Chiesa sui iuris

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All'interno della Chiesa cattolica le Chiese sui iuris o Riti sono chiese particolari, interne alla chiesa universale, distinte per forme di culto liturgico e pietà popolare, disciplina sacramentale (cfr. Orientalium Ecclesiarum, 12-18) e canonica (si distinguono il Codice di Diritto Canonico e il Codice dei Canoni delle Chiese Orientali), terminologia e tradizione teologica. L'autonomia a cui si riferisce la frase sui iuris è stata riconosciuta, fra l'altro, dal concilio Vaticano II nel decreto Orientalium Ecclesiarum concernente le "chiese particolari o riti" orientali.

Diversamente dalle "famiglie" o "federazioni" di Chiese formate dal riconoscimento mutuo di corpi ecclesiali distinti (come la Comunione Anglicana o la federazione luterana mondiale), la Chiesa cattolica si considera un'unica chiesa incarnata in una pluralità di chiese locali o particolari, essendo "una realtà ontologicamente e temporalmente preesistente ad ogni chiesa individuale particolare" ("Lettera ai Vescovi della Chiesa cattolica su alcuni aspetti della Chiesa intesa come comunione" del 28 maggio 1992 da parte della Congregazione per la dottrina della fede [1])

Attualmente esistono 24 Chiese sui iuris in piena comunione con la Chiesa di Roma. Di seguito è l'elenco di tutte le chiese cattoliche suddivise per tradizione liturgica.

Le chiese

  • Chiese sui iuris di rito liturgico antiocheno o siriaco occidentale (3)
  • Chiesa sui iuris di rito liturgico armeno (1)
    • Chiesa armeno-cattolica (Libano, Iran, Iraq, Egitto, Siria, Turchia, Israele, Palestina, Italia e diaspora armena nel mondo)
Voci correlate
Collegamenti esterni