Chiesa di Santa Maria Maggiore (Ispica)
Chiesa di Santa Maria Maggiore | |
Ispica, Chiesa di Santa Maria Maggiore | |
Stato | Italia |
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Regione | Sicilia |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Sicilia |
Provincia | Ragusa |
Comune | Ispica |
Diocesi | Noto |
Religione | Cattolica |
Oggetto tipo | Chiesa |
Dedicazione | Maria Vergine |
Architetti |
Rosario Gagliardi Vincenzo Sinatra (porticato) |
Stile architettonico | tardo-barocco |
Inizio della costruzione | 1694 |
Completamento | 1725 |
Data di consacrazione | 11 marzo 1725 |
Coordinate geografiche | |
Italia |
La Chiesa di Santa Maria Maggiore è un edificio sacro situato ad Ispica (Ragusa) nella Sicilia orientale.
Storia
La chiesa fu costruita immediatamente dopo il terremoto del 1693, in quanto si sentì l'esigenza di un edificio dove custodire il gruppo scultoreo processionale raffigurante Gesù Cristo alla colonna, miracolosamente scampato alla distruzione dell'antica chiesa presente alla Cava Ispica, per questo si scelse di edificare per prima la cappella del Santissimo Cristo con le pietre di questo vetusto luogo di culto.
Nel tempo la chiesa venne ampliata. Nel 1696 risultano già completati, oltre all'altare del Santissimo Cristo alla Colonna, anche il maggiore, dedicato a Santa Maria Maggiore e quelli dei Santi Anna e Gioacchino e San Corrado.
Nella prima metà del XVIII secolo i lavori continuarono sotto la guida dell'architetto Rosario Gagliardi che li portò a termine intorno al 1725.
La consacrazione avvenne l'11 marzo 1725, ma già nel 1727 un altro sisma fece crollare la navata destra, il tetto e parte della cupola, per questo i lavori ripresero continuando per altri trent'anni.
Nel 1749 Vincenzo Sinatra portò a termine il porticato, di forma semiellittica su modello del colonnato del Bernini a San Pietro.
La chiesa venne nuovamente consacrata il 19 giugno 1763.
Infine, Francesco Saverio Statella, marchese di Ispica, dette l'incarico di decorare la chiesa con dipinti murali ad Olivio Sozzi, che iniziò l'opera nel 1763 ma la terminò, poiché morì nel 1765 cadendo da un'impalcatura allestita nella cappella dell'Assunta.
Grazie all'insieme dei dipinti, considerati tra i più importanti capolavori pittorici del XVIII secolo in Sicilia, il 24 febbraio 1908 la Basilica fu eretta a Monumento Nazionale.[1]
Descrizione
Esterno
Porticato
La chiesa, in stile tardo-barocco, è fronteggiata da un porticato semiellittico, che delimita il sagrato, realizzato nel 1749 da Vincenzo Sinatra.
Facciata
La facciata della chiesa è semplice e lineare con capitelli ionici e corinzi. Al centro si apre una grande finestra architravata, dove è rappresentato su vetro il Santissimo Cristo alla Colonna,, mentre ai lati sono poste due statue, ormai erose dal tempo, raffiguranti:
Sulla facciata, al di sopra del portale centrale, tra Angeli reggicortina, figurano due iscrizioni latine, nelle quali si legge:
(LA) | (IT) | ||||
« | SIGNUM / CUI / CONTRADICETUR » | « | Come segno di contraddizione » |
(LA) | (IT) | ||||
« | DE... BASILICIS / HAEC / UNA... EST » | « | Questa è una delle basiliche » |
Campanile
La torre campanaria fu eretta all'inizio del XVIII secolo e vi fu collocata una grande campana ricavata dalla fusione degli ori dei fedeli.
Interno
L'interno, a croce latina, è suddivisa da pilastri in tre navate con cupola all'incrocio ed abside semicicolare.
- all'altare maggiore, Madonna della Cava e santi (1768), olio su tela di Vito D'Anna.
Le volte della chiesa sono decorate con dipinti murali, ad affresco, eseguiti tra il 1763 ed il 1765 da Olivio Sozzi, raffiguranti:
- sulla navata centrale, Trionfo del Sacramento;
- sulla cupola, Apoteosi della Chiesa;
- sul presbiterio e sul catino absidale, Dio Padre e Ascensione di Gesù Cristo.
Lungo la navata si aprono due cappelle, entrambe chiuse da una splendida cancellata in ferro battuto:
- a destra, è custodito il gruppo scultoreo processionale raffigurante Gesù Cristo alla colonna, oggetto di grande devozione durante la Settimana Santa, che risale a tempi precedenti al terremoto del 1693.
- a destra, è conservata l'immagine della Santissima Assunta in Cielo, anch'essa risalente al XVII secolo e ritrovata intatta dopo il terribile sisma.
Inoltre, vi sono due cappelle laterali al presbiterio:
- a sinistra, sono collocate la statua lignea di Santa Maria Maggiore o Madonna del Melograno, a cui è dedicata la chiesa, ed il fonte battesimale realizzato da Salvo Monica;
- a destra, è custodita la Madonna addolorata e una teca dove sono conservate le reliquie di martiri e santi, donate dai fedeli nel corso dei secoli.
Note | |||||||
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Bibliografia | |||||||
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Voci correlate | |||||||
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