San Mosè l'Etiope

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San Mosè l'Etiope
Monaco
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al secolo
battezzato
Santo
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Icona del santo
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 75 anni
Nascita 330
Morte Scete
405
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[]]
Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
Emblem of the Papacy SE.svg Informazioni sul papato
° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi
Venerato da Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 28 agosto
Altre ricorrenze Nel Martirologio etiopico è ricordato il 18 giugno
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
Nome completo {{{nome completo}}}
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
Religione {{{religione}}}
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Firma [[File:{{{firma}}}|150x150px]]
Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 28 agosto, n. 9:
« In Egitto, san Mosè l'Etiope, che da famoso brigante divenne celebre anacoreta, convertì molti del suo gregge di malfattori e li condusse con sé in monastero. »

San Mosè l'Etiope detto anche San Mosè il Moro (330; † Scete, 405) è stato un monaco etiope, anacoreta della comunità monastica della Scete in Egitto del IV secolo.

Vita

Conosciamo la sua vita attraverso il racconto nella Storia lausiaca di Palladio di Galazia. Mosè era un brigante a capo di una banda di malviventi che razziavano le popolazione che vivevano sulle sponde del Nilo. Era come dice il suo nome etiope ed era dotato di una prestanza fisica notevole.

La sua conversione fu graduale ma entrato in contatto con i monaci della Scete a poco a poco cambiò vita e si convertì.

Palladio racconta che Mosè comparve una sera con quattro briganti legati sulle spalle. Mosè, con l’antico vigore, li ha portati come un sacco di paglia davanti agli altri monaci, domandando: Ora io non posso più fare male a nessuno; allora, che cosa faccio di questi?. E i ladri si convertono a loro volta, dicendo: Se questo Mosè, un tempo così grande nelle rapine, adesso ha sentito il timor di Dio, noi che cosa aspettiamo a fare altrettanto?.

Palladio ci informa che la sua non fu una conversione tranquilla: a volte il passato torna con i suoi richiami: I demoni lo spingevano all’antica consuetudine di sfrenata lussuria. Sente che da solo non ce la fa a resistere e si fa guidare dal vecchio monaco Isidoro, riuscendo gradualmente a liberarsi,al punto che temeva il demonio meno di quanto noi temiamo le mosche.

Infine, poco prima di morire, diventa sacerdote e lascia settanta discepoli, conclude Palladio.