Madonnina (Giuseppe Perego)

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La Madonnina.jpg
Giuseppe Perego, Maria Vergine assunta in cielo detta Madonnina (1769 - 1774), rame sbalzato e dorato; Milano, Duomo
Madonnina
Opera d'arte
Stato

bandiera Italia

Regione Stemma Lombardia
Regione ecclesiastica Lombardia
Provincia Milano
Comune

Stemma Milano

Località Centro storico
Diocesi Milano
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Duomo di Milano
Uso liturgico quotidiano
Comune di provenienza Milano
Luogo di provenienza ubicazione originaria
Oggetto statua
Soggetto Maria Vergine assunta in cielo con angeli
Datazione 1769 - 1774
Datazione
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Ambito culturale
Autori
Altre attribuzioni
Materia e tecnica rame sbalzato e dorato
Misure h. 416 cm
Iscrizioni
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note

45°27′51″N 9°11′31″E / 45.4641, 9.1918 bandiera Italia


Collegamenti esterni

La Madonnina è una statua, raffigurante Maria Vergine assunta in cielo, realizzata, tra il 1769 ed il 1774, in rame sbalzato e dorato, dallo scultore Giuseppe Perego († 1796), dall'intagliatore Giuseppe Antignani e dall'orafo Giuseppe Bini, collocata sulla guglia maggiore del Duomo di Milano.[1]

Dal momento della sua posa, avvenuta nel 1774, è diventata il simbolo di Milano, tanto che alcune frasi celebre come all'ombra della Madonnina indicano per antonomasia la città lombarda.

Descrizione

La statua raffigura:

  • Maria Vergine assunta in cielo con angeli presenta uno sguardo rivolto al cielo e le braccia aperte ad implorare la protezione e la benedizione di Dio sulla città; accanto alla figura della Madonna è posta una alabarda.

Notizie storico-critiche

Giuseppe Perego, Madonnina (part. Testa), 1769 - 1774, rame sbalzato e dorato

La prima testimonianza di una possibile collocazione di statua di Maria Vergine sulla guglia maggiore si trova in un disegno dell'architetto Cesare Cesariano, datato 1521, dove compare una guglia centrale sormontata da un simulacro della Madonna assunta.

Nel XVIII secolo, il Duomo era ancora quasi privo di guglie e in continuo stato di lavori ripresi, interrotti e mai completati.

L'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli (1696 - 1783) decise di fare innalzare la guglia maggiore, che venne realizzata, tra il 1765 ed 1769, dall'architetto Francesco Croce (16961773), raggiungendo l'altezza di 108,50 metri.

L'incarico di realizzare la statua fu affidato allo scultore Giuseppe Perego, che nel 1769 presentò tre diversi progetti:

  • il primo fu scartato per l'esagerata mole dell'insieme, in particolare dell'alta base costituita da Angeli tra nubi;
  • il secondo venne rifiutato per le figure di Angeli al piede;
  • il terzo fu invece il modello approvato ed eseguito con l'aggiunta di piccole Teste angeliche tra le nuvole.

Della prima e della terza proposta esistono i modelli, in terracotta, conservati presso il Museo del Duomo, dove è anche esposta la Testa ricavata e scolpita da un unico tronco di noce.

Alla realizzazione dell'opera, deliberata il 17 giugno 1769, collaborarono anche l'intagliatore Giuseppe Antignati e l'orafo Giuseppe Bini che fuse le 33 lamine di rame sbalzato e dorato.

La statua venne collocata sulla guglia maggiore, nell'ottobre 1774, ed il Consiglio della Fabbrica del Duomo ne dette l'annuncio ufficiale il 30 dicembre dello stesso anno, con le seguenti parole:

« La statua della Madonna posta in cima alla gran guglia merita l'applauso universale. »

L'evento passò in sordina, poiché non vi fu nessuna particolare cerimonia e nemmeno un cenno nei documenti ufficiali della Fabbrica del Duomo, forse per timore della reazione illuminista che contraddistingueva il periodo storico.

Nell'agosto del 1939, alla vigilia della Seconda Guerra mondiale, la Madonnina fu coperta da un panno grigioverde e rimase così per cinque anni, per evitare di fornire un facile bersaglio ai cacciabombardieri degli Alleati. Lo scoprimento avvenne il 6 maggio 1945 con rito solenne ad opera del cardinale Alfredo Ildefonso Schuster (18801954), allora arcivescovo di Milano.

Nel tempo, la statua ha subito deterioramenti e danneggiamenti che portarono negli anni ad importanti interventi di restauro conservativo ed estetico. Tra questi si ricorda quello condotto sull'opera, fra il 9 giugno ed il 27 luglio 1967, che comportò:

  • l'intera scomposizione delle lastre di rame e la loro ridoratura a mordente;
  • la sostituzione dell'originaria struttura interna in ferro, particolarmente degradata dall'ossidazione, con una in acciaio inossidabile. Oggi l'intelaiatura originale è conservata presso il Museo del Duomo.
  • l'alabarda originaria, anch'essa in rame sbalzato e dorato, posta complemento della statua ed utilizzata per nascondere il parafulmine, fu attraversata da una saetta, durante un violento temporale nel 1967, e per questo sostituita da una copia.

Tradizioni

Altezza

Statua della Madonnina al tramonto

La tradizione vuole che nessun edificio in Milano possa essere più alto della Madonnina. Questa è una consuetudine non scritta, ma poi resa ufficiale, quando fu impedito di superare i fatidici 108,5 m della Madonnina, sia alla Torre Branca del Parco Sempione (108 metri), realizzata nel 1933 da Giò Ponti, sia alla Torre Velasca (106 m), progettata nel 1958 dallo Studio BBPR.

Nel 1960, il Grattacielo Pirelli (detto popolarmente Pirellone), realizzato su progetto di Giò Ponti e Pier Luigi Nervi, superò l'altezza della Madonnina, raggiungendo la misura di 127 metri, ma per rispettare la tradizione fu creata una copia della statua (alta 85 cm), che venne collocata sulla sommità del grattacielo.

Il 22 gennaio 2010 la copia è stata spostata sulla sommità del Palazzo Lombardia, nuova sede della Regione Lombardia, a 161 metri d'altezza.

Il 22 novembre 2015, una copia più piccola della Madonnina, è stata collocata sulla Torre Allianz o Torre Isozaki (detta Il Dritto il grattacielo più alto della città), a 202 metri d'altezza, nello storico quartiere della Fiera Campionaria. La riproduzione è stata realizzata seguendo le indicazioni fornite dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, che ha indicato come esecutore la Fonderia Del Giudice, a Nola, in provincia di Napoli. L'opera, in bronzo ricoperto d'oro, è alta un metro e mezzo (escluso il basamento) e pesa 145 chili.

Si è svolta, inoltre, la cerimonia pubblica di benedizione della riproduzione officiata da Monsignor Carlo Faccendini, Vicario episcopale dell'Arcidiocesi di Milano in rappresentanza dell'Arcivescovo, Cardinale Angelo Scola, alla presenza delle autorità civili. La copia non sarà visibile da terra, ma, rivolta verso il Duomo e la statua originale, dominerà la città come da tradizione.

Canzone

Alla statua della Madonnina è dedicata una celebre canzone, in dialetto milanese, Oh mia bela Madonina (leggasi Madunìna), composta nel 1935, in parole e musica, dal compositore e musicista Giovanni D'Anzi (19061974). Qui di seguito il ritornello:

(MIL) (IT)
« Ò mia bela Madonìna, che te brìlet de lontàn
tüta d'òra e piscinìna, ti te dòminet Milan,
sòta tì se viv la vita, se sta mai coi man in man
cànten tücch "lontan de Napoli se moeur"
ma poe vègnen chi a Milan (...) »
« O mia bella Madonnina che brilli da lontano
tutta d'oro e piccolina, tu domini Milano
sotto di te si vive la vita, non si sta mai con le mani in mano
tutti cantano "lontano da Napoli si muore"
ma poi vengono qui a Milano (...) »
(Giovanni D'anzi )
Statua della Madonnina con il Tricolore

Tricolore e statua

Durante le Cinque Giornate, nella notte tra il 19 ed il 20 marzo 1848, le truppe austriache scesero dal Duomo di Milano, dopo che i cacciatori tirolesi ebbero sgombrato le Terrazze, dall'alto delle quali tenevano sotto assedio la piazza, in modo silenzioso tanto da non dare alcun segno della loro ritirata.

I rivoltosi, temendo un agguato, non si arrischiarono ad entrare nella Cattedrale, finché nel terzo giorno della rivoluzione, il valtellinese Luigi Torelli (18101887) ed il trevisano Scipione Bagaggi issarono il Tricolore sulla Madonnina: questa vista, insieme al suono a distesa del campanone dopo due giorni di silenzio, rincuorò l'intera città, dando nuovo coraggio a coloro che combattevano sulle barricate, portandoli alla vittoria.

Ancora oggi il Tricolore viene innalzato sulla statua della Madonnina in alcuni giorni particolari:

Inoltre, viene innalzata sulla statua, in un particolare giorno, anche la bandiera della Comunità Europea:

Note
  1. Ernesto Brivio (CNR), Il Duomo di Milano su icvbc.cnr.it. URL consultato il 03-05-2007
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 23 giugno 2019 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.