Abbazia di Saint-Sauveur-le-Vicomte
Abbazia di Saint-Sauveur-le-Vicomte | |
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Esterno dell'abbazia | |
Stato | Francia |
Regione | Bassa Normandia |
Comune | Saint-Sauveur-le-Vicomte |
Religione | Cattolica |
Oggetto tipo | Abbazia |
Dedicazione | San Salvatore |
Sigla Ordine qualificante | O.S.B. |
Sigla Ordine reggente | S.M.M.P. |
Inizio della costruzione | 1067 |
Coordinate geografiche | |
Francia |
L’abbazia del Saint-Sauveur-le-Vicomte (Dipartimanto della Manica, Francia) venne fondato del X secolo da Néel de Néhou, visconte di Saint-Sauveur.
Storia
Fino alla Rivoluzione
L'abbazia fu edificata dai monaci dell'abbazia di Jumièges a partire dal 1067 su richiesta del visconte de Néhou che voleva rimpiazzare il collegio dei Chierici regolari che officiavano nella cappella dei suo castello con monaci benedettini. Attorno al 1180 l'abbazia fu dotata di un mulino a vento[1].
Di questo periodo esistono ancora parte dei muri laterali sud con arcate, incorporate nelle costruzioni successive. Alcuni elementi sopravvivono nel transetto nord.
Durante la Guerra dei Cent'anni, Geoffroy d'Harcourt dovette cedere il castello agli Inglesi che rasero al suolo l'abbazia costringendo i monaci ad abbandonarla.
Essi ritornarono nel 1460 e ricostruirono il complesso monastico e la chiesa. Nei secolo successivi l'abbazia fu retta sotto il regime della commenda e cadde di nuovo in rovina.
Dopo la rivoluzione francese i resti furono venduti come beni nazionali e divenne una cava di pietre da costruzione.
La rinascita del XIX secolo
Fu nel 1832 che Madre Marie-Madeleine Postel acquistò le rovine per farne la casa madre del suo ordine.
Nel 1842 gli imponenti resti del campanile medioevale caddero durante una tempesta danneggiando i lavori che già erano iniziati. La Madre non si perse d'animo e raccogliendo fondi anche presso il re di Francia riuscì a proseguire nei lavori di restauro.
La ricostruzione venne terminata nel 1855 nove anni dopo la morte di Madre Marie-Madeleine. Le reliquie della superiora oggi riposano in un altare del transetto nord della chiesa abbaziale. La tomba della Beata è opera di François Halley.
Dopo la seconda guerra mondiale
Durante i combattimenti per la liberazione della Francia nel giugno del 1944 gli edifici furono bombardati e incendiati. La riedificazione fu affidata ai Services de la Reconstruction et des Monuments Historiques, sotto la direzione di Y. M. Froidevaux. Durante questi lavori il pulpito opera incompiuta di Halley fu spostato nella navata laterale nord sulla desta per chi entra nella chiesa.
Nel coro è presente un altare scolpito del XV secolo con scene dell'infanzia di Gesù. Le vetrate della chiesa sono opera di Adeline Bony-Hébert-Stevens.
La picca costruzione della la Gloriette conserva oggetti appartenuti alla Beata Marie-Madeleine Postel, che qui visse tra il 1832 e il 1846 e dove anticamente si trovava la biblioteca del monastero..
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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