Era figlia di Betuèl l'Arameo, e sorella di Labano, cugino di Abramo (Gen25,20 ). "Era di bell'aspetto", tanto che in un'occasione Isacco ebbe timore di presentarla come sua moglie (Gen26,7 ).
Alla morte della moglieSara, Abramo cerca una moglie per suo figlio Isacco. Manda allora un suo servo nella terra di suo nonno Nacor, "nel Paese dei due fiumi", nella città di Paddan-Aram (Gen25,20 ). Il servo giunge presso un pozzo dove incontra una giovincella: Rebecca. Ella presenta il servo alla sua famiglia ed a suo fratello Labano. Di fronte alla richiesta del servo di Abramo, Rebecca viene posta da suo padre davanti alla decisione, e sceglie di seguire il servo e di diventare sposa del cugino Isacco (cfr. Gen24 ). La benedizione dei suoi familiari l'accompagna (Gen24,60 ).
Giunta presso Isacco, Rebecca ne diventa la sposa[1], e attraverso di lei il marito si consola della morte della madreSara (Gen24,67 ).
Per lungo tempo Rebecca rimane senza figli, ma Dio risponde alla preghiera di Isacco, e Rebecca rimane incinta di due gemelli (Gen25,21 ). La gravidanza è difficile perché i due figli si dibattono nel suo ventre, e la cosa viene letta dal Signore da lei consultato come predizione del disaccordo che ci sarà tra i due figli e le due nazioni che discenderanno da loro (Gen25,22-23 ). Nascono Esaù, il primogenito, e Giacobbe (Gen25,24-26 ).
In seguito Rebecca aiuta il figlio che lei prediligeva, Giacobbe (Gen25,28 ), ad usurpare la benedizione che Isacco teneva riservata al primogenito Esaù (Gen27 ).
Prova amarezza insieme a Isacco per le due donne che Esaù prese come mogli hittite (Gen26,35 ), e teme che anche Giacobbe si prenda per mogli delle donne hittite, e per questo lo manda presso la sua famiglia a Paddam-Aram (Gen27,46;28,5 ).
San Paolo cita il fatto che dei due figli di Rebecca, Esaù e Giacobbe, Dio ha scelto il minore, e ciò nella libertà della sua misericordia (Rm9,10 ).
Nell'ebraismo posteriore
Nel Talmud Rebecca è considerata progenitrice del popolo d'Israele, attraverso Giacobbe, e del popolo romano, attraverso Esaù: i due figli che si urtano e combattono nel suo grembo prefigurano la futura inimicizia che dividerà i due popoli.