Ritorno del figliol prodigo (Guercino)

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AUT Vienna KunsthistorischesMu Guercino RitornoFigliolProdigo 1619.jpg
Guercino, Ritorno del figliol prodigo (1619), olio su tela
Ritorno del figliol prodigo
Opera d'arte
Stato

bandiera Austria

Regione [[]]
Regione ecclesiastica [[|]]
Provincia
Comune

Stemma Vienna

Località
Diocesi Vienna
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Kunsthistorisches Museum
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza
Luogo di provenienza
Oggetto dipinto
Soggetto Ritorno del figliol prodigo
Datazione 1619
Datazione
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Ambito culturale scuola emiliana
Autore

Guercino (Giovan Francesco Barbieri)
detto Guercino

Altre attribuzioni
Materia e tecnica olio su tela
Misure h. 106,5 cm; l. 143,5 cm
Iscrizioni
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note

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Collegamenti esterni
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(Gesù) disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: "Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta". E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse:...
"Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni". Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: "È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».
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Il Ritorno del figliol prodigo è un dipinto, eseguito nel 1619, ad olio su tela, da Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (1591 - 1666), conservato presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna (Austria).

Descrizione

Soggetto

Il dipinto s'ispira alla Parabola del figliol prodigo detta più correttamente Parabola del Padre misericordioso. La scena ritratta raffigura la conclusione della vicenda, ovvero il perdono del padre nei confronti del figlio minore pentito della propria condotta sperperante. Nel dipinto compaiono:

  • Giovane, dopo aver invocato il perdono da parte del padre, sta togliendosi i vestiti laceri da guardiano di porci e riceve gli abiti puliti da un servitore.
  • Padre accoglie con un gesto amorevole e quasi protettivo il figlio minore. L'anziano signore, aiutato da un servitore, si accinge a vestire il figlio pentito. Il pittore rende evidente l'analogia tra il genitore della parabola e Dio: l'aspetto del personaggio ricalca, infatti, i tradizionali lineamenti attribuiti a Dio Padre.
  • Servitore porge vestiti puliti ed eleganti per il giovane pentito.

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

Il dipinto appartiene alla prima fase della carriera artistica del pittore nella quale risente profondamente dell'opera di Ludovico Carracci, in particolare nel volto dei due giovani, mentre il vecchio, con la sua faccia scavata, rimanda all'arte di Caravaggio, così come d'ispirazione della scuola romana è l'atmosfera oscura e gli effetti luminosi presenti nella scena.

Bibliografia
  • Luigi Ficacci, Guercino, col. "Art Dossier", Editore Giunti, Firenze 1991
  • Luigi Ficacci et al., Guercino: la luce del barocco, Editore Gangemi, Roma 2014 ISBN 9788849229387
  • Luigi Salerno, I dipinti del Guercino, Editore: Ugo Bozzi, Roma 1988 ISBN 9788870030204
  • Stefano Zuffi, Episodi e personaggi del Vangelo, col. "Dizionari dell'Arte", Editore Mondadori-Electa, Milano 2002, p. 228 ISBN 9788843582594
  • Stefano Zuffi, Guercino, Editore Elemond-L'Unità, Milano 1992
  • Stefano Zuffi, La pittura italiana, Editore Mondadori-Electa, Milano 1997, p. 269 ISBN 9788843559114
Voci correlate