Flagellazione di Gesù Cristo (Antoon van Dyck)

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ESP Madrid MuPrado A.vanDyck 1618-20.jpg

Antoon van Dyck, Flagellazione di Gesù Cristo (1618 - 1620), olio su tela
Flagellazione di Gesù Cristo
Opera d'arte
Stato bandiera Spagna
Comunità Escudo de Madrid.svg Madrid
Regione ecclesiastica [[|]]
Provincia Madrid
Comune Escudo de Madrid.svg Madrid
Diocesi Madrid
Ubicazione specifica Museo del Prado
Uso liturgico nessuno
Oggetto dipinto
Soggetto Flagellazione di Gesù Cristo
Datazione 1618 - 1620
Ambito culturale
Scuola fiamminga
Autore Antoon van Dyck
Materia e tecnica olio su tela
Misure h. 225 cm; l. 197 cm
Virgolette aperte.png
16Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. 17Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. 18Cominciarono poi a salutarlo: «Salve, re dei Giudei!». 19E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. 20Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
Virgolette chiuse.png

La Flagellazione è un dipinto, eseguito nel 1618 - 1620, ad olio su tela, dal pittore fiammingo Antoon van Dyck (15991641), conservato al Museo del Prado di Madrid (Spagna).

Descrizione

Soggetto

La scena della Flagellazione di Gesù Cristo è ambientata in una cella di sicurezza della prigione, dove compaiono:

  • Gesù Cristo indossa la veste rossa, beffarda parodia dei manti purpurei degli imperatori.
  • Cinque aguzzini, le cui figure esprimono tutta la brutalità della Passione di Gesù, facendoci comprendere che una simile ottusità e violenza è sempre possibile nell'animo umano. Tra essi si notano:
    • Sgherro, in primo piano, porge a Gesù una canna palustre, come presa in giro di uno scettro.
    • Soldato con l'armatura pone sul capo di Cristo la corona di spine, stringendo le labbra in uno strano e beffardo sorriso.

Inoltre, nella scena sono raffigurati:

  • Alcune persone affacciate al di là della pesante grata: una situazione che ricorda in modo amaro , l'analogo gesto compiuto dai pastori affacciati alle finestre della capanna di Betlemme in alcuni dipinti con la Natività di Gesù.
  • Cane, nell'angolo in basso a sinistra, che abbaia verso Gesù: è un modo per sottolineare la totale solitudine di Cristo.

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

  • L'opera mostra una forte influenza - come in tutta la produzione giovanile di Van Dyck - sia della pittura veneziana, in particolare nella figura di Gesù che è direttamente ispirata ad un modello di Tiziano, sia dello stile e della struttura compositiva di Rubens, del quale era allievo.
  • L'esecuzione del dipinto, come hanno rivelato la riflettografia infrarossa e la radiografia, è stata realizzata in varie fasi, durante le quali sono state apportate dal pittore alcune modifiche rispetto alla composizione iniziale, in particolare si notano:
    • l'eliminazione di due soldati presenti nella prima stesura;
    • il cane e gli astanti alla finestra sono stati aggiunti in un secondo tempo.

Notizie storico-critiche

Il dipinto venne donato da Antoon van Dyck al maestro ed amico Pieter Paul Rubens (15771640), alla morte del quale venne acquistato dal re Filippo IV di Spagna (16051665) per il Monastero di San Lorenzo dell'Escorial di Madrid.

Nel 1839, l'opera dal Monastero fu trasferita al Museo del Prado, entrando così a far parte delle collezioni qui conservate.

Bibliografia
  • AA.VV., Museo del Prado: catálogo de las pinturas, Editore: Ministero dell'Educazione e della Cultura, Madrid 1996 - ISBN 8487317537
  • Laura Alba et al., Introducción a los estudios técnicos: la práctica artística del joven Van Dyck, Editore Museo del Prado, Madrid 2012
  • Maria Grazia Bernardini (a cura di), Van Dyck: riflessi italiani, Editore Skira, Milano 2004 - ISBN 9788884918505
  • E. Larsen, Van Dyck, Editore Luca Verlag, Dusseldorf 1988
  • Stefano Zuffi, Episodi e personaggi del Vangelo, col. "Dizionari dell'Arte", Editore Mondadori-Electa, Milano 2002, p. 277 ISBN 9788843582594
Voci correlate
Collegamenti esterni