Universae Ecclesiae (Istruzione)

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Universae Ecclesiae ("Alla Chiesa Universale") è un'Istruzione della Pontificia Commissione Ecclesia Dei che ha come oggetto l'applicazione della Lettera Apostolica Motu Proprio Summorum Pontificum; reca la data del 30 aprile 2011, memoria liturgica di San Pio V, Papa.

Il Motu Proprio Summorum Pontificum, era stato emanato il 7 luglio 2007 ed era entrato in vigore il 14 settembre dello stesso anno; il documento del Santo Padre si poneva come legge universale per la Chiesa, ed aveva lo scopo di regolamentare l'uso della Liturgia Romana in vigore nell'anno 1962.

Nella Lettera ai Vescovi che accompagnava la pubblicazione del Motu Proprio il papa chiedeva ai confratelli nell'Episcopato di far pervenire alla Santa Sede, trascorsi tre anni dall'entrata in vigore del Motu Proprio un rapporto con le opportune osservazioni. A partire dalle osservazioni dei Vescovi di tutto il mondo, dalle loro domande di chiarificazione e dalle richieste di indicazioni specifiche viene alla luce l'Istruzione Universae Ecclesiae, approvata da papa Benedetto XVI nell'Udienza concessa al Cardinale William Levada, Presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei l'8 aprile 2011.

Contenuto

L'Istruzione, inizia con alcune osservazioni introduttive e di tipo storico[1], dopodiché esplicita i compiti della Pontificia Commissione Ecclesia Dei[2], stabilendo, in ottemperanza al Motu Proprio Summorum Pontificum, alcune specifiche norme e disposizioni[3], prima di tutto quelle relative alla competenza propria del Vescovo diocesano[4].

L'Istruzione illustra poi i diritti e i doveri dei fedeli che compongono un coetus fidelium interessato alla forma straordinaria del Rito Romano[5], nonché del sacerdote ritenuto idoneo (sacerdos idoneus) a presiederne la celebrazione[6].

Vengono regolate quindi alcune questioni pertinenti alla disciplina liturgica ed ecclesiastica[7], specificando in particolare le norme relative alla celebrazione della Cresima e dell'Ordine Sacro[8], all'uso del Breviarium Romanum[9], dei libri liturgici propri degli Ordini religiosi[10], del Pontificale Romanum e del Rituale Romanum[11] che erano in vigore nell'anno 1962, nonché alla celebrazione del Triduo Pasquale[12].

Note
  1. Parte I, nn. 1-8.
  2. Parte II, nn. 9-11.
  3. Parte III, nn. 12-35.
  4. N. 13-14.
  5. N. 15-19.
  6. N. 20-23.
  7. N. 24-28.
  8. N. 29-31.
  9. N. 32.
  10. N. 34.
  11. N. 35.
  12. N. 33.
Voci correlate
Collegamenti esterni