Iconostasi

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L'iconostasi dal greco eikonostasion, eikonostasis, posto delle immagini, da eikon, immagine, e stasiposizion), anche chiamata tramezzo in Occidente, è una parete divisoria decorata con icone che separa la navata delle chiese di rito orientale (ortodosse e cattoliche) dal bema (santuario, ovvero presbiterio) dove viene celebrata l'Eucaristia.

Origine

La funzione dell'iconostasi è quella di delimitare lo spazio più sacro, detto presbiterio, a cui hanno accesso solo i religiosi (presbiteri e diaconi) e dove si celebra la messa, dallo spazio riservato ai fedeli laici che assistono alla messa. L'iconostasi, celando alla vista dei fedeli l'altare su cui il celebrante officiava il sacrificio eucaristico, aveva la funzione di preservare lo spazio sacro del mysterium fidei dallo sguardo dei fedeli, a imitazione del velo che nel Tempio di Salomone nascondeva il sancta sanctorum, il luogo dove si custodiva l'arca dell'Alleanza.

Nelle chiese paleocristiane di rito latino la separazione, nel corso dei secoli, si trasformò in una bassa barriera in marmo (recinto presbiterial) detta anche balaustra, ancora visibile in molte chiese, in prossimità della quale i fedeli ricevevano la comunione. Nelle chiese di rito orientale, prevalse invece una separazione costituita da una barriera più alta in forma di transenna o portico (pergula), i cui intercolumni venivano in genere addobbati con drappi e in seguito con raffigurazioni pittoriche, le icone, appunto, da cui il nome di iconostasi: là dove stanno le icone.[1][2]

L'iconostasi nelle Chiese di rito orientale

Nella Chiese di rito orientale (ortodosse e cattoliche), e in particolare nell'ambito slavo, la struttura a pergula dette vita, soprattutto a partire dall'XI secolo alla vera e propria iconostasi che fu codificata in modo ben preciso.

Nell'iconostasi si trovano tre porte:

  • La porta centrale, generalmente a due ante, detta porta santa o porta reale
  • Le porte diaconali, che si trovano ai lati di quella centrale e che conducono al diaconicon e alla prothesis.[3]

Su ogni iconostasi devono essere presenti almeno le icone di Cristo e di Maria, rispettivamente a destra e a sinistra della porta santa.[3] Ulteriori icone sono presenti e variano a seconda della chiesa.

Disposizione dell'iconostasi nella tradizione ortodossa

I. Icone e porte:

  • PD – predelle; CW – La porta centrale, generalmente a due ante, detta porta santa o porta reale; Z, E – Annunciazione, Evangelisti (spesso l'Annunciazione è posta tra gli Evangelisti); Wpn, Wpd – porte diaconali a destra e sinistra della porta centrale; N1 – il santo locale più venerato; N2 – Icona della Vergine Odigitria[4] o Eleusa[5]; N3 – Cristo Pantocratore[6]; N4 – Le icone locali o del tempio: queste icone vengono spesso cambiate a seconda della festività.

II. Fila festiva

P1–P12 – le dodici grandi festività

III. Deesis

  • D – personaggi del gruppo deesis

IV. Il governo dei profeti e dei padri della Chiesa

  • PR – Serie di profeti con al centro Nostra Signora Orante

V. I patriarchi

Le ultime due file indicano il collegamento tra Vecchio e Nuovo testamento


Note
  1. Jan Van Laarhoven, Storia dell'arte cristiana, 1999.
  2. Efthalia Rentetzi, Le iconostasi delle chiese greche in Italia, Apostoliki Diakonia, Atene 2008.
  3. 3,0 3,1 ODCA op. cit..
  4. La Madonna Odigìtria, Odighìtria, o anche Odegétria (dal greco bizantino Ὁδηγήτρια, colei che conduce (mostrando la direzione), composto di ὁδός «via» e ἄγω, ἡγοῦμαι «condurre, guidare»). L'iconografia è costituita dalla Madonna con in braccio il Bambino Gesù, seduto in atto benedicente, che tiene in mano una pergamena arrotolata e che la Vergine indica con la mano destra (da qui l'origine dell'epiteto).
  5. La Madonna Eleusa, o anche semplicemente Eleusa (dal greco bizantino Ἐλεούσα, colei che mostra tenerezza o che mostra misericordia), è un tipo di iconografia cristiana diffusa inizialmente nell'arte bizantina e poi in tutti i paesi europei del periodo medioevale. L'iconografia è costituita dalla Madonna col Bambino Gesù in braccio, e con la propria guancia appoggiata a quella del figlio.
  6. Il Cristo Pantocràtore (Χριστός Παντοκράτωρ; dal greco pas, pasa, pan [tutto] e kràtein [dominare con forza, avere in pugno]) è una raffigurazione del Cristo in gloria. È l'immagine centrale nell'iconografia ortodossa di Gesù Cristo, che lo rappresenta come il Re e Giudice Celeste. Il Salvatore è raffigurato seduto su un trono. Nella mano sinistra tiene il Vangelo, nella destra in un gesto di benedizione.
Collegamenti esterni