Ritorno del figliol prodigo (Murillo)
Bartolomé Esteban Murillo, Ritorno del figliol prodigo (1667 - 1670), olio su tela | |
Ritorno del figliol prodigo | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Stato federale | District of Columbia |
Comune | |
Diocesi | Washington |
Ubicazione specifica | National Gallery of Art |
Uso liturgico | nessuno |
Comune di provenienza | Siviglia (Spagna) |
Luogo di provenienza | Chiesa dell'Ospedale della Carità |
Oggetto | dipinto |
Soggetto | Ritorno del figliol prodigo |
Datazione | 1667 - 1670 |
Autore |
Bartolomé Esteban Murillo |
Materia e tecnica | olio su tela |
Misure | h. 236,3 cm; l. 261 cm |
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Il Ritorno del figliol prodigo è un dipinto, realizzato tra il 1667 ed il 1670, ad olio su tela, dal pittore spagnolo Bartolomé Esteban Murillo (1617 - 1682), proveniente dalla chiesadell'Ospedale della Carità di Siviglia (Spagna) ed ora conservato presso la National Gallery of Art di Washington (Stati Uniti d'America).
Descrizione
Il dipinto s'ispira alla Parabola del figlio prodigo, detta più correttamente Parabola del Padre misericordioso. La scena ritratta raffigura la conclusione della vicenda, ovvero il perdono del padre nei confronti del figlio minore pentito della propria condotta sperperante.
Nel dipinto compaiono:
- al centro:
- giovane con laceri vestiti da guardiano di porci, è inginocchiato davanti al padre ed invoca il suo perdono;
- padre, che si piega verso il figlio minore e lo accoglie con un abbraccio amorevole e quasi protettivo. L'anziano signore, aiutato da alcuni servitori, si accinge a vestire il figlio pentito. Il pittore rende evidente l'analogia tra il genitore della parabola e Dio: l'aspetto del personaggio ricalca, infatti, i tradizionali lineamenti attribuiti a Dio Padre;
- cagnolino, che fa a sua volta festa al giovane padrone ritrovato;
- a destra:
- servitore porta in una cesta alcuni indumenti puliti ed eleganti per il giovane pentito;
- altri sevitori si mostrano nervosi per l'apparente favoritismo nei confronti del figlio scapestrato, ai danni del figlio maggiore, rimasto sempre nella casa del padre;
- a sinistra: mandriano con un bambino, portano già il vitello grasso, che il padre decide di far abbattere e cucinare nella festa per il ritorno del figlio.
Notizie storico-critiche
L'opera fu commissionata per la chiesa dell'Ospedale della Carità a Siviglia, da Miguel de Manara (1627 – 1679), erede di una ricca famiglia di mercanti corsi e rettore della confraternita della Carità, congregazione, dedita ad aiutare i poveri e i malati della città, ad accogliere i pellegrini e seppellire i morti. Dal 1665, era membro della confraternita anche lo stesso Murillo.
Il pittore eseguì per la chiesa, sede della confraternita, un ciclo di sei grandi dipinti che raffigurano sei delle Sette opere di misericordia corporale, il quale venne, alcuni anni dopo, completato dallo spagnolo Pedro Roldán (1624 – 1699), con la realizzazione di un gruppo scultoreo.
Due dei dipinti sono ancora nella navata della chiesa, mentre altri quattro, compreso questo, furono trafugati, durante la Guerra di Indipendenza spagnola (1808 – 1814) dal maresciallo francese Jean de Dieu Soult (1769 – 1851) ed ora sparsi in vari musei del mondo.
I sei dipinti, ciascuno associato ad un'opera di misericordia, sono:
- Moltiplicazione dei pani e dei pesci, in situ - Dar da mangiare agli affamati.
- Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia, in situ - Dar da bere agli assetati.
- Ritorno del figliol prodigo, National Gallery di Washington - Vestire gli ignudi.
- Abramo e i tre angeli, National Gallery di Ottawa - Alloggiare i pellegrini.
- Gesù Cristo guarisce il paralitico presso la piscina di Bethsaida, National Gallery di Londra - Visitare gli infermi.
- San Pietro apostolo in carcere visitato dall'angelo, Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo - Visitare i carcerati.
Il ciclo delle Opere di misericordia corporale è completato dal gruppo scultoreo raffigurante:
- Deposizione di Gesù Cristo (1670 - 1673), ancora in situ sull'altare maggiore della chiesa - Seppellire i morti.
L'opera, qui descritta, dopo alcuni passaggi in varie collezioni private, nel 1948 venne acquistata dalla Fondazione Avalon di New York che nello stesso anno l'ha donata alla National Gallery of Art di Washington.
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