Utente:Quarantena/Bahaismo

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Bahaismo
Fondatore Bahá'u'lláh
Divinità Dio
Tipologia Monoteismo
Nome dei seguaci e numero degli stessi Bahai, 7 milioni
Testi sacri Kitáb-i-Aqdas, Kitáb-i-Íqán, Le Parole Celate, Spigolature dagli Scritti di Bahá'u'lláh, Le Sette Valli e Le Quattro Valli, Epistola al Figlio del Lupo, Gli Inviti del Signore degli Eserciti ...
Fondatore nato in Persia
Terra Santa Israele
Primo paese che ha adottato il Bahaismo nessuno
Paese con più seguaci India
Rami nessuno
Simbolo Stella a nove punte
Comunità Bahai
Edifici religiosi Tempio bahai
Primo tempio bahai

Tempio di di Aşgabat, Aşgabat

Tempio bahai più grande del Mondo

Tempio del Loto, Delhi

Clero Nessuno
Religioni relazionate Islam, Cristianesimo, Ebraismo, Induismo, Buddhismo, Zoroastrismo

La fede bahá'í[1] (بهائي‎) è una religione monoteistica nata in Iran durante la metà del XIX secolo, i cui membri seguono gli insegnamenti di Bahá'u'lláh (1817-1892), il fondatore.

La religione bahai conta circa 7 milioni di fedeli sparsi in oltre duecento Paesi e territori di tutto il mondo.[2][3] Gli aderenti alla fede bahá'í sono chiamati Bahá'í.

Storia

La fede bahá'í è una religione monoteistica autonoma intimamente relazionata al babismo, diramazione eterodossa dell'Islam sciita. È sorta in Persia nel XIX secolo e il fondatore della fede Bahá'í è stato Bahá'u'lláh (1817-1892), nobile persiano che per quarant'anni soffrì prigionia ed esilio, considerato dai bahai l'ultimo in ordine di tempo (ma non definitivo) Profeta o Messaggero di Dio che è il titolo riservato dai bahá'í a personaggi come Adamo, Noè, Abramo, Mosè, Krishna, Buddha, Gesù, Maometto e Zoroastro e cioè manifestazioni divine e cioè esseri speciali dotati di corporeità umana ma la cui anima è manifestazione del Logos da non confondersi, però, con Dio altissimo vero e proprio che non condivide la Sua sostanza infinitamente più alta con le manifestazioni del Logos: insomma gli uomini sono cosa distinta per essenza dalle Manifestazioni che a loro volta sono cosa distinta per essenza da Dio propriamente detto. I bahá'í fanno l'esempio dello specchio: Dio è come il sole, le Manifestazioni divine sono come uno specchio terso che riflette il sole; gli uomini guardando lo specchio vedono il sole. Bahá'u'lláh era un seguace del Babismo, un nuovo movimento religioso indipendente nato nell'ambiente islamico. Nel 1844 a Shiraz in Persia un giovane mercante, soprannominato in seguito il Bāb (in arabo e persiano = la porta), aveva annunciato la venuta del grande educatore universale tanto atteso. Questo profeta, che dava fastidio all'ambiente clericale islamico, nel 1850 venne martirizzato ("settecentocinquanta colpi sono stati tirati su di lui, ma il Báb non era morto"). Analoga sorte venne riservata ai suoi discepoli. Il suo corpo venne trasportato sul monte Carmelo sotto la direzione di Bahá'u'lláh e dopo essere rimasto nascosto per anni in vari luoghi segreti onde sottrarlo allo scempio dei suoi nemici.

Haifa, tempio bahá'í sul Monte Carmelo.

Nel 1863 uno dei seguaci del Báb, un nobile persiano di Teheran, prese il nome di Bahá'u'lláh (letteralmente la Gloria di Dio) e rivelò di essere il promesso annunciato dal Báb e da tutti i Testi Sacri del passato. Perseguitato e costretto all'esilio, morì in prigionia nel 1892. Il suo corpo riposa nella tomba a Bahjí, poco distante da San Giovanni d'Acri in Palestina, e perciò vicinissimo al monte Carmelo, ed è, per i bahá'í, il Punto di Adorazione a cui si volgono durante alcune loro preghiere specialmente dedicate. A Haifa, città ai piedi del Carmelo, è stato eretto il mausoleo del Báb che è uno dei due luoghi sacri più importanti della religione bahá'í. Vicino a Haifa, e cioè a Bahjí presso San Giovanni d'Acri, riposa il corpo di Bahá'u'lláh e la Sua sepoltura è l'altro dei due più importanti luoghi sacri della fede Bahá'í. Questi due luoghi sono sacri al massimo e identico grado per i bahá'í perché sia il Báb che Bahá'u'lláh sono per loro le manifestazioni divine gemelle per questa era. Alcune sue opere sono Il libro più santo, Il libro della certezza, Le sette valli, Le parole celate. I bahá'í considerano il periodo compreso tra la dichiarazione del Báb nel 1844 e la scomparsa nel 1921 di 'Abdu'l-Bahá come l'"età eroica" della fede. Durante questo periodo i primi credenti sperimentarono grandi persecuzioni e furono poste le fondamenta della loro Fede in numerosi Paesi nel mondo. Il periodo successivo al 1921 viene descritto come l'"Età formativa". Shoghi Effendi (1897 - 1957) caratterizzò quest'era come coincidente con l'emergere della religione bahá'í dall'oscurità, attraverso lo stabilirsi della "maturazione" delle sue istituzioni amministrative e grazie all'espansione del credo in tutto il mondo. Shoghi Effendi, interpretando fedelmente gli scritti di Bahá'u'lláh, indicò che l'età formativa sarebbe stata seguita da una situazione di crisi mondiale tale da costringere i popoli e le nazioni — sebbene ancora incoscienti della grandezza della fede Bahá'í — a rivedere i loro concetti di politica internazionale fondando una confederazione mondiale, dotata di vero governo mondiale espressione di un vero parlamento mondiale eletto dai popoli del mondo e non dai loro governi, e dotata, inoltre, di un tribunale internazionale per dirimere le contese di interessi tra nazioni ed evitare la guerra con sentenze vincolanti fatte valere da uno stabile esercito mondiale con totale abolizione degli eserciti nazionali da esso sostituiti; questa situazione di unità confederale mondiale e semplice cessazione della guerra è definita "Pace Minore" a cui poi, nei secoli, seguirà una futura età d'oro in cui la religione bahá'í sarà abbracciata dalla maggioranza delle persone in un gran numero di stati confederati del mondo e che viene chiamata "Pace Maggiore" e nella quale l'unità mondiale non sarà solo istituzionale e confederale ma anche sentita dai popoli come parte ed espressione dell'unità divina.

Dottrina

Il principio fondamentale della Fede bahá'í è che la rivelazione religiosa non è assoluta, ma relativa. Il messaggio essenziale di Bahá'u'lláh è quello dell'unità: c'è un unico Dio inconoscibile, che progressivamente si rivela all'umanità attraverso il Suo Verbo che si manifesta nei vari Messaggeri divini. Tutte le Religioni sono viste come stadi della rivelazione della volontà e degli scopi di Dio. Per questo motivo, anche se la Religione bahá'í non viene tradizionalmente inclusa nelle Religioni di Abramo, essa però ne riconosce tutti i protagonisti. La Rivelazione Divina è considerata un processo ininterrotto e progressivo; tutte le grandi Religioni del mondo hanno origine divina, i loro insegnamenti sono sfaccettature di un'unica verità. La Fede bahá'í afferma quindi che esiste un solo Dio e che esiste una sola Religione; tutte le Manifestazioni di Dio fanno parte dell'identica catena di Rivelazione Divina e sono state inviate sulla terra per educare l'umanità. I suoi credenti considerano la vita di Bahá'u'lláh, le sue opere e la sua influenza pari a quelle delle altre Manifestazioni di Dio, come per esempio Abramo, Krishna, Mosè, Zoroastro, Buddha, Cristo e Maometto. I bahá'í considerano il loro iniziatore, nella successione dei Messaggeri Divini, il più recente. Lo scopo ultimo della Religione bahá'í è l'unità del genere umano e la pace universale. Dice Bahá'u'lláh in un Suo scritto: "La Terra è un solo paese e l'umanità i suoi cittadini". La Fede bahá'í tende all'instaurazione di una comunità mondiale in cui tutte le Religioni, razze, credenze e classi siano unite, mantenendo tuttavia una certa loro indipendenza e diversità. Secondo Bahá'u'lláh una società globale per poter fiorire deve basarsi su alcuni principi fondamentali, che includono: la libera indipendente ricerca della verità, l'eliminazione di tutte le forme di pregiudizio; piena parità di diritti e doveri tra uomo e donna; riconoscimento della unicità essenziale delle grandi Religioni mondiali; unicità di Dio, eliminazione degli estremi di povertà e ricchezza; istruzione universale; armonia tra Religione e Scienza; equilibrio sostenibile tra natura e tecnologia; una lingua ausiliaria universale e una moneta unica mondiale oltre allo stabilirsi di un sistema federativo mondiale, che conduca al benessere e alla sicurezza collettiva.

Vari simboli religiosi sulla colonna di un tempio bahá'í, che sintetizzano l'unità della Religione, propugnata dalla Fede bahá'í.

Stile di vita

Preghiera e meditazione personale, coinvolgimento in attività volte alla pace mondiale e al rispetto dei diritti dell'uomo. Digiuno da cibi solidi e liquidi annuale di diciannove giorni dall'alba al tramonto tra il 2 e il 20 marzo, a differenza degli islamici che lo fanno per ventinove giorni. Astensione dall'attivismo partitico e dalla semplice iscrizione ai partiti; rispetto per i governanti e obbedienza alle leggi in vigore nel paese di residenza tranne nel caso di richiesta di abiura della fede - caso non ipotetico poiché in taluno stato islamico ciò viene richiesto ai bahá'í spesso sotto minaccia di pena capitale, come sta avvenendo in questo momento in Iran, dove si vuole introdurre la pena di morte per apostasia. Unità nella diversità. Lavoro non visto come fonte di mero guadagno ma come atto di culto, se fatto in spirito di servizio all'umanità. Introduzione di un nuovo calendario solare (calendario Badì), composto di diciannove mesi, di diciannove giorni ciascuno, cui si aggiungono (di volta in volta, a seconda se l’anno è bisestile o meno) quattro o cinque giorni, definiti "giorni intercalari". Apporto alla vita comunitaria attraverso le feste del diciannovesimo giorno (in concomitanza con l'inizio di ogni nuovo mese) e alla democrazia consiliare elettiva interna attraverso le elezioni annuali dell'assemblea spirituale locale (a suffragio universale, per i maggiori di 21 anni, che non prevedono campagne pubblicistiche, in quanto devono essere elette persone in cui spiccano qualità spirituali), istituzione che guida le comunità locali in ogni località che presenti almeno 9 baha'i. Ne consegue la inesistenza tra i bahá'í di qualsiasi forma di clero professionale.

Struttura

La fede Bahá'í è la più giovane tra le religioni organizzate. La comunità mondiale è costituita da una rete di consigli locali, nazionali ed internazionali. Ha un unico sistema di amministrazione globale, con consigli governativi elettivi in più di diciottomila località. Riconosciuta dall'ONU come organizzazione internazionale, il Centro mondiale Bahá'í è a Haifa sulle falde del monte Carmelo dove risiede la Casa Universale di Giustizia che è un consiglio formato da nove credenti eletti ogni cinque anni, con elezioni a scrutinio segreto e senza candidature da una convenzione internazionale di delegati di tutte le nazioni eletti a loro volta nelle nazioni con lo stesso metodo. La religione bahá'í ha resistito con successo all'impulso di frazionarsi in sette, mantenendo la sua unità a dispetto di una storia turbolenta quanto quella di altre religioni dell'antichità, grazie alle linee guida del Centro del Patto, cioè la Casa Universale di Giustizia. I bahá'í hanno avviato numerosi progetti di sviluppo economico e sociale in varie parti del mondo.

L'ufficio di sacerdote non esiste nella religione. I fedeli sono soliti accogliere nelle loro abitazioni altri fedeli per le feste sacre; tuttavia esistono dei templi che si trovano in Germania, India, Panama, Samoa, Australia, Uganda, Illinois e uno in fase di costruzione in Cile, oltre al complesso del Centro Mondiale bahá'í ad Haifa, Israele.

La stella a nove punte con il "Più Grande Nome" (O Gloria del Gloriosissimo)[4]
Note
  1. . L'ortografia di quest'ultima parola può anche variare in Bahá'í, Bahai o Baha'i.
  2. Vedi Statistiche Bahá'í per un'analisi basata su stime diverse.
  3. Manfred Hutter, s.v. «Bahā'īs», in Encyclopedia of Religion (2nd ed.) 2: pp. 737-740. Detroit, Ed. Lindsay Jones, Macmillan Reference USA, 2005. ISBN 0-02-865733-0.
  4. La stella a nove punte
Bibliografia
  • Bahá'u'lláh, Spigolature dagli scritti. Roma, Edizioni Bahai, 1956.
  • Bahá'u'lláh, Kitáb-i-Íqán. The Book of Certitude. Wilmette, Illinois, Bahá'í Publishing Trust 2003. ISBN 1-931847-08-8.
  • Hasan Balyuzi, Bahá'u'lláh, King of Glory. Oxford, UK, George Ronald, 2000. ISBN 0-85398-328-3.
  • Alessandro Bausani, ‘Abd-al-Bahā’, Life and work, in Encyclopædia Iranica, 1989.
  • Christopher Buck, The eschatology of Globalization. The multiple-messiahship of Bahā'u'llāh revisited, in Moshe Sharon, Studies in Modern Religions, Religious Movements and the Bābī-Bahā'ī Faiths. Boston, Brill, 2004. ISBN 90-04-13904-4.
  • J. E. Esslemont, Bahá'u'lláh e la nuova era. Roma, Edizioni Bahai, 1954.
  • Manfred Hutter, Bahā'ī. in Ed. Lindsay Jones. Encyclopedia of Religion. 2 (2nd ed. ed.). Detroit, Macmillan Reference USA, 2005. ISBN 0-02-865733-0.
  • Baha'i Faith and Holy People. in Jestice, Phyllis G. Holy People of the World. A Cross-cultural Encyclopedia. Santa Barbara, 2004. ISBN 1-57607-355-6.
  • Anthony A. Reitmayer, Adrianople - Land of Mystery. Istanbul, Bahai Publishing Trust, 1992.
  • Nader Saiedi, Gate of the Heart. Waterloo, ON, Wilfrid Laurier University Press 2008. ISBN 978-1-55458-035-4.
  • Peter Smith, The Bábí & Bahá'í Religions From Messianic Shí'ism to a World Religion. Cambridge, The University Press 1987. ISBN 0-521-30128-9.
  • Adib Taherzadeh, The Revelation of Bahá'u'lláh. Baghdad 1853-63. Oxford, George Ronald 1976. ISBN 0-85398-270-8.
Voci correlate
Collegamenti esterni

Siti bahai

Siti non bahá'í, (EN)