Pisside
La pisside è un vaso sacro utilizzato per conservare le ostie consacrate e distribuirle ai fedeli; quando le contiene, si custodisce nel tabernacolo, coperto dal conopeo.
Il termine pisside deriva dal greco pyksis-idos che significa "vasetto di bosso".
Storia
Recipienti con questo scopo vi erano presenti sin dai primi secoli del Cristianesimo, come ad esempio il cestino (canistrum, cista), dove si mettevano i pani benedetti che compaiono nelle iconografie paleocristiane e che viene anche ricordato da san Girolamo.
Durante l'alto Medioevo e fino al Mille, l'Eucarestia si conserva nelle chiese non per il culto, ma per usarla come viatico. La riserva era, quindi, molto piccola e la si conservava in teche di capacità minima e di forma generalmente cilindrica, da cui il nome di pissidi a torre.
Nel IX secolo venne regolamentata la custodia eucaristica, infatti, i Decretali di Leone IV (847 - 855) specificano che la pisside è il solo vaso sacro destinato a contenere l'Eucarestia. All'inizio del X secolo, si datano ulteriori indicazioni sull'argomento e sul fatto che la pisside doveva essere conservata super altare, protetta da ogni atto sacrilego.
Documenti del XIII secolo accettano per questo vaso sacro varie collocazioni:
- sospesa al ciborio (pisside pensile);
- conservata in un tabernacolo sull'altare o vicino ad esso.
In questo periodo anche la forma andava lentamente mutando, passando cioè dalle piccole pissidi a torre a quelle su piede, comparse all'inizio del XIII secolo ed utilizzate per:
- la custodia;
- l'adorazione eucaristica.
Dopo il Concilio di Trento (1545 - 1563) s'iniziò ad utilizzare la pisside:
- per distribuire la comunione;
- come contenitore per la conservazione delle ostie consacrate non consumate.
Descrizione
Nel corso dei secoli, la forma della pisside andò ad assimilarsi a quella del calice, differenziandosene per la maggior grandezza della coppa, ad imboccatura larga e chiusa da un coperchio. Gli elementi costitutivi della pisside sono:
- piede
- fusto
- coppa abbastanza larga
- coperchio bombato sormontato da una piccola croce o da una statuetta di Gesù Cristo.
La pisside è generalmente realizzata in metallo prezioso (oro, argento, argento dorato, ecc.) con coppa dorata, trattandosi di un vaso sacro in diretto contatto con le ostie consacrate.
Tipologie
In base alla loro forma le pissidi sono distinte nelle seguenti tipologie:
Pisside a torre
Questa è la tipologia più antica. La pisside a torre è un piccolo vaso per la riserva eucaristica in avorio, legno, osso, legno di bosso o metallo; la forma è prevalentemente cilindrica con coperchio incernierato.
Nel XIII secolo con l'adozione delle pissidi su fusto e piede, fece sì che questo tipo andasse generalmente in disuso.
Pisside-crismatorio
Contenitore a forma di piccola croce, la cui parte centrale funziona come custodia per l'ostia e quella inferiore da recipiente per l'olio santo.
Pisside da viatico
Pisside di piccole dimensioni per portare l'Eucarestia al domicilio dei malati (viatico). Questo vaso sacro può avere la forma di:
- piccola pisside;
- scatoletta cilindrica o piatta.
Nella realizzazione della pisside da viatico è vietato l'uso del vetro e dell'avorio. Per il trasporto viene usato un sacchetto di stoffa, generalmente di colore viola, oppure il tabernacolo portatile.
Pisside pensile
Antico contenitore eucaristico sospeso sopra l'altare. La tipologia della pisside pensile non si differenzia sostanzialmente da quella generica della pisside eucaristica, se non per un anello apicale in cima al coperchio che consente l'inserimento di una catenella o di un cordone di sospensione.
Esemplari significativi
Fra gli esempi di maggior rilievo storico-artistico si ricordano:
- Pisside a torre con il "Mito di Orfeo" (VI secolo), in avorio intagliato, conservata presso il Museo dell'Abbazia di San Colombano in Bobbio.
- Pisside a torre con Guarigione dell'emorroissa, della figlia di Giairo e del cieco nato (VI secolo), in avorio, di bottega ravennate, conservata presso il Museo Diocesano di Pesaro.
- Pisside (XV secolo), in argento dorato, opera di un orafo spagnolo, proveniente dal Monastero di San Giovanni Battista, conservata presso il Museo del Tesoro del Santuario di Santa Maria della Stella (Militello in Val di Catania).
- Pisside (fine XV - inizio XVI secolo), argento e vetro soffiato, di bottega veneziana, conservata presso il Victoria and Albert Museum di Londra.
- Pisside (XVII secolo), in argento, di bottega napoletana, conservata presso il Museo Diocesano di Gallipoli.
- Pisside (1754), in argento cesellato, sbalzato, bulinato e inciso, di bottega veneta, conservata presso il Museo "Pio X" di Salzano.
- Pisside (1775), in argento fuso, cesellato e dorato, di bottega napoletana, conservata presso il Museo Diocesano d'Arte Sacra di Lecce.
- Pisside (XIX secolo), in argento e rame dorato, conservata presso il Museo Diocesano di Velletri.
- Pisside di Ferdinando II delle Due Sicilie (1831), in oro, rubini, zaffiri, smeraldi e brillanti, conservata presso il Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli.
- Pisside (1931), in oro con corallo e malachite, dell'orafo Giovanni Ascione, conservata presso il Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli.
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