Pisside

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Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli, Pisside di Ferdinando II delle Due Sicilie (1831), in oro, rubini, zaffiri, smeraldi e brillanti

La pisside è un vaso sacro utilizzato per conservare le ostie consacrate e distribuirle ai fedeli; quando le contiene, si custodisce nel tabernacolo, coperto dal conopeo.

Il termine pisside deriva dal greco pyksis-idos che significa "vasetto di bosso".

Storia

Recipienti con questo scopo vi erano presenti sin dai primi secoli del Cristianesimo, come ad esempio il cestino (canistrum, cista), dove si mettevano i pani benedetti che compaiono nelle iconografie paleocristiane e che viene anche ricordato da san Girolamo.

Durante l'alto Medioevo e fino al Mille, l'Eucarestia si conserva nelle chiese non per il culto, ma per usarla come viatico. La riserva era, quindi, molto piccola e la si conservava in teche di capacità minima e di forma generalmente cilindrica, da cui il nome di pissidi a torre.

Nel IX secolo venne regolamentata la custodia eucaristica, infatti, i Decretali di Leone IV (847 - 855) specificano che la pisside è il solo vaso sacro destinato a contenere l'Eucarestia. All'inizio del X secolo, si datano ulteriori indicazioni sull'argomento e sul fatto che la pisside doveva essere conservata super altare, protetta da ogni atto sacrilego.

Documenti del XIII secolo accettano per questo vaso sacro varie collocazioni:

In questo periodo anche la forma andava lentamente mutando, passando cioè dalle piccole pissidi a torre a quelle su piede, comparse all'inizio del XIII secolo ed utilizzate per:

Dopo il Concilio di Trento (1545 - 1563) s'iniziò ad utilizzare la pisside:

Descrizione

Pisside a torre con Mito di Orfeo (VI secolo), avorio intagliato; Museo dell'Abbazia di San Colombano in Bobbio

Nel corso dei secoli, la forma della pisside andò ad assimilarsi a quella del calice, differenziandosene per la maggior grandezza della coppa, ad imboccatura larga e chiusa da un coperchio. Gli elementi costitutivi della pisside sono:

  • piede
  • fusto
  • coppa abbastanza larga
  • coperchio bombato sormontato da una piccola croce o da una statuetta di Gesù Cristo.

La pisside è generalmente realizzata in metallo prezioso (oro, argento, argento dorato, ecc.) con coppa dorata, trattandosi di un vaso sacro in diretto contatto con le ostie consacrate.

Tipologie

In base alla loro forma le pissidi sono distinte nelle seguenti tipologie:

Pisside a torre

Questa è la tipologia più antica. La pisside a torre è un piccolo vaso per la riserva eucaristica in avorio, legno, osso, legno di bosso o metallo; la forma è prevalentemente cilindrica con coperchio incernierato.

Nel XIII secolo con l'adozione delle pissidi su fusto e piede, fece sì che questo tipo andasse generalmente in disuso.

Bottega ravennate, Pisside a torre (VI secolo), avorio

Pisside-crismatorio

Contenitore a forma di piccola croce, la cui parte centrale funziona come custodia per l'ostia e quella inferiore da recipiente per l'olio santo.

Pisside da viatico

Pisside di piccole dimensioni per portare l'Eucarestia al domicilio dei malati (viatico). Questo vaso sacro può avere la forma di:

  • piccola pisside;
  • scatoletta cilindrica o piatta.

Nella realizzazione della pisside da viatico è vietato l'uso del vetro e dell'avorio. Per il trasporto viene usato un sacchetto di stoffa, generalmente di colore viola, oppure il tabernacolo portatile.

Pisside pensile

Antico contenitore eucaristico sospeso sopra l'altare. La tipologia della pisside pensile non si differenzia sostanzialmente da quella generica della pisside eucaristica, se non per un anello apicale in cima al coperchio che consente l'inserimento di una catenella o di un cordone di sospensione.

Esemplari significativi

Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricordano:

Galleria fotografica

Bibliografia
  • Rosa Giorgi, Oggetti e arredi liturgici, in Simboli, protagonisti e storia della Chiesa, col. "Dizionari dell'Arte", Editore Mondadori Electa, Milano 2004, pp. 42 - 45 ISBN 9788837027896
  • Luigi Grassi et al., Dizionario di Antiquariato, A. Vallardi - Garzanti Editori, Milano 1992, p. 867 ISBN 9788811917014
  • Benedetta Montevecchi, I vasi sacri, in Suppellettile ecclesiastica. 1, Centro Di Editore, Firenze 1988, ISBN 88703816412, pp. 127 - 134
Voci correlate
Collegamenti esterni