Festa di San Sebastiano (Acireale)

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Festa di San Sebastiano (Acireale)
Acireale FestaS.Sebastiano 01.jpg
Statua di san Sebastiano
Festa patronale
Processione
Festa locale
Commemorazione celebrata San Sebastiano, compatrono della città
Chiamata anche
Note
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Sicilia
Provincia Catania
Comune Acireale
Località
Luogo specifico piazze e vie del centro storico, Basilica di San Sebastiano
Diocesi Acireale
Periodo Inverno
Data inizio 19 gennaio
Data fine 27 gennaio
Data mobile
Data d'istituzione
Organizzata da
Tradizioni religiose processioni, celebrazioni eucaristiche, benedizioni
Tradizioni folcloristiche spettacolo pirotecnico
Tradizioni culinarie
Informazioni Basilica di San Sebastiano
Piazza Lionardo Vigo - 95024 Acireale (CT)
Tel. +39 095 601313; Fax +39 095 601313
basilicacollegiata@alice.it
Collegamenti esterni
Sito web
Sito ufficiale dell'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA)

La Festa di San Sebastiano si svolge annualmente ad Acireale (Catania), da 19 al 27 gennaio, in onore di san Sebastiano, compatrono della città.

Descrizione

La festa patronale si articola in momenti celebrativi, devozionali e folcloristici, scanditi dalla tradizione:

Vigilia

Il 19 gennaio, giorno della vigilia della festa, si svolge una breve processione con le reliquie di san Sebastiano che raggiunge i luoghi di dolore e di memoria della città. Dopo il rientro nella Basilica si celebra la Santa Messa e, successivamente, intorno alle ore 22.00 vengono suonate le sette chiamate.

Giorno del Santo patrono

Le prime luci mattutine non hanno ancora pienamente illuminato la facciata della Basilica di San Sebastiano, che la piazza antistante si riempe di devoti (in siciliano, divoti) ansiosi di correre verso la cappella del Santo patrono. Alle 7.20 circa, entrano i devoti entrano in chiesa urlando frasi in dialetto siciliano, quali:

(Scn) (IT)
« Taliàtilu cche beddu, rizzareddu rizzareddu, chiamamulu ccu tuttu 'u cori, viva Sammastianu! » « Guardatelo quant'è bello, il ricciutello, chiamiamolo con tutto il cuore, viva san Sebastiano! »
(Scn) (IT)
« Amamulu ccu tuttu 'u cori » « Amiamolo con tutto il cuore »
(Scn) (IT)
« Ogni annu sutta 'e vostri peri semu » « Ogni anno siamo ai tuoi piedi »


(Scn) (IT)
« Nun semu muti, viva Sammastianu! » « Non siamo zitti, viva san Sebastiano! »

Il giorno prosegue con un programma tradizionalmente ben definito:

  • ore 7.30: l'apertura della cappella da parte del decano della Basilica di San Sebastiano e sistemazione della statua di san Sebastiano sulla macchina processionale (popolarmente detta fercolo o vara).
  • ore 11.00: la statua di san Sebastiano viene portata sul sagrato della Basilica, salutata dal suone delle campane e dallo scoppio dei fuochi d'artificio. Segue: il fervorino, un'omelia pronunciata ogni anno da un sacerdote diverso, che invita i fedeli a seguire l'esempio di san Sebastiano; il fercolo viene trainato di corsa giù dal sagrato, effettua una curva verso destra e si dirige, sempre di corsa, verso Piazza Duomo. Di seguito, il Santo transita per piazza San Domenico, davanti all'omonima chiesa, ed imbocca l'erta salita di Via San Biagio, dove i devoti si caricano sulle spalle la vara.
  • ore 16:00: la processione passa per Via Vittorio Emanuele II, arrivando in Piazza Agostino Pennisi, a ridosso dell'antica stazione ferroviaria: qui un treno si ferma di fronte al Santo patrono, salutandolo con un fischio. Questo gesto ricorda la partenza di alcuni soldati acesi per il fronte, il 20 gennaio 1915.
Fercolo di san Sebastiano portato in processione dai devoti
  • ore 20.30: la processione prosegue in Via Roma, e s'immette in Corso Umberto I, che viene percorso di corsa, eseguendo una curva relativamente stretta: questo è sicuramente il momento più entusiasmante e partecipato per gli acesi. Poco dopo, sempre sul Corso Umberto I, il fercolo esegue una pericolosa e repentina inversione a U in Largo Giovanni XXIII, fermandosi davanti alla porta del palazzo Vescovile, dove il vescovo pronuncia una breve omelia, molto sentita dai fedeli. Dopo aver attraversato altre vie e piazze del centro della città, e dopo le cantate e i fuochi d'artificio di Viale Regina Margherita, la statua di san Sebastiano entra trionfalmente in Piazza Duomo, per assistere allo spettacolo pirotecnico che chiude la giornata di festa.
  • ore 24.00: la macchina processionale con la statua del Santo, dopo aver lasciato Piazza Duomo, entra in Via Musmeci che conduce proprio nel sagrato della Basilica, dove il fercolo effettua di corsa una spettacolare inversione a U, che termina con l'ingresso in chiesa in retromarcia, spinta dai devoti, per consentire ai fedeli di guardare il volto di san Sebastiano.

Ottava della festa

Il 27 gennaio, ottava della festa, la statua di san Sebastiano viene esposta sul sagrato, dove effettua una breve processione per poi rientrare nella Basilica.

Devoti di San Sebastiano

Abiti Votivi

Fercolo di san Sebastiano portato in processione dai devoti

Il devoto indossa, durante tutta la festa, gli abiti votivi:

  • maglione, che simboleggia la nudità del Santo di fronte al martirio;
  • fascia;
  • fazzoletto, legato sulla testa come una bandana, che ricorda la pestilenza, poiché le persone che guarivano, ne portavano uno bianco, che ne decretava la riammissione alla società.

Investitura

L'investitura dei nuovi devoti si svolge la sera del 19 gennaio, davanti ad un sacerdote il quale benedice gli abiti votivi del neofita e raccoglie la sua promessa, che dovrà essere mantenuta per tutta la vita, la quale si articola in alcuni voti espressi al momento della benedizione:

  • effettuare tutto o mezzo giro;
  • donare al Santo patrono la cera;
  • partecipare ogni anno all'apertura della cappella.

Riconoscimenti

L'Istituto Centrale per la DemoEtnoAntropologia (IDEA) ha riconosciuto l'evento, quale Patrimonio immateriale d'Italia

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Patrimonio immateriale d'Italia

Voci correlate
Collegamenti esterni