Beata Vittoria Rasoamanarivo

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Beata Vittoria Rasoamanarivo
Laica
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al secolo {{{alsecolo}}}
battezzata
Beata
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 46 anni
Nascita Antananarivo
1848
Morte Antananarivo
21 agosto 1894
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
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Successore {{{successore}}}
Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 29 aprile 1989, da Giovanni Paolo II
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 21 agosto
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
Motto reale {{{motto reale}}}
Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 21 agosto, n. 12:
« Ad Antananarivo in Madagascar, beata Vittoria Rasoamanarivo, che, rimasta vedova dopo il matrimonio con un uomo violento, quando i missionari furono espulsi dall'isola, aiutò con ogni mezzo i cristiani e difese la Chiesa presso i pubblici magistrati. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beata Vittoria Rasoamanarivo (Antananarivo, 1848; † Antananarivo, 21 agosto 1894) è stata una principessa e vedova malgascia.

Vita

Nacque in data incerta nel 1848 a Tananarive (Madagascar) e apparteneva ad una delle più potenti famiglie del paese, quella degli Hovas Del pa­dre, Rainiandriantsilavo, si sa invece poco. Certo è invece che ella, secondo le usanze del paese, fu adottata dal fratello maggiore di suo padre, Raini­maharavo, comandante in capo dell'esercito malgascio.

La piccola ricevette, specialmente dalla madre, un'ottima educazione mo­rale. Nella sua gioventù seguì la religione indigena dei suoi antenati. Arrivati però alcuni missionari francesi della Compagnia di Gesù seguiti dalle suore della Congrega­zione di San Giuseppe di Cluny, Rasoamanarivo fu tra le prime ragazze ad essere iscritte alla scuola aperta dalla Missione.

L'insegnamento della religione cattolica e l'esempio della vita dei Padri e delle Suore fecero un'impressione cosi profonda sulla fanciulla, allora tredi­cenne, che chiese di essere ricevuta nella Chiesa. Battezzata il 1° novembre 1863, ricevette in questa occasione il nome di Vittoria, presagio delle molte lotte che essa avrebbe dovuto sostenere a causa della sua fede e del suo amore per la Chiesa cattolica.

Quando nel 1883 una persecuzione portò all'espulsione dei missionari e i fedeli cattolici vennero accusati come traditori, Vittoria continuò a professare la sua fede apertamente, si fece protettrice della Chiesa a corte, insistendo che le chiese e le scuole cattoliche rimanessero aperte e incoraggiando le comunità alla perseveranza. Donna di profonda preghiera, trascorreva ore in chiesa e si dedicò ad innumerevoli opere di carità in favore di poveri, prigionieri, abbandonati, lebbrosi.

Morì il 21 agosto 1894 a 46 anni.

Collegamenti esterni