Decano
Il decano è colui che per ragione di età o di promozione occupa il primo posto nei diversi gradi gerarchici.
Il termine fu introdotto nel VI secolo da san Benedetto che nella sua regola, che al capitolo XXI imponeva la nomina di un decano ogni dieci monaci (decem in latino, dieci) e prescrisse anche come dovevano essere scelti. In seguito il termine fu introdotto nella Chiesa per indicare il presbitero (non necessariamente parroco) che ricopre una particolare carica ecclesiastica o svolge un ufficio specifico. Si usa anche per indicare il sacerdote più anziano di carica in un gruppo di presbiteri.
Questo titolo è ancora usato per indicare il prelato più anziano nei capitoli di alcune cattedrali. Anche negli atenei con questo termine si indica il rappresentante del corpo dei docenti di una università o di una facoltà o anche il rappresentante del corpo degli studenti. Il decano può assumere queste cariche per anzianità, per meriti speciali o per elezione.
La dignità del decano del corpo diplomatico è, in molti stati, assegnata al legato pontificio.
Questo termine nel Codice Piano Benedettino non aveva un significato unico e specifico. In esso il decano del Sacro Collegio è il cardinale più anziano non per età o elevazione alla porpora, bensì per promozione a una delle sedi suburbicarie (can. 237 § 1); il decano della Sacra Romana Rota è il più anziano per ragione di promozione all'ufficio di Uditore di Rota ed è primus inter pares di quel collegio (can. 1598, § 1). In alcune diocesi il decano è la prima dignità del capitolo; in altre è sinonimo di vicario foraneo, arciprete o prevosto (cfr. can. 217, § 1).
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