San Ludolfo di Ratzeburg

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San Ludolfo di Ratzeburg, O.Praem.
Vescovo · Martire
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battezzato
Santo
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San Ludolfo di Ratzeburg
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte anni
Nascita
Morte Wismar
29 marzo 1250
Sepoltura
Appartenenza
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale XIII secolo
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Consacrazione vescovile 1236
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Incarichi ricoperti Vescovo di Ratzeburg
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 29 marzo
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 29 marzo, n. 6:
« A Wismar nello Holstein in Germania, san Ludolfo, vescovo di Ratzeburg e martire, che per aver difeso la libertà della Chiesa fu gettato, per ordine del duca Alberto, in uno squallido carcere e ne fu così prostrato fisicamente, che, non appena liberato dei ceppi, migrò da questo mondo. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

San Ludolfo di Ratzeburg († Wismar, 29 marzo 1250) è stato un vescovo e martire tedesco.

Biografia

Ludolfo fu un canonico Premostratense della chiesa cattedrale di Ratzeburg, fu eletto vescovo dai confratelli nell'anno 1236. Diede al capitolo della sua cattedrale la Regola di san Norberto, che egli stesso continuò a osservare, e costruì e sostenne il monastero femminile benedettino di Rehna.[1]

Ebbe diversi scontri con il duca Alberto di Sassonia sulla questione dell'alienazione delle proprietà della Chiesa, a causa di questi contrasti fu imprigionato e sottoposto a maltrattamenti. Scarcerato fu accolto profugo dal duca Giovanni di Teologo di Wismar,[1] dove, dopo breve permanenza, vi morì nel 1250.

Culto

Sepolto nella sua chiesa, venne considerato e venerato come martire per la libertà della Chiesa. Fu canonizzato nel XIV secolo.[1]

Note
Bibliografia
  • Alban Butler, Il primo grande dizionario dei Santi secondo il calendario, Piemme, Casale Monferrato (AL) 2003, ISBN 9788838469138, p. 355