Protestantesimo

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Lucas Cranach il Vecchio, Martin Lutero (1528), olio su tavola; Firenze, Galleria degli Uffizi

Il termine Protestantesimo indica l'insieme di religioni cristiane nate a partire dal XVI secolo dalla separazione dalla Chiesa cattolica, a seguito del movimento politico e religioso noto come "Riforma protestante", derivato dalla predicazione di alcuni personaggi (detti riformatori), fra i quali i più importanti sono Martin Lutero e Giovanni Calvino.

Origine del termine

Nel 1526, una sessione della Dieta di Spira aboliva l'editto di Worms del 1521 che proibiva la diffusione della riforma negli stati dell'Impero, in attesa di un concilio ecumenico che mettesse ordine nella Chiesa.

La sessione della Dieta del 1529 sancì il ripristino del bando del 1521 e chiese che quell'abbozzo venisse ritirato ancor prima che il papato indicesse il concilio ecumenico che si sarebbe occupato del problema. I principi tedeschi che si erano schierati a fianco di Lutero e della Riforma protestante redassero un documento comune che dichiarava come inviolabili i diritti della coscienza e della parola di Dio, di cui i principi avrebbero garantito la libera predicazione nel Sacro Romano Impero.

Tale documento iniziava con la parola protestamur, ovvero 'dichiariamo solennemente'. Il termine venne a indicare per estensione le chiese che ebbero fondamento e origine dalla riforma protestante e il cui diritto di esistenza veniva riconosciuto proprio grazie a quel protestamur.

Nel 1555, con la Pace di Augusta, venne sancito il principio del cuius regio, eius religio, secondo il quale luteranesimo e cattolicesimo diventavano religioni di stato soggette ai voleri del principe, ignorando la libertà dei sudditi dei differenti stati.

Storia

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Riforma Protestante

Teologia

Da un punto di vista teologico il protestantesimo si caratterizza per una estrema varietà delle confessioni di fede, sebbene sia possibile individuare alcuni tratti comuni, fra i quali:

  • l'accentuazione del rilievo della Bibbia nello stabilire la regola della fede, lasciando una libera interpretazione della stessa e rifiutando la Tradizione della Chiesa (Sola Scriptura).
  • l'enfasi sulla dottrina della "giustificazione per sola fede", cioè il ritenere che la salvezza del fedele derivi da un atto di fede e non dipenda dai propri comportamenti o azioni (Sola Fide)
  • l'idea che la natura umana sia intrinsecamente malvagia e meritevole di distruzione, ma che l'uomo si salvi grazie al sacrificio espiatorio di Gesù.(Sola Gratia)

Vi sono anche altri argomenti teologici controversi, con risultati differenti a seconda delle confessioni. Fra questi:

Un'altra caratteristica del protestantesimo storico è stata l'accentuata dipendenza dallo stato. Ciò è ancora vero per alcune monarchie nord-europee, dove il luteranesimo è religione di stato, e in Inghilterra, dove il sovrano è anche supremo governatore della Chiesa anglicana. Ciò era particolarmente evidente in Germania, prima della dissoluzione dell'Impero, dove i principi protestanti avevano autorità sulle chiese locali simile a quella dei vescovi cattolici nelle loro diocesi.

La relazione fra potere politico e religione è stata, al contrario, conflittuale per una terza forma di Protestantesimo, non direttamente collegabile a Calvino e Lutero, la cosiddetta "ala radicale". Fra questi ricordiamo gli Anabattisti, i Quaccheri e i Sociniani.

Il confronto con il giudizio di Dio

Lutero stesso ha lasciato una relazione scritta della sua apostasia dal cattolicesimo, avvenuta tra il 1513 e il 1517 nella torre del monastero di Wittenberg:

« Nonostante che vivessi la mia vita di monaco in modo irreprensibile, mi sentivo peccatore di fronte a Dio. La mia coscienza era estremamente inquieta ed io non avevo alcuna certezza che Dio fosse placato dalle mie riparazioni. Non amavo quel Dio giusto che punisce il peccatore, anzi lo odiavo »

Alla base della preoccupazione di Lutero vi è dunque un rapporto irrisolvibile un Dio giusto che perseguita il peccatore, dall'altra la coscienza dell'uomo che non riesce a tranquillizzarsi. Invece, la base del cristianesimo è l'annuncio di una realtà nuova nel mondo (evangelo, buona novella), a cui il singolo partecipa nella sua individualità: nessun limite o errore proprio del soggetto pregiudica la certezza dell'evento, credendo che esso è più grande del suo male.

Con la Riforma il problema fondamentale del cristiano diventa quello di non avere problemi con Dio. È come se scomparisse l'evento di Cristo, dentro il quale la misericordia di Dio accoglie l'uomo così com'è, pur invitandolo continuamente a non peccare più.

« Dio infine ebbe pietà di me e, meditando giorno e notte un certo versetto, cominciai allora a comprendere che la giustizia di Dio è quella per mezzo della quale il giusto vive del dono di Dio, se ha la fede. Mi sentii allora letteralmente rinascere e mi sembrò di essere entrato nel paradiso »
(Martin Lutero)

Etica

L'etica protestante deriva dal concetto teologico della salvezza per sola grazia, che i riformatori Lutero e Calvino desumono da un'interpretazione parziale delle Lettere di San Paolo (specialmente la Lettera ai Romani) e di alcuni scritti dei Padri della Chiesa, in particolare di Sant'Agostino. Il credente, che sa di essere nella condizione di peccatore, conosce la salvezza per la sola grazia di Dio, mediante gli esclusivi meriti di Gesù Cristo; non sono le opere umane che determinano la salvezza; tuttavia, in forza di questa certezza che il credente percepisce per fede, egli si sente chiamato a rispondere all'amore gratuito di Dio mediante un comportamento che cerca di porsi alla sequela del Cristo, pur nella consapevolezza della continua fallibilità umana.

Le esperienze fondamentali della vita etica del credente sono la conversione, la rigenerazione e la santificazione: quest'ultima, secondo l'interpretazione più diffusa, è una condizione possibile per tutti gli esseri umani, e non solo per alcuni, nel momento in cui riescono a volgere il proprio comportamento in senso etico.

La predestinazione, nell'ambito di questa dottrina della salvezza per grazia, è il riconoscimento della libertà assoluta di Dio riguardo il destino degli esseri umani: perciò non compete all'uomo la capacità di giudicare il destino degli altri esseri umani. Piuttosto, la certezza di essere salvato conduce l'uomo ad un personale impegno nel mondo, vissuto nella libertà e nella responsabilità; questo impegno si traduce anche nella scoperta di una vocazione che non necessariamente viene vissuta esclusivamente nell'ambito religioso, ma piuttosto può esplicarsi nella quotidianità della vita e nel lavoro.

Nell'epoca contemporanea alcune grandi personalità hanno dato esempi di testimonianza dell'etica protestante vissuta come impegno nel mondo: il medico e teologo riformato Albert Schweitzer, fondatore di un ospedale nel Gabon, premio Nobel per la pace nel 1953; il teologo tedesco Dietrich Bonhoeffer, a capo della minoritaria ala luterana che si oppose al nazismo e per questo fu giustiziato; il pastore battista Martin Luther King, premio Nobel per la pace nel 1964, che combatté con metodi nonviolenti la segregazione razziale e morì assassinato; il presidente Nelson Mandela (metodista), premio Nobel per la pace nel 1993, e il vescovo anglicano Desmond Tutu, premio Nobel per la pace nel 1984, che hanno combattuto l'apartheid in Sud Africa.

Differenze con il cattolicesimo

La Riforma è una riduzione moderna della fede cattolica, se si considera la modernità come affermazione della centralità del soggetto umano così com'è, a prescindere dall'appartenenza all'avvenimento di Cristo presente nella Chiesa. Per Lutero il problema è come l'uomo singolo possa arrivare alla tranquillità della coscienza e sentirsi salvato, per lui è prioritario e fondamentale l'aspetto soggettivo e sentimentale del benessere del singolo: non ha più senso parlare di una Chiesa di appartenenza.

Questo soggetto, eretto a criterio di interpretazione di tutto, riprende tutta la Tradizione della Chiesa e la rilegge dal suo punto di vista. Il cattolicesimo, invece, è il soggetto umano che cresce e si realizza nell'appartenenza alla Chiesa: incontrato l'avvenimento di Cristo nella storicità della vita ecclesiale, esso incomincia un processo di educazione nel quale matura una coscienza nuova di sé e un criterio nuovo di giudizio. Quello del protestantesimo è un procedimento opposto: il soggetto umano deve interpretare un oggetto che gli sta di fronte, cioè Dio, in modo da avere la certezza sentimentale, psicologica e affettiva di essere salvato. Alcune espressioni comuni anche in contesti "cattolici", come: "La fede è una cosa che si sente; se la si sente è vera, altrimenti no" indicano quanto sia stata incidente la trasformazione soggettiva ed emozionale prodotta dal protestantesimo. La fede è ridotta ad oggetto, analogo a tutti gli altri trattati dalla scienza, il cui scopo è ricavare una salvezza intesa come benessere.

Principali denominazioni protestanti

Bibliografia
  • Nico De Mico - Lubomir Zak, Lettere di Adriano VI su Martin Lutero e la riforma, Nova Millennium, Roma 2018
Voci correlate
Collegamenti esterni