Genesi di Vienna
La Genesi di Vienna è un un codice antico, in pergamena purpurea, che riporta parte del testo del Libro della Genesi accompagnato da miniature illustrative del testo.
Del codice, che è conservato a Vienna nella Österreichische Nationalbibliothek[1] sopravvivono oggi solamente ventiquattro fogli dei novantasei originari; il codice è giunto alla biblioteca austriaca attraverso Venezia, dove si pensa che esso si trovasse fino a circa il 1340.
Descrizione
La scrittura occupa circa i due terzi superiori di ciascun foglio, mentre la restante parte inferiore è occupata da una miniatura. Il racconto scritto della Genesi, nella traduzione greca dei Settanta, è così accompagnato da un ampio racconto figurato.
Fin dall'origine il manoscritto non era progettato per contenere l'intero testo della Genesi, ma solamente una selezione di suoi capitoli giudicata significativa; ugualmente, le scene miniate illustrano solamente una scelta di episodi. La scelta delle illustrazioni non corrisponde, tuttavia, alla scelta dei passi di testo, così che ne consegue che da un più antico manoscritto illustrato, completo, della Genesi sono state fatte selezioni di brani e scene diversi e indipendenti.
Mentre il testo greco di per sé non ha grande importanza, le miniature sono una delle poche testimonianze superstiti della illustrazione dell'Antico Testamento di così alta epoca: il manoscritto è datato nel VI secolo (probabilmente fu eseguito nella seconda metà di quel secolo) ed è attribuito comunemente ad uno scrittorio di Antiochia. Questa localizzazione tradizionale risale agli studi del primo Novecento, quando soltanto le metropoli di Costantinopoli, Antiochia ed Alessandria erano considerate come centri artistici del Mediterraneo orientale: per tutta questa area, tuttavia, non abbiamo finora nessun elemento decisivo che possa stabilire dove il manoscritto fu eseguito.
La maggior parte delle miniature della Genesi di Vienna contengono più scene: le originarie 96 miniature del manoscritto dovevano quindi illustrare profusamente il testo biblico; ancor di più, quindi, l'archetipo, dal quale il codice viennese fece una scelta di episodi, doveva avere un ciclo di centinaia di illustrazioni.
L'importanza delle miniature della Genesi di Vienna risiede anche nel fatto che esse non seguono letteralmente il testo dei Settanta, ma sono dense di particolari e intere scene basate su apocrifi, midrashim ebraici e narrazioni altrimenti ignote.
Origine
Si è a lungo dibattuto se l'archetipo della Genesi di Vienna fosse una Genesi illustrata ebraica; tale ipotesi è stata fatta anche in conseguenza del ritrovamento di pitture dell'Antico Testamento nella sinagoga di Dura Europos, risalenti alla prima metà del III secolo (ora nel Museo Nazionale di Damasco); questa ipotesi oggi non trova più diffuso consenso: è più probabile che manoscritti di apocrifi illustrati circolassero in ambienti cristiani od ebraici dei primi secoli, e che da essi siano state ricavate le immagini apocrife che ci sono conservate nella Genesi di Vienna.
Le miniature del codice non furono tutte eseguite da uno stesso artista: sebbene oscilli tra gli studiosi il numero delle mani ritenute responsabili della loro esecuzione, la Genesi di Vienna fu probabilmente un prodotto di routine di una bottega organizzata, con più artisti all'opera, forse ingaggiata a produrre più esemplari di codici della Genesi illustrati.
Alcuni fogli del manoscritto
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Note | |
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