Visitazione con santa Maria di Cleofa e santa Salome (Domenico Ghirlandaio)
Domenico Ghirlandaio, Visitazione con santa Maria di Cleofa e santa Salome (1491), tempera su tavola | |
Visitazione | |
Opera d'arte | |
Stato | Francia |
Regione | Île-de-France |
Regione ecclesiastica | [[|]] |
Dipartimento | Parigi |
Comune | Parigi |
Diocesi | Parigi |
Ubicazione specifica | Museo del Louvre |
Uso liturgico | nessuno |
Comune di provenienza | Firenze |
Luogo di provenienza | Chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi, Cappella Tornabuoni |
Oggetto | dipinto |
Soggetto | Visitazione con santa Maria di Cleofa e santa Salome |
Datazione | 1491 |
Ambito culturale | |
Ambito toscano | |
Autore |
Domenico Ghirlandaio (Domenico Bigordi) e bottega detto Ghirlandaio |
Materia e tecnica | tempera su tavola |
Misure | h. 172 cm; l. 177 cm |
Iscrizioni | MCCCCLXXXXI; M. IACOBI; M. SALOME |
Note | |
Opera datata | |
|
La Visitazione con santa Maria di Cleofa e santa Salome è un dipinto, eseguito nel 1491, a tempera su tavola, da Domenico Bigordi, detto Domenico Ghirlandaio (1449 - 1494), proveniente dalla Cappella Tornabuoni nella Chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi di Firenze e conservato nel Museo del Louvre di Parigi.
Descrizione
Soggetto
Il dipinto raffigura l'incontro fra Maria Vergine e sant'Elisabetta che si abbracciano reciprocamente, riconoscendo i miracoli compiuti dallo Spirito Santo su entrambe - una madre eppure vergine, l'altra incinta seppure anziana - è ambientato sullo sfondo di un grandioso arco, che dà alla composizione solennità e vastità di respiro, grazie all'apertura paesistica al centro, dove si vede una città sullo sfondo, velata dalla foschia, riconoscibile come Roma dalla presenza di un arco di trionfo e dal Pantheon.
Nella scena compaiono:
- Santa Elisabetta, con una voluminosa veste gialla, rende omaggio alla giovane Maria inginocchiandosi;
- Maria Vergine ricambia il gesto facendo per piegarsi umilmente e invitandola premurosamente ad alzarsi: la scena allude al giusto atteggiamento del fedele, che, prostrandosi davanti alla Madonna, riceve immediatamente conforto.
Inoltre, all'incontro sono insolitamente partecipi due figure femminili, la cui presenza rimanda ai giorni della Crocifissione e Resurrezione di Gesù, preannunciandone il sacrificio per la redenzione umana, che sono identificabili grazie alle iscrizioni sull'arco:
- Santa Maria di Giacobbe (ossia Santa Maria di Cleofa);
- Santa Salome con un abito leggero e svolazzante, si avvicina con le mani giunte in preghiera.
Note stilistiche, iconografiche e iconologiche
- I dettagli decorativi sono molto curati, con particolare attenzione alla rifrazione della luce, che il pittore apprese studiando le opere fiamminghe presenti a Firenze, come:
- le dorature del fregio tempestato di perle e conchiglie (richiami alla purezza di Maria);
- l'impalpabile velo della Madonna;
- la spilla dorata con perle e un rubino al centro (richiamo al sangue della passione di Gesù) che la Vergine tiene appuntato al petto per sorreggere il mantello.
- Un disegno preparatorio del Mantello di Maria, conservato presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Galleria degli Uffizi a Firenze, è testimonianza dell'accurato studio sulla posa e sul panneggio della figura.
- Alcune differenze di stile tra le varie figure testimoniano l'uso di collaboratori di bottega, tra cui forse Sebastiano Mainardi.
Iscrizioni
Nel dipinto si trova un'iscrizione collocata sull'arco, in basso a destra, dove si legge la datazione dell'opera:
« | MCCCCLXXXXI » |
Inoltre, altre due iscrizioni dorate sono poste sull'arco sopra le due donne, ai lati della scena centrale, per identificarle:
- a sinistra:
« | M. IACOBI » |
- a destra:
« | M. SALOME » |
Notizie storico-critiche
L'opera fu commissionata da Lorenzo Tornabuoni per il proprio altare nella Chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi di Firenze.
Nel 1812, la Visitazione entrò nella collezione del Museo del Louvre a Parigi.
Bibliografia | |
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