Trittico di Maria Vergine (Rogier van der Weyden)
Rogier van der Weyden, Trittico di Maria Vergine (1440-1445), olio su tavola | |
Trittico di Maria Vergine o di Miraflores | |
Opera d'arte | |
Stato | Germania |
Regione | - class="hiddenStructure noprint" |
Comune | Berlino |
Diocesi | Berlino |
Ubicazione specifica | Gemäldegalerie |
Uso liturgico | nessuno |
Comune di provenienza | Burgos (Spagna) |
Luogo di provenienza | Certosa di Miraflores |
Oggetto | trittico |
Soggetto | Sacra famiglia; Compianto su Gesù Cristo morto; Gesù Cristo risorto appare alla Madonna; Risurrezione di Gesù Cristo |
Datazione | 1440-1445 |
Ambito culturale | |
ambito fiammingo | |
Autore | Rogier van der Weyden (Rogier de la Pasture) |
Materia e tecnica | olio su tavola |
Misure | h. 220,5 cm; l. 259,5 cm |
Il Trittico di Maria Vergine è un dipinto, eseguito tra il 1440 ed il 1445, ad olio su tavola, dal pittore fiammingo Rogier de la Pasture detto Rogier van der Weyden (1399 ca. - 1464), proveniente dalla Certosa di Miraflores a Burgos (Spagna) ed ora conservato nella Gemäldegalerie di Berlino (Germania).
Descrizione
Il trittico ha una struttura compositiva nella quale l'artista trasforma la facciata di una chiesa con i tre portali aperti, nella ricca scenografia di un teatro dove vanno in scena alcuni momenti della vita di Maria Vergine. Ciascun scomparto dell'opera, attraverso la profondità prospettica, rappresenta una specie di macchina del tempo, dove avvengono episodi che appartengono a fasi diverse della vita della Madonna, ma che la finzione prospettica fotografa in una stupefacente contemporaneità.
Soggetto
I tre scomparti, che compongono il trittico misurano ognuno 71×43 cm e presentano, in ordine cronologico:
- a sinistra, Sacra Famiglia;[1]
- al centro, Compianto su Gesù Cristo morto;
- a destra, Gesù Cristo risorto appare alla Madonna; Risurrezione di Gesù Cristo.
Scomparto sinistro
Nello scomparto sinistro è presentata la Sacra Famiglia:
- Maria Vergine tiene Gesù Bambino sulle gambe, mentre lo guarda, ricambiata, con grande tenerezza.
- San Giuseppe, seduto di fianco a loro, sonnecchia appoggiato ad un bastone, vestito con un copricapo blu e una veste rossa.
Lungo l'archivolto, il finto bassorilievo, rappresenta le Storie dell'infanzia di Gesù.
Scomparto centrale
Nello scomparto centrale è mostrato il Compianto su Gesù Cristo morto, dove compaiono:
- al centro, Maria Vergine tiene in braccio il corpo senza vita di Gesù Cristo.
- a sinistra, San Luca evangelista, vestito di nero, ad indicare la redazione dei Vangeli.
- a destra, San Pietro apostolo, vestito di nero, che rappresenta la fondazione della Chiesa.
Lungo l'archivolto, il finto bassorilievo, mostra le Storie della passione di Gesù.
Scomparto destro
Nello scomparto destro è rappresentato:
- in primo piano, Gesù Cristo risorto appare alla Madonna, nel quale compaiono:
- Gesù Cristo avanza con delicatezza mostrando le ferite.
- Madonna, presentata come Mater dolorosa, chiusa in una veste scura di tipo monacale, il volto affranto e rigato dalle lacrime.
- in secondo piano, è raffigurato l'antefatto della scena principale, ossia la Risurrezione di Gesù Cristo, dove si vede
Lungo l'archivolto, il finto bassorilievo, presenta alcune Storie di Maria Vergine, tra cui la Pentecoste, il Transito della Madonna e l'Assunzione della Madonna.
Nel paesaggio, che fa da sfondo al terzo scomparto, si vede Gesù appena uscito dal sepolcro. Di fronte a lui c'è un sentiero tortuoso che porta alla stanza dove ha luogo la scena principale del dipinto. L'utilizzo del sentiero come mezzo per separare temporalmente la risurrezione di Gesù dalla sua apparizione alla Madonna.
Cornice
Gli scomparti sono inquadrati da una cornice, in legno intagliato e dorato con tre archi a tutto sesto che ricordano i portali di una chiesa. Si tratta di archi più immaginari che reali, la cui funzione è quella di ospitare nell'archivolto alcuni finti bassorilievi marmorei che approfondiscono il significato simbolico della scena che decorano, come avviene nel Trittico di San Giovanni Battista (1454 ca.). All'apice di ciascun archivolto è posto:
- Angelo sorregge una corona ed un cartiglio con un versetto dell'Apocalisse.
La parte inferiore delle cornici forma uno scalino che, secondo lo storico dell'arte Jeffrey Chipps Smith, implica:[2]
« | La vicinanza dell'osservatore al palcoscenico divino e il suo potenziale immaginativo per salirci. » |
Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche
- L'opera presenta il rapporto tra la Madonna e Cristo nei diversi momenti della sua vita, dando così forma ad una lettura cronologica della nascita, morte e resurrezione di Gesù, con Maria come protagonista degli scomparti, in particolare quelli laterali.
- La veste della Madonna ha un colore diverso in ogni scomparto: nel primo, che raffigura la nascita di Gesù, è azzurro-bianca per ricordare la sua perpetua verginità, nel secondo è rossa e rappresenta la compassione per il Figlio morto che giace tra le sue braccia, mentre il blu del terzo simboleggia la sua perseveranza mentre Cristo risorto le appare davanti.
- Il trittico si distingue per l'uso del colore (in particolare per i bianchi, i rossi e i blu), delle linee (soprattutto quelle del corpo di Cristo nello scomparto centrale) e per il suo impatto emotivo, una caratteristica quest'ultima tipica dello stile di van der Weyden.
Iscrizioni
Nel dipinto murale figurano alcune iscrizioni fra le quali si notano, in lettere capitali, sull'orlo della veste della Madonna alcuni versi del Magnificat (Luca 1,46-49):
(LA) | (IT) | ||||
« | MANGNIF[i]CAT A[nima mea] DOMIN[um] ET ET EXA[lt]AVIT [spiritus] ME[us in deo salutari meo qui]A RESPEXIT HUMILITATEMANCIL[a]E [suae] ECCE ENIM [ex hoc] BEATEM ME [dicent] ... AB[?] ... POTENSESTE[t sanctum nomine eius.] » | « | L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome. » |
Stato di conservazione e restauri
Gli scomparti sono in buone condizioni di conservazione e sono stati restaurati nel 1981, rimuovendo dalla superficie alcuni strati di sovradipinture successive. Inoltre, le indagini scientifiche, condotte in questa occasione, con l'aiuto della riflettografia a infrarossi hanno rivelato che il pittore fece vari cambiamenti prima di arrivare alla composizione definitiva.
Notizie storico-critiche
Il trittico, commissionato dal re Giovanni II di Castiglia (1405 – 1454), venne da lui donato nel 1445 circa alla Certosa di Miraflores a Burgos (Spagna), dove il sovrano fu successivamente sepolto.
Fortuna dell'opera
Quest'opera ha influenzato vari pittori contemporanei come Petrus Christus, Dieric Bouts e Hans Memling specialmente per l'uso simbolico delle decorazioni dei portali.
Esiste una copia quasi identica, ma leggermente più piccola, del trittico di Miraflores, del quale uno scomparto è attualmente conservato al Metropolitan Museum di New York (USA),[3] mentre gli altri due sono nella Cappella reale di Granada (Spagna). Il dipinto fu a lungo considerato l'originale, invece il trittico di Berlino era ritenuto una copia di epoca successiva. Tuttavia, uno studio approfondito, condotto in occasione del restauro, presso la Gemäldegalerie nel 1981 ha rivelato che proprio questa opera era l'autografo di van der Weyden.
Il trittico di Granada-New York fu probabilmente eseguito nel 1496 circa da Juan de Flandes (1450 ca. – 1519) su commissione della regina Isabella di Castiglia (1451 – 1504), figlia del re Giovanni II per il quale era stata realizzata l'opera originale da Rogier van der Weyden.
Note | |
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Bibliografia | |
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