Conopeo di tabernacolo
Il conopeo di tabernacolo è una copertura di stoffa del tabernacolo contenente la riserva eucaristica.
Il termine conopeo deriva dal greco κωνωπείον che significa "zanzariera".
In Italia, il conopeo è documentato dal XV secolo e viene prescritto nel Rituale Romanum (1614); l'utilizzo era obbligatorio, mentre oggi è facoltativo, tranne che nel caso di tabernacoli molto decorati o di struttura monumentale.
Non vi sono norme liturgiche sulla materia con cui realizzarlo, anche se di preferenza si utilizzava la seta (ma anche lana, cotone, lamina d'oro o d'argento, ecc.), con decorazioni ricamate o dipinti raffiguranti soggetti eucaristici.
Il colore del canopeo è preferibilmente il bianco o quello della liturgia giornaliera, eccetto il nero, sostituito dal viola.
Tipologie
In base alle dimensioni e alla forma delle cortine si possono classificare le seguenti tipologie:
- conopeo a padiglione, ossia un baldacchino con drappi ricadenti tutto intorno al tabernacolo;
- conopeo a cortina (doppia o singola), nel caso di tendine che ricadono davanti allo sportello di tabernacolo.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricorda:
- Conopeo bianco di tabernacolo (XVIII secolo), in raso di seta con ricami in fili di seta policroma, realizzato da manifattura siciliana, conservato presso il Museo d'Arte Sacra di Gioiosa Marea.
- Conopeo viola di tabernacolo (XIX secolo), seta ricamata con filo d'oro, opera di manifattura lombardo-veneta, conservato presso la Basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo.
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