
  • Badegisilo † (581 - 586 deceduto)
  • San Bertrando di Le Mans † (circa 586 - dopo il 616)
  • Sant'Aduindo † (prima del 627 - dopo il 650)
  • San Berario † (prima del 659 - dopo il 660)
  • Agliberto † (prima del 673/674 - dopo marzo 696/697)
  • Erlemondo I † (prima di marzo 698/699 - dopo giugno 721)[9]
  • Berario II †[10]
    • Sede vacante
  • Gauzioleno † (prima del 743 - ? deposto)
  • Erlemondo II † (? dimesso)[11]
  • Gauzioleno † (? - dopo il 765) (per la seconda volta)[12]
  • Odingo † (circa 770 - circa 772 nominato vescovo di Beauvais)[13]
  • Merolo † (prima di febbraio 774 - dopo il 778)
  • Giuseppe † (circa 784 - 793 deposto)
  • Francone I † (circa ottobre 793 - 30 gennaio 816 deceduto)
  • Francone II † (circa giugno 816 - 6 novembre 832 deceduto)
  • Sant'Aldrico † (22 dicembre 832 consacrato - 7 gennaio o 24 marzo 857 deceduto)
  • Roberto † (857 - 21 maggio ? 883 deceduto)[14]
  • Lamberto † (circa 883 - circa 890)[15]
  • Gunterio † (prima dell'894 - dopo il 908)[16]
  • Uberto †[17]
  • Mainardo † (circa 951 - dopo il 968)[18]
  • Segenfrido di Bellesme † (circa 971 - dopo ottobre 996)
  • Avesgaudo di Bellesme † (prima del 1000 circa - 24 ottobre 1036 deceduto)
  • Gervais de Château-du-Loir † (dicembre 1036 - 15 ottobre 1055 nominato arcivescovo di Reims)
  • Voulgrin † (1057 - 10 maggio 1065 deceduto)
  • Arnaud † (prima del 1067 - 1º dicembre 1081 deceduto)
  • Hoël † (1082 - 28 luglio 1096 deceduto)
  • Hildebert de Lavardin † (prima di marzo 1097 - 1125 nominato arcivescovo di Tours)
  • Guy d'Étampes † (1125 - febbraio 1135 deceduto)
  • Hugues de Saint-Calais † (20 settembre 1135 - 5 febbraio 1143 deceduto)
  • Guillaume de Passavant † (1143 - 26 gennaio 1187 deceduto)
  • Renaud † (circa settembre 1187 - 2 agosto 1190 deceduto)
  • Hamelin † (1º dicembre 1190 - 1214 dimesso)
  • Nicolas † (27 maggio 1214 - 1216 deceduto)
  • Maurice † (14 agosto 1216 consacrato - 20 luglio 1231 nominato arcivescovo di Rouen)
  • Geoffroi de Laval † (12 agosto 1231 - 10 agosto 1234 deceduto)
  • San Goffredo di Loudon † (17 ottobre 1234 - 3 agosto 1255 deceduto)
  • Guillaume Roland † (8 settembre 1255 - 4 agosto 1258 deceduto)
  • Geoffroi Freslon † (1258 - 15 novembre 1269 deceduto)
  • Geoffroi d'Assé † (1270 - 7 agosto 1277 deceduto)
  • Jean de Toulay † (3 ottobre 1279 - 1291 o 1292 deceduto)
  • Pierre Le Royer † (26 gennaio 1293 - 22 dicembre 1295 deceduto)
  • Denis Benoit † (4 febbraio 1296 - 3 marzo 1298 deceduto)
  • Robert de Clinchamp † (aprile 1298 - 29 settembre 1309 deceduto)
  • Pierre de Longeuil † (1309 - 13 marzo 1326 nominato vescovo di Le Puy)
  • Guy de Laval † (13 marzo 1326 - 7 aprile 1338 deceduto)
  • Geoffroi de La Chapelle † (16 maggio 1338 - 20 giugno 1347 deceduto)
  • Jean de Craon † (24 ottobre 1347 - 31 luglio 1355 nominato arcivescovo di Reims)
  • Michel de Briche † (31 luglio 1355 - 10 giugno 1366 deceduto)
  • Gonthier de Baignaux † (25 ottobre 1367 - 8 febbraio 1385 nominato arcivescovo di Sens)
  • Pierre de Savoisy † (8 febbraio 1385 - 16 gennaio 1398 nominato vescovo di Beauvais)
  • Adam Chatelain † (17 giugno 1398 - 1438 deceduto)
  • Jean d'Ansières † (5 giugno 1439 - 1449 deceduto)
  • Martin Berruyer † (7 aprile 1449 - 24 aprile 1465 deceduto)
  • Thibauld de Luxembourg, O.Cist. † (11 maggio 1465 - 4 novembre 1476 dimesso)
  • Philippe de Luxembourg † (4 novembre 1476 succeduto - 27 gennaio 1507 dimesso)
  • François de Luxembourg † (27 gennaio 1507 - 9 settembre 1509 deceduto)
  • Philippe de Luxembourg † (9 settembre 1509 - 2 giugno 1519 dimesso) (per la seconda volta)
  • René du Bellay de Langey † (13 agosto 1535 - 1º novembre 1542 dimesso)
  • Jean du Bellay de Langey † (1º novembre 1542 succeduto - 27 luglio 1556 dimesso)
  • Charles d'Angennes de Rambouillet † (27 luglio 1556 - 23 marzo 1587 deceduto)
  • Claude d'Angennes de Rambouillet † (28 settembre 1587 - 15 maggio 1601 deceduto)
    • Sede vacante (1601-1610)
  • Charles de Beaumanoir de Lavardin † (18 agosto 1610 - 17 novembre 1637 deceduto)
  • Emmeric-Marc de La Ferté † (28 febbraio 1639 - 30 aprile 1648 deceduto)
  • Philibert-Emmanuel de Beaumanoir de Lavardin † (1º marzo 1649 - 27 luglio 1671 deceduto)
  • Louis de La Vergne de Montenard de Tressan † (21 marzo 1672 - 27 gennaio 1712 deceduto)
  • Pierre-Roger du Crévy † (11 luglio 1712 - 2 agosto 1723 deceduto)
  • Charles-Louis de Froulay de Tessé † (12 gennaio 1724 - 31 gennaio 1767 deceduto)
  • Louis-André de Grimaldi † (15 giugno 1767 - 12 dicembre 1777 dimesso)[19]
  • François-Gaspard de Jouffroy de Gonsans † (1º giugno 1778 - 23 gennaio 1799 deceduto)
    • Sede vacante (1799-1802)
  • Johann Michael Josef von Pidoll de Quitenbach † (25 maggio 1802 - 23 novembre 1819 deceduto)
  • Claude-Madeleine de La Myre-Mory † (21 febbraio 1820 - 25 agosto 1829 dimesso)
  • Philippe-Marie-Thérèse-Guy Carron † (28 settembre 1829 - 27 agosto 1833 deceduto)
  • Jean-Baptiste Bouvier † (20 gennaio 1834 - 29 dicembre 1854 deceduto)
  • Jean-Jacques Nanquette † (28 settembre 1855 - 19 novembre 1861 deceduto)
  • Charles-Jean Fillion † (7 aprile 1862 - 28 luglio 1874 deceduto)
  • Hector-Albert Chaulet d'Outremont † (21 dicembre 1874 - 14 settembre 1884 deceduto)
  • Guillaume-Marie-Joseph Labouré † (27 marzo 1885 - 15 giugno 1893 nominato arcivescovo di Rennes)
  • Charles-Joseph-Louis-Abel Gilbert † (18 maggio 1894 - 24 marzo 1898 dimesso[20])
  • Marie-Prosper-Adolphe de Bonfils † (24 marzo 1898 - 2 giugno 1912 deceduto)
  • Raymond-Marie-Turiaf de La Porte † (12 agosto 1912 - 30 novembre 1917 dimesso[21])
  • Georges-François-Xavier-Marie Grente † (30 gennaio 1918 - 4 maggio 1959 deceduto)
  • Paul-Léon-Jean Chevalier † (4 maggio 1959 succeduto - 28 ottobre 1971 ritirato)
  • Bernard-Pierre-Edmond Alix † (28 ottobre 1971 succeduto - 13 agosto 1981 dimesso)
  • Georges Edmond Robert Gilson (13 agosto 1981 - 2 agosto 1996 nominato arcivescovo di Sens)
  • Jacques Maurice Faivre † (29 luglio 1997 - 3 luglio 2008 dimesso)
  • Yves Le Saux, Comm. l'Emm. (21 novembre 2008 - 27 giugno 2022 nominato vescovo di Annecy)
  • Jean-Pierre Vuillemin, dal 3 aprile 2023

Statistiche

Note
  1. Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., I, p. 555. Nel periodo tardo-imperiale le civitates venivano abitualmente identificate e nominate con il nome del popolo di appartenenza: civitas Cenomanorum.
  2. Le Maître, op. cit., pp. 91-92. I testi e lo studio dei diversi cataloghi in Duchesne nelle due opere citate tra le fonti bibliografiche.
  3. I resti dei vescovi Pavace e Liborio, assieme a quelli di Giuliano, furono scoperti nel IX secolo e trasferiti nella nuova cattedrale fatta costruire dal vescovo Aldrico. Di questi vescovi non si conosce nulla se non le indicazioni contenute nelle Gesta Aldrici.
  4. Secondo l'Actus Pontificum, che ne riporta l'epitaffio, Vittorio governò 40 anni, 7 mesi e 16 giorni, cosa che ipotizzerebbe l'inizio del suo episcopato verso gennaio 450. I cataloghi menzionano, uno di seguito all'altro, due vescovi di nome Vittorio, sui quali Duchesne è molto dubbioso. Vittorio è comunque documentato solo dal 453 (concilio di Angers) al 465 circa (concilio di Vannes).
  5. L'Actus Pontificum riporta l'epitaffio di questo vescovo, da cui si deducono le date qui riportate (490-496); non è altrimenti documentato.
  6. Tra Principio e Innocenzo, le Gesta Aldrici inseriscono un Severius o Severianus assente nell'Actus Pontificum. I successivi cataloghi episcopali si sono adeguati, alcuni ammettendolo, altri omettendolo. Gallia christiana, Gams e Duchesne lo ignorano.
  7. La data di morte del vescovo Innocenzo è attestata da Gregorio di Tours. Questo vescovo è documentato in due sole occasioni, nel Concilio di Orléans (533) e nel Concilio di Orléans (541). Se l'indicazione contenuta nell'Actus Pontificum è veritiera, avrebbe iniziato il suo episcopato nel 524.
    Dopo Innocenzo, alcune cronotassi inseriscono Scienfredo, sul quale Gallia christiana e Gams hanno molti dubbi. Assente in tutti gli antichi cataloghi episcopali e nelle Gesta Aldrici; l'Actus Pontificum riporta l'indicazione secondo la quale Scienfredo era un corepiscopo di Innocenzo.
  8. Le date estreme di questo vescovo sono documentate da Gregorio di Tours. Domnolo è storicamente attestato dal 567 al 4 settembre 581.
  9. Dopo Erlemondo I (morto circa 723), Duchesne (Fastes épiscopaux, pp. 339-340) inserisce un Charivius, laico che amministrava la chiesa di Mans, vocatus sed non episcopus, cioè vescovo eletto sull'esempio di altri vocati che si trovano in questo stesso periodo nelle Chiese di Nantes e di Rennes. Menzionato in una carta del 5 marzo 723, è assente in tutti gli antichi cataloghi e nel Corpus Cenomanensis.
  10. Un secondo vescovo di nome Berario è menzionato nelle Gesta Aldrici dopo Agliberto (a cui le cronotassi tradizionali assegnano gli anni 705-710), ma assente nell'Actus Pontificum. Secondo Duchesne (Fastes épiscopaux, p. 340), ad un vescovo di questo nome potrebbe essere indirizzata una carta del 2 luglio 724. Un vescovo Berario, senza indicazione della sede di appartenenza, è noto anche in un documento di Erlemondo I del 710.
  11. Il suo episcopato durò circa 9 anni; tradizionalmente gli vengono assegnati gli anni 753-762.
  12. Per la storia di questo turbolento periodo della Chiesa di Le Mans cfr. Duchesne, Fastes épiscopaux, p. 323.
  13. Questo vescovo è noto solo per la sua presenza nell'Actus Pontificum, secondo il quale governò due anni la sede di Mans e in seguito fu trasferito a quella di Beauvais; tradizionalmente gli vengono assegnati gli anni 770-772.
  14. I cataloghi episcopali gli attribuiscono 26 anni di episcopato e un necrologio indica la sua morte il 21 maggio. I documenti storici lo menzionano da giugno 859 al concilio di Troyes dell'878.
  15. L'Actus Pontificum indica 7 anni di episcopato; è storicamente documentato in un solo documento databile all'888 o 889.
  16. L'Actus Pontificum gli assegna 23 anni di episcopato; potrebbe dunque aver pontificato dall'890 al 913 circa.
  17. Secondo Gallia christiana, di questo non è giunto a noi alcun documento. L'Actus Pontificum gli assegna 37 anni e 10 mesi di episcopato; potrebbe dunque aver pontificato dal 913 al 951 circa.
  18. L'Actus Pontificum gli assegna 20 anni di episcopato; potrebbe dunque aver pontificato dal 951 al 971 circa. Cfr. Jacques Boussard, Les évêques en Neustrie avant la Réforme grégorienne (950-1050 environ), in Journal des savants, 1970, p. 181.
  19. Nominato vescovo di Noyon il 30 marzo 1778.
  20. Nominato vescovo titolare di Arsinoe di Arcadia.
  21. Nominato vescovo titolare di Berissa.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni