Traditionis custodes
Traditionis custodes Lettera apostolica di Francesco in forma di Motu proprio | |
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Data | 16 luglio 2021 (IX di pontificato) |
Traduzione del titolo | Custodi della tradizione |
Argomenti trattati | Circa l'uso della liturgia romana anteriore alla riforma del 1970 |
Lettera apostolica precedente | Antiquum ministerium |
Lettera apostolica successiva | Essendo trascorsi quasi sei anni |
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Traditionis custodes ("custodi della tradizione") è la lettera apostolica in forma di motu proprio di papa Francesco datata e pubblicata il 16 luglio 2021, con la quale viene normata e in parte limitata (non vietata a priori) la celebrazione della messa in latino (o Messa tridentina, o di Pio V, o vetus ordo) basata sul Messale Romano edito da san Giovanni XXIII (1962)
Il documento non allude al Rito ambrosiano antico dell'Arcidiocesi di Milano in quanto le decisioni spettano al caporito nella persona dell'arcivescovo metropolita.
Al documento è allegata una lettera di presentazione che spiega dettagliatamente i motivi del provvedimento: in passato l'uso della messa in latino era stato concesso e poteva servire per riavvicinare e riunificare nell'alveo cattolico gruppi cosiddetti "tradizionalisti" che si sentivano delusi dal Concilio Vaticano II, ma questa concessione nei fatti poteva essere distorta fino a ottenere l'effetto opposto, facendo della messa in latino un elemento identitario del rigetto dell'ecclesiologia post-conciliare.
In risposta il Superiore Generale della Fraternità San Pio X don Davide Pagliarani, senza disconoscere le indicazioni del documento di papa Francesco, ha ribadito il valore tradizionale della messa in latino.[1]
Responsa ad dubia
Il 18 dicembre 2021 con data 4 dicembre la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti a firma del Prefetto Arthur Roche, previo l'assenso di papa Francesco datato il 18 novembre, ha pubblicato le risposte con note esplicative a undici "dubia" (dubbi) pervenuti alla Congregazione circa l'applicazione della Traditiones custodes.
Rescriptum
Il 21 febbraio 2023 (con data 20 febbraio) è stato pubblicato un Rescritto a firma del Card. Arthur Roche, Prefetto del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. In esso conferma e ribadisce l'indicazione di papa Francesco secondo la quale il permesso a singoli presbiteri e gruppi di celebrare nelle varie diocesi la messa in latino deve sottostare all'assenso non solo del rispettivo vescovo ma anche del Dicastero. [2]
Il motivo del Rescritto è che in alcune diocesi i singoli vescovi avevano autonomamente dato dispensa all'applicazione di Traditionis custodes, lasciando liberamente continuare la celebrazione della messa in latino.
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