Santa Vittoria

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Santa Vittoria
Laica · Martire
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Maestranze ravennati, Teoria delle sante (part. Sant'Anatolia e santa Vittoria), 561 - 569 ca., mosaico; Ravenna, Basilica di Sant'Apollinare Nuovo
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 23 anni
Nascita Roma
230
Morte Trebula Mutuesca
18 dicembre 253
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
Venerata da Chiesa cattolica
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Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 10 luglio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
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Patrona di
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Incoronazione
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Predecessore
Erede
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Onorificenze
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Consorte

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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 10 luglio, n. 3:
« In Sabina nel Lazio, sante Anatolia e Vittoria, martiri. »

Santa Vittoria (Roma, 230; † Trebula Mutuesca, 18 dicembre 253) è stata una martire romana.

Biografia

La menzione più antica della martire risale al Martirologio Geronimiano del VI secolo, in cui Vittoria è ricordata insieme a Santa Anatolia il 10 luglio; entrambe compaiono nei mosaici della Basilica di Sant'Apollinare Nuovo in Ravenna. San Beda il Venerabile scrisse un elogio di Santa Vittoria, ricordandola il 23 dicembre.

Secondo la Passio, Anatolia e Vittoria, due giovani romane di nobile famiglia, cristiane e consacrate a Dio, si opposero al matrimonio con due pretendenti patrizi. I due uomini segregarono allora le giovani nelle proprie tenute in Sabina: qui Vittoria venne uccisa e sepolta in una caverna.

Il culto

Sul luogo del martirio venne edificato un sacello, sul quale i devoti erano soliti pregare, e dove sarebbero avvenuti molti miracoli.

Una chiesa era presente fin dall'VIII secolo. Ricostruita alla fine del XI secolo e restaurata più volte, oggi il luogo di culto dedicato a santa Vittoria è una delle chiese romaniche più belle del centro Italia.
Con il pericolo saraceno, il corpo della santa fu prima traslato nell'Abbazia di Farfa, poi a Santa Vittoria in Matenano, nelle Marche.