Orazione dopo la Comunione

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Luca Signorelli, Comunione degli apostoli (1512), olio su tavola.

L'Orazione dopo la Comunione è una preghiera presidenziale della Messa, recitata esclusivamente dal sacerdote celebrante nella sua qualità di presidente dell'assemblea nella persona di Cristo. È rivolta a Dio a nome dell'intero popolo santo e di tutti i presenti.

Collocazione e struttura

Nel Rito romano e nel Rito ambrosiano trova collocazione dopo la Comunione e prima dei Riti di conclusione. Durante la Messa è recitata una sola volta come l'Orazione Colletta per il Rito romano o All'inizio dell'assemblea liturgica per il Rito ambrosiano, l'Orazione a conclusione della liturgia della parola e l'Orazione sui doni.

Dopo aver purificato il Calice, alla Sede o all'Altare, il sacerdote, rivolto al popolo, dice: « Preghiamo» e, a braccia allargate, dice l'Orazione dopo la Comunione, alla quale può premettere una breve pausa di silenzio, a meno che sia già stato osservato subito dopo la Comunione.

Nell'Orazione dopo la Comunione, il sacerdote chiede i frutti del mistero celebrato, che termina con una conclusione breve:

  • se è rivolta al Padre: « Per Cristo nostro Signore»;
  • se è rivolta al Padre, ma verso la fine dell'orazione medesima si fa menzione del Figlio: « Egli vive e regna nei secoli dei secoli»;
  • se è rivolta al Figlio: « Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli».

Il popolo fa sua l'orazione con l'acclamazione Amen.

La Messa si conclude con gli avvisi, l'Orazione sul popolo solo per il Rito romano (in Rito ambrosiano è recitata all'inizio dell'assemblea liturgia) e la Benedizione.

Orazione in Rito romano Solennità del Corpus Domini Anno B In Rito ambrosiano
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«

Donaci, o Signore,
di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno,
che ci hai fatto pregustare
in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.  »

«

Abbiamo ricevuto, o Padre, i doni del sacro mistero;
la celebrazione che il tuo Figlio
ci ha comandato di compiere in sua memoria
sia efficace soccorso alla nostra debolezza
e ci conservi nella comunione con lui,
che vive e regna nei secoli dei secoli.  »

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Nel Rito tridentino e ambrosiano antico

L'Orazione dopo la Comunione è denominata in latino Oratio postcommúnio in Rito tridentino e Oratio post Communionem in Rito ambrosiano antico e si colloca rispettivamente dopo la Communio e dopo il Transitorium[1] e prima della Benedictio (Benedizione).

(LA) (IT)
Oratio postcommúnio in Rito tridentino nella Solennità del Corpus Domini.
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«

Sacerdote:
Fac nos, quaésumus, Dómine,
divinitátis tuae sempitérna fruitióne
repléri: quam pretiósi Córporis et
Sánguinis tui temporális percéptio
praefigúrat: Qui vivis et regnas cum
Deo Patre in unitáte Spíritus Sancti,
Deus, per ómnia saécula saeculórum.
Assemblea: Amen.  »

«

Sacerdote:
O Signore, Te ne preghiamo, fa che
possiamo godere del possesso eterno
della tua divinità: prefigurato dal tuo
prezioso Corpo e Sangue che ora
riceviamo. Tu che sei Dio, e vivi e
regni con Dio Padre, nell’unità dello
Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
Assemblea: Amen.  »

({{{4}}})
(LA) (IT)
Oratio post Communionem in Rito ambrosiano antico In Solemnitate Sacratissimi Corporis Christi[2]
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«

Sacerdote:
Sumpsimus, Domine, sacri dona mysterii,
humiliter deprecantes: ut quæ in tui
commemoratione nos facere præcepisti,
in nostræ proficiant infirmitatis
auxilium. Qui vivis, et regnas per ómnia sǽcula sæculórum.
Assemblea: Amen.  »

«

Sacerdote:
Abbiamo partecipato, o Signore, ai doni
di questo santo mistero, e umilmente ti
preghiamo: che quanto ci hai comandato
di fare in tua memoria, giovi a
soccorrerci nella nostra debolezza. Tu
che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Assemblea: Amen.  »

({{{4}}})
Note
  1. Antifona che nella Messa solenne viene cantata dal coro dopo la Comunione del celebrante; in tutte le Messe è letta semplicemente dal celebrante stesso. Anticamente si cantava durante la distribuzione della Comunione dei fedeli, intercalandola con i versi di un salmo. A poco a poco, il salmo fu abbreviato fino a scomparire totalmente, sicché rimase la sola antifona, nella quale è riassunto qualche pensiero del giono o della festa che si celebra; un vestigio dell'antico uso è rimasto nella sola Messa per i defunti.
  2. Corpus Domini.
Bibliografia
  • (EN) Joseph A. Jungmann, The Mass of the Roman Rite, New York, 1959, pp. 531–535
  • Piccolo messale ambrosiano festivo, Tipografia G. De Silvestri, Milano, 1957
Voci correlate
Collegamenti esterni