Manoel Freyre

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Manoel Freyre, S.J.
Religioso
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battezzato
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Nascita Ancião Portogallo
1679
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Appartenenza
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° vescovo di Roma
Elezione
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Manoel Freyre (Ancião Portogallo, 1679; † ...) è stato un missionario portoghese. Svolse la sua attività in India e accompagnò come superiore Ippolito Desideri nel viaggio in Tibet dal 1714 al 1716.

Biografia

Manoel Freyre nacque ad Ancião, in Portogallo, nel 1679. Entrò nella Compagnia di Gesù a Goa il 7 ottobre 1694. Dal 1710 risulta impegnato nella missione di Agra.

Nel 1714 fu incaricato di accompagnare come superiore Ippolito Desideri nel suo viaggio in Tibet ed anche di raccogliere informazioni sulle attività dei Cappuccini che dal 1703 avevano avuto da Propaganda Fide la responsabilità delle missioni in Tibet.

Freyre e Desideri si misero in viaggio il 24 settembre 1714; raggiunsero Lahore, nel Punjab, il 9 ottobre; ripreso il cammino verso nord attraversarono il fiume Ravi e il fiume Chenab, sostarono a Gujrat, da dove, il 28 ottobre presero la strada dei monti arrivando nella valle di Srinagar, la capitale del Kashmir posta a 1893 metri di altitudine. Qui svernarono riprendendo il viaggio il 17 maggio 1715. Il 30 maggio iniziarono la salita per arrivare al passo di Zoji-la, a 3500 metri d'altitudine. Superato il passo lasciarono il Moghul ed entrarono in Ladakh, che era un regno indipendente, per raggiungerne la capitale, Leh, il 25 giugno. Qui si fermarono cinquantadue giorni. Furono ben accolti dal re Nyima Namgyal; i due gesuiti si trovavano già in pieno ambiente tibetano, non solo per la tipica architettura, per la lingua o per i tratti fisici della popolazione, ma soprattutto per la cultura e per la religione. Desideri voleva fermarsi a Leh per fondarvi la missione, ma il superiore Manoel Freyre aveva ordini precisi di raggiungere le missioni che erano state dei Cappuccini e per questo motivo rifiutò la proposta di Desideri e continuarono il viaggio.

Partirono da Leh il 17 agosto 1715 e raggiunsero Tashingang il 7 settembre. Grazie al sostegno di una guarnigione militare che accompagnava una principessa mongola riuscirono ad arrivare alla metà di febbraio 1716 a Sakya capoluogo di un grande principato ereditario governato da un Lama dotato di forte autonomia rispetto al potere centrale. Il 29 febbraio ripartirono lasciando definitivamente la principessa mongola e la sua guarnigione.

Finalmente il 18 marzo 1716 i due gesuiti arrivarono a Lhasa, capitale del Tibet e meta del loro viaggio. Manoel Freyre, considerando compiuta la sua missione di accompagnare e indirizzare Desideri, ripartì il 16 aprile 1716 per l'India. Dopo un viaggio di 42 giorni, arrivò a Kathmandu, in Nepal, dove rimase cinque mesi ospite dei Cappuccini. Da Kathmandu passò poi a Patna, dove sostò malato per tre mesi e finalmente giunse ad Agra, dove il 26 aprile 1717 firmò la relazione della sua missione dal titolo "Tibetorum ac eorum relatio viarum"[1].

Intorno al 1719 Manoel Freyre lasciò la Compagnia di Gesù, dopo di che l’unica traccia rimasta è una domanda di riammissione tra i gesuiti, priva di esito, scritta da Goa nel 1724.

Bibliografia
  • Michael Sweet, Desperately Seeking Capuchins: Manoel Freyre's "Report on the Tibets and their Routes" ("Tibetorum ac eorum Relatio Viarum") and the Desideri Mission to Tibet, in The Journal of the International Association of Tibetan Studies 2 (2006) 1-33.
Note
  1. La relazione è pubblicata integralmente nel settimo volume dell'opera di Luciano Petech, I missionari italiani nel Tibet e nel Nepal, Roma 1956, 194-207.
Voci correlate
Collegamenti esterni