Magnificat

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il Magnificat è un cantico contenuto in Lc 1,46-55 ; con esso Maria loda e ringrazia Dio perché si è benignamente degnato di liberare il suo popolo. È conosciuto anche come Cantico della Beata Vergine.

Fratelli Limbourg, Magnificat, tratto da Très Riches Heures du Duc de Berry (1412 - 1416 ca.); Chantilly (Francia), Musée Condé

Il nome Magnificat deriva dalla prima parola della traduzione latina: Magnificat anima mea Dominum, "L'anima mia magnifica il Signore.

Contenuto

Il cantico individua in tre fasi diverse la storia della salvezza interpretata alla luce dei nuovi avvenimenti che si stanno realizzando:

  • nella prima parte (vv. 48-50) viene esaltata la bontà dell'Onnipotente e la disponibilità di chi accetta di condividere il suo disegno;
  • nella seconda parte (vv. 51-53) si annuncia un capovolgimento di prospettiva: la fedeltà del Salvatore, che ha già dato storicamente prova della sua bontà, non è una fumosa speranza utopica;
  • nella terza parte (vv. 54-55) si prende coscienza che le promesse fatte ad Israele stanno trovando il loro compimento: Gesù è la pienezza ed il compimento della salvezza promessa.

Nelle parole di Maria riecheggiano tanti temi già presenti nell'Antico Testamento, in modo particolare nei Salmi e nel cantico di Anna (1Sam 2,1-10 ), temi di lode e di gratitudine verso il Dio che libera; sulla bocca di Maria assumono una connotazione nuova di fronte alla grandezza dell'evento che si sta per compiere ed a cui lei è stata chiamata: non ci sono più tracce veterotestamentarie di vendetta, non ci sono nemici da distruggere, ma un mondo rinnovato dove anche ai ricchi liberati dalle loro vuote ricchezze è ridata la dignità dei poveri: "Rovesciando i potenti, Dio li libera dalle loro vane illusioni e li promuove alla dignità dei poveri".[1]

(EL) Traslitterazione (LA) (IT) (Bibbia CEI 1971)

Μεγαλύνει ἡ ψυχή μου τὸν Κύριον
καὶ ἠγαλλίασεν τὸ πνεῦμά μου ἐπὶ τῷ Θεῷ τῷ σωτῆρί μου,
ὅτι ἐπέβλεψεν ἐπὶ τὴν ταπείνωσιν της δούλης αυτοῦ.
ἰδού γὰρ ἀπὸ τοῦ νῦν μακαριοῦσίν με πᾶσαι αἱ γενεαί,
ὅτι ἐποίησέν μοι μεγάλα ὁ δυνατός,
καὶ ἅγιον τὸ ὄνομα αὐτοῦ,
καὶ τὸ ἔλεος αὐτοῦ εἰς γενεὰς καὶ γενεὰς
τοῖς φοβουμένοῖς αυτόν.
Ἐποίησεν κράτος ἐν βραχίονι αὐτοῦ,
διεσκόρπισεν ὑπερηφάνους διανοίᾳ καρδίας αὐτῶν·
καθεῖλεν δυνάστας ἀπὸ θρόνων
καὶ ὕψωσεν ταπεινούς,
πεινῶντας ἐνέπλησεν ἀγαθῶν
καὶ πλουτοῦντας ἐξαπέστειλεν κενούς.
ἀντελάβετο Ἰσραὴλ παιδὸς αὐτοῦ,
μνησθῆναι ἐλέους,
καθὼς ἐλάλησεν πρὸς τοὺς πατέρας ἡμῶν
τῷ Αβραὰμ καὶ τῷ σπέρματι αὐτοῦ εἰς τὸν αἰῶνα.

Megalýnei he psyché mou tòn Kýrion
kaì egallíasen tò pneûmá mou epì tô Theô tô sotêrí mou,
hóti epéblepsen epì tèn tapeínosin tes doúles autoû.
Idoú gàr apò toû nŷn makarioûsín me pâsai hai ghĕneaí,
hóti epoíesén moi megála ho dynatós,
kaì hághion tò ónoma autoû,
kaì tò éleos autoû eis ghĕneàs kaì ghĕneàs
toîs phobouménoîs autón.
Epoíesen krátos en brachíoni autoû,
dieskórpisen hyperephánous dianoía kardías autôn
katheîlen dynástas apò thrónon
kaì hýpsosen tapeinoús,
peinôntas enéplesen agathôn
kaì ploutoûntas exapésteilen kenoús.
Antelábeto Israèl paidòs autoû,
mnesthênai eléous,
kathòs elálesen pròs toùs patéras hemôn
tô Abraàm kaì tô spérmati autoû eis tòn aiôna.

Magnificat anima mea Dominum,
et exultavit spiritus meus in Deo salutari meo
quia respexit humilitatem ancillae suae,
ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes
quia fecit mihi magna, qui potens est:
et Sanctus nomen eius
et misericordia eius a progenie in progenies timentibus eum.
Fecit potentiam in brachio suo,
dispersit superbos mente cordis sui,
deposuit potentes de sede,
et exaltavit humiles;
esurientes implevit bonis,
et divites dimisit inanes.
Suscepit Israel, puerum suum,
recordatus misericordiae suae,
sicut locutus est ad patres nostros,
Abraham et semini eius in saecula.

L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Origine e Autenticità

 
Sandro Botticelli, Madonna del Magnificat (1483), tempera su tavola; Firenze, Galleria degli Uffizi

Per i legami con l'Antico Testamento si è avanzata l'ipotesi che il Magnificat, così come gli altri due cantici presenti nel Vangelo di Luca, fossero in origine materiale liturgico utilizzato in ambiente giudeo-cristiano, e che Luca li abbia utilizzati come fonte, adattandoli ed inserendoli nella vicenda che stava narrando[2]. Luca dovette trovare questo cantico nell'ambiente dei "poveri", dove forse veniva attribuito alla figlia di Sion: egli avrebbe ritenuto conveniente porlo sulle labbra di Maria, inserendolo nel suo racconto in prosa.[3]

Per quanto riguarda l'autenticità dell'attribuzione di queste parole a Maria, diversi studiosi si sono chiesti come Maria abbia potuto pronunciare un tale denso testo, data la giovanissima età e l'assai limitata cultura ed esperienza del mondo. E naturalmente anche come abbia potuto in tal caso questo cantico essere trasmesso a Luca. L'unico dato certo è che Luca scrive: "Allora Maria disse".

Giovanni Paolo II conferma che le parole usate da Maria sulla soglia della casa di Elisabetta costituiscono un'ispirata professione di fede, nella quale la risposta alla parola della rivelazione si esprime con l'elevazione religiosa e poetica di tutto il suo essere verso Dio. In queste sublimi parole, che sono ad un tempo molto semplici e del tutto ispirate ai testi sacri del popolo di Israele, traspare la personale esperienza di Maria, l'estasi del suo cuore [4].

« La Vergine Madre è costantemente presente in questo cammino di fede del popolo di Dio verso la luce. Lo dimostra in modo speciale il cantico del «Magnificat», che, sgorgato dal profondo della fede di Maria nella visitazione, non cessa nei secoli di vibrare nel cuore della Chiesa »

Nella liturgia

Fin dalle origini, le comunità cristiane hanno fatto proprie la parole di Maria: il Magnificat è diventato anche il cantico della Chiesa[6].

Come gli altri cantici del Vangelo di Luca[7], anche questo cantico è stato inserito nel tessuto della tradizione liturgica della Chiesa cattolica fin dall'alto Medioevo. Il Magnificat fa parte ancora oggi della Liturgia delle ore, come cantico dei vespri.

Nelle altre confessioni cristiane

Anche la Chiesa ortodossa utilizza il Magnificat nella celebrazione quotidiana del mattutino, tra l'ottava e la nona ode del canone. Solitamente è introdotto dall'antifona:

« Più onorevole dei cherubini ed incomparabilmente più gloriosa dei serafini,
pur rimanendo vergine hai dato alla luce Dio, la Parola:
vera Theotòkos (Madre di Dio), ti glorifichiamo.
 »

Il Magnificat è contenuto anche nel Libro della preghiera comune della Comunione Anglicana e viene cantato nel servizio serale degli Evensong.

Nella storia della musica

È uno dei brani di musica sacra più spesso musicati[8], a partire dal canto gregoriano per arrivare a forme orchestrate, come nei Magnificat di Johann Sebastian Bach, Francesco Cavalli, Baldassare Galuppi, Claudio Monteverdi o Antonio Vivaldi, per citare qualcuno tra gli esempi più noti.

È stato musicato anche in chiave moderna da numerosi autori.

Note
  1. René Laurentin, Il Magnificat, espressione della riconoscenza di Maria, Queriniana, Brescia, 1993, pag 101.
  2. AA. VV., I vangeli, Cittadella, Assisi, 1978, p. 955.
  3. La Bibbia di Gerusalemme, EDB-Borla, 1974, p. 2196.
  4. Giovanni Paolo II 1987, "Redemptoris Mater", n. 36.
  5. Giovanni Paolo II 1987, "Redemptoris Mater", n. 42.
  6. Giovanni Paolo II 1987, "Redemptoris Mater", n. 35.
  7. Il Benedictus (Lc 1,68-79 ) viene cantato nelle Lodi Mattutine, ed il Nunc dimittis (Lc 2,29-32 ) viene recitato a Compieta.
  8. Orlando di Lasso ne scrisse 100 arrangiamenti diversi.
Bibliografia
Collegamenti esterni
  • Redemptoris Mater Lettera enciclica del sommo pontefice su vatican.va. (1987). URL consultato il 25-08-2023
Voci correlate
Collegamenti esterni