Sede titolare di Sufetula

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Sufetula
Sede vescovile titolare
Dioecesis Sufetulensis
Chiesa latina
Sede titolare di Sufetula
Resti della chiesa di Servo
Vescovo titolare: Juarez Albino Destro, R.C.I.
Arcivescovo titolare: {{{arcivescovo}}}
Sede vacante
Suffraganea
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  • Parametro: suffraganeadi

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Istituita: XX secolo
Soppressa: {{{sedetitolaresoppressa}}}
Ricostituita: {{{ricostituita}}}
Stato bandiera Tunisia
Regione:
Località: Sufetula
collocazione
geografica:
[[Immagine:{{{mappacollocazione}}}|200 px]]
Diocesi soppressa di Sufetula
Diocesi suffraganee:
Eretta: menzionata nel III secolo
Soppressa: circa VIII secolo
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Collegamenti esterni

Dati online (gc ch )

Elenco delle sedi titolari della Chiesa cattolica
Tutte le sedi titolari
Coordinate geografiche
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Battistero della chiesa di Vitale
Resti della chiesa dei martiri Silvano e Fortunato
Mosaico del vescovo Onorio di Sufetula

La Sede titolare di Sufetula (latino: Dioecesis Sufetulensis) è una diocesi soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia

Sufetula, corrispondente alla città di Sbeitla nell'odierna Tunisia, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Bizacena.

È una delle antiche città romane e bizantine con il più alto numero di edifici cristiani. Vi si riconoscono almeno quattro chiese: quella dedicata ai martiri Silvano e Fortunato; la chiesa di Servo, dedicata ai santi Gervasio, Protasio e Trifone; la chiesa di Vitale e la chiesa di Bellatore. A circa 2 km dal centro è stata individuata la cosiddetta cappella del vescovo Onorio.

Le fonti documentarie hanno trasmesso i nomi di quattro vescovi di Sufetula. Privaziano intervenne al Concilio di Cartagine (256) convocato da san Cipriano per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici, e figura al 19º posto nelle Sententiae episcoporum.[1] Al Concilio di Cartagine (411), che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, presero parte il cattolico Giocondo e il donatista Tiziano. Giocondo partecipò anche al Concilio di Cartagine (419) convocato da sant'Aurelio.[2] Presidio Ruspensis era convocato all'ariano Concilio di Cartagine (484) convocato da Unnerico, re dei Vandali. Presidio tuttavia non poté presentarsi, poiché, a causa dell'editto di Unnerico del 20 maggio 483, si trovava in esilio.[3]

Gli scavi archeologici hanno restituito i nomi di altri tre vescovi. Il coperchio di un sarcofago riporta l'iscrizione del vescovo Amanzio, che fece fare delle ricerche per ritrovare la tomba del suo predecessore Giocondo; Amanzio visse perciò dopo Giocondo e in un'epoca abbastanza tarda, in cui il luogo di sepoltura di Giocondo era già stato dimenticato.[4] Altre iscrizioni riportano i nomi di Bellatore[5] e di Onorio,[6] vissuti probabilmente in epoca bizantina.

Dal XX secolo Sufetula è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica.

Cronotassi

Vescovi

  • Privaziano † (menzionato nel 256)
  • Giocondo † (prima del 411 - dopo il 419)
  • Presidio † (menzionato nel 484)
  • Amazio †
  • Bellatore † (circa VII secolo)
  • Onorio † (circa VII secolo)

Vescovi titolari

Note
  1. (LA) S. Thasci Caecili Cypriani opera omnia, Recensuit et commentario critico instruxit Guilelmus Hartel, Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum (CSEL), volumen III, pars I (Praefatio et Libelli), Vindobonae, 1868, p. 444.
  2. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 606, Iocundus; p. 1116, Titianus 3.
  3. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 900, Praesidius 2.
  4. Merlin, Bulletin archéologique du comité des travaux historiques, 1909. pp. CLXVIII-CLXIX, n. 6; Audollent, v. Amacius, «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. II, col. 914.
  5. Audollent, v. 1. Bellator, «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. VII, col. 827.
  6. J. Patout Burns, Robin M. Jensen, Christianity in Roman Africa: The Development of Its Practices and Beliefs, 2014, p.155.
Bibliografia
Collegamenti esterni