Vergine della Rivelazione

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Statua della Vergine della Rivelazione, grotta delle Tre Fontane (Roma)

Vergine della Rivelazione è l'appellativo con cui viene venerata Maria, in seguito alle apparizioni avute, nel 1947, da Bruno Cornacchiola, nel luogo detto delle "Tre Fontane" a Roma[1].

La storia delle apparizioni

Bruno Cornacchiola (Roma, 1913-2001), era all'epoca delle apparizioni un tranviere romano di 34 anni, nato da poveri genitori in uno dei quartieri più poveri e malfamati della capitale. Dopo essersi sposato e aver partecipato alla guerra civile spagnola (1936-1937) tra le forze di sinistra, divenne protestante per l'influenza di un militare tedesco luterano, e fu un fanatico anticattolico.

Il 12 aprile 1947 si era recato, con i tre figli Gianfranco, Carlo, e Isola, rispettivamente di 4, 7 e 10 anni, nel luogo di Roma detto delle "Tre Fontane", così chiamato perché, secondo la tradizione, la testa dell'apostolo Paolo, rimbalzando tre volte dopo la decapitazione, aveva fatto sgorgare tre fonti.

Bruno stava preparando una relazione da leggere in una conferenza, attaccando le tesi cattoliche della verginità, dell'Immacolata Concezione e dell'Assunzione di Maria. Il figlio più piccolo, Gianfranco, era sparito nel rincorrere una palla, e il padre lo aveva ritrovato in ginocchio e in trance davanti ad una delle grotte naturali della zona, mentre mormorava "Bella Signora".

Gli altri due figli caddero a loro volta in trance, inginocchiandosi; il padre entrò allora nella grotta, e alle ore 15,30 di quel pomeriggio di aprile vide la Madonna; ella era sopra una massa di tufo e, sfolgorante nella sua bellezza, indossava un lungo abito bianco, trattenuto in vita da una fascia rosa, e un mantello verde che, appoggiato sui capelli neri, le scendeva fino ai piedi nudi; stringeva inoltre al petto un libro color cenere, la Bibbia, cioè la divina Rivelazione; Maria disse al Cornacchiola:

« Io sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti. Adesso basta! Entra nel santo ovile. Il Dio promesso è e resta immutabile: i nove venerdì del Santo cuore, che tu hai celebrato, spinto dall'amore della tua moglie fedele, prima che tu prendessi definitivamente la via dell'errore, ti hanno salvato»

Udendo queste parole, Bruno si sentì immerso in uno stato di profonda gioia, mentre nella grotta, fino a quel momento luogo di sporcizia materiale e spirituale[2], si diffondeva un profumo soave di fiori. Prima di accomiatarsi, la Madonna gli parlò della Sua Assunzione al cielo: "Il mio corpo non poteva marcire e non marcì"; volle poi lasciargli una prova, in modo che l'uomo non avesse alcun dubbio sull'origine divina e non diabolica della visione. La prova riguardava il futuro incontro tra il Cornacchiola e un sacerdote; l'incontro si verificò proprio secondo quanto preannunciato[3]. In seguito Bruno fu nuovamente accolto nella Chiesa.

Cornacchiola ebbe altre apparizioni, il 6, il 23 e il 30 maggio; in una di queste la Madonna gli promise: "Con questa terra di peccato opererò potenti miracoli per la conversione degli increduli"; in seguito Bruno preparò un testo in cui descriveva la sua prodigiosa conversione, e questo fu affisso all'ingresso della grotta l'8 settembre 1948. Il luogo venne inoltre degnamente predisposto e divenne meta di pellegrinaggio.

Bruno incontrò papa Pio XII il 9 dicembre 1949: confessò al pontefice che dieci anni prima, al ritorno dalla guerra civile spagnola, aveva progettato di ucciderlo. Dopo quest'episodio fu scolpita una statua di Maria, secondo le indicazioni del veggente, e fu posta nella grotta; successivamente, vicino alla statua, si produssero guarigioni e conversioni[4].

Il 12 aprile 1980, nel trentatreesimo anniversario dell'apparizione, tremila persone assistettero a un prodigio solare, descrivendolo in seguito in modo particolareggiato[5]. Il fenomeno si ripeté due anni più tardi. In quest'occasione, Bruno Cornacchiola ricevette dalla Madonna il seguente messaggio:

« In questo luogo voglio avere un santuario ed essere venerata come Vergine della Rivelazione e Madre della Chiesa. La mia casa deve essere aperta a tutti, in modo che tutti possano entrare in essa, nella casa del soccorso, e si convertano. Gli assetati e i confusi verranno qui per pregare, vi troveranno amore, comprensione e consolazione, essi vi troveranno il vero senso della vita. In questa grotta, proprio dove sono apparsa più volte, sarà eretto il santuario delle espiazioni come un Purgatorio sulla Terra. E ci sarà una porta chiamata "Porta della Pace". Tutti i fedeli dovranno entrarci e salutarsi con il saluto della pace e dell'unità tra i cristiani: "Dio benedici la Santissima Vergine Maria e proteggici!". »

Il giudizio della Chiesa cattolica

Le apparizioni non sono ancora state riconosciute ufficialmente dalla Chiesa cattolica, ma nel 1956 il Vicariato di Roma, dopo aver consentito la costruzione di una cappella per il culto nel luogo delle apparizioni, ne affidò la custodia e il servizio religioso ai Frati Minori Conventuali.

Nel 1997 papa Giovanni Paolo II approvò la denominazione del luogo come Santa Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane.

Il luogo ha ispirato anche la nascita di una famiglia religiosa, quella delle Missionarie della Divina Rivelazione, fondate da Madre Prisca Mormina: l'11 febbraio 2001, festa di Nostra Signora di Lourdes, la Congregazione ricevette l'approvazione della Diocesi di Roma, a firma del cardinale Camillo Ruini[6].

Note
  1. Gottfried Hierzenberger, Otto Nedomansky, Tutte le apparizioni della Madonna in 2000 anni di storia, Piemme, 1996, pp. 334-340.
  2. Op. cit., p.335.
  3. Op. cit., p.338.
  4. Op. cit., p.339.
  5. Op. cit., p.339.
  6. http://www.divinarivelazione.org/ita/articolo.asp?id=1
Bibliografia
  • Angelo Maria Tentori, La bella signora delle tre fontane. Storia della Vergine della rivelazione, Edizioni Paoline, 2000
  • Anna Maria Turi, La vita di Bruno Cornacchiola e la nascita della Chiesa di S. Maria del Terzo Millennio, Editore Segno, 2005
Voci correlate
Collegamenti esterni