Abbazia di Saint-Gildas de Rhuys

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Abbazia di Saint-Gildas-de-Rhuys
Abbaye Saint-Gildas de Rhuys dans Monasticon Gallicanum.jpg
Stampa del XVII secolo
Stato bandiera Francia
Regione Bretagna
Dipartimento Morbihan
Comune Saint-Gildas-de-Rhuys
Diocesi Diocesi di Vannes
Religione Cattolica
Oggetto tipo Abbazia
Dedicazione San Gildas di Rhuys
Sigla Ordine qualificante O.S.B.
Sigla Ordine reggente O.S.B.
Inizio della costruzione X secolo
Completamento XIX secolo
Soppressione 1791
Coordinate geografiche
47°30′00″N 2°50′23″W / 47.5, -2.839722 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
Abbazia di Saint-Gildas-de-Rhuys
Abbazia di Saint-Gildas-de-Rhuys
Abbazia di Cîteaux
Abbazia di Cîteaux
Parigi
Parigi

L'Abbazia di Saint-Gildas de Rhuys fu un'antica abbazia benedettina che la tradizione vuole legata all'arrivo sul continente di san Gildas. Il monastero benedettino fu chiuso con la rivoluzione francese. La sua chiesa abbaziale ancora ammirabile oggi, è una delle più belle in stile romanico della Bretagna. La chiesa abbaziale è classificata come monumento storico dal 1840. L'Ufficio dei Monumenti Storici iscrisse vari oggetti di arredamento come monumenti storici nel 1914. L'abbazia si trova nella città di Saint-Gildas-de-Rhuys, piazza Monseigneur Ropert, nel Morbihan.


Storia

Un cenobio di monaci bretoni fu attivo tra il VI al X secolo, fondato, secondo secondo la tradizione, intorno al 538 da san Gildas che l'avrebbe diretta fino alla sua morte nel 565.

La versione armoricana della biografia del santo riporta che, andato in Armorica per trascorrere la vecchiaia, sarebbe stato invitato da re Waroch I[1] a riformare un monastero "apud Mons Ruvisium" (si tratterebbe appunto dell'abbazia), un promontorio che chiude da sud l'insenatura su cui si affaccia la città di Vannes[2]. La regola benedettina fu adottata nell'818.

Il periodo che va dal 1008 alla fine del XV secolo. È noto soprattutto per la chiesa romanica, le sue tombe e alcuni scritti salvati dalla distruzione.

Il monastero fu restaurato dal 1008 su richiesta del duca Goffredo I di Bretagna[3]. Un gruppo di monaci dell'abbazia di Fleury, guidato da un bretone, san Felice di Rhuys († 1038), eleva o ricostruisce completamente gli edifici. Si discute davvero se il nuovo monastero sia stato costruito esattamente sul sito di quello precedente.

Nell'XI secolo l'abbazia sviluppò il culto di san Gildas e di altri santi ad esso collegati, come san Colombano di Bobbio, santa Brigida e sant'Armel. Il monastero deteneva l'importante priorato di Saint-Sauveur[4] a Locminé e in poco tempo potè contare su una ventina di priorati.

Poco dopo il 1100, sotto il regno di Conan III di Bretagna, l'abbazia sembrava mancare di risorse. I monaci cercano quindi un abate potente e riconosciuto in grado di aiutarli. Nel 1125 nominarono abate Pietro Abelardo, famoso in particolare come fondatore della Scolastica, ma anche odiato da altri per alcune delle sue sfide ai dogmi affermati. Non riuscirà a risollevare l'abbazia. Abelardo spiega in una lettera che non venne volontariamente in Bretagna, ma per fuggire dai conflitti. Descrisse i monaci che doveva dirigere come poveri e vittime di un signorotto locale, ma erano anche molto indisciplinati. Si preoccupa ed è indignato in particolare per il loro modo di vivere, poco legato alla loro funzione monastica: questi monaci, secondo Abelardo, trascorrevano più tempo a caccia e ad attività fisiche che a pregare e elevare il proprio spirito.

Non è noto se la chiesa abbaziale sia mai stata completata. Ma in seguito l'abbazia approfittò della presenza dei duchi di Bretagna nel vicino castello di Suscinio.

Nel 1189 la duchessa Costanza di Bretagna frequentava le funzioni religiose e fece una donazione all'abbazia. I figli dei duchi morti a Suscinio trovarono sepoltura nel monastero. Ma le lacune storiche rimangono numerose, a causa della distruzione o della dispersione degli archivi dell'abbazia durante la guerra dei cent'anni.

Dalla fine del XV secolo alla rivoluzione francese, gli archivi dell'abbazia furono quasi interamente conservati. All'inizio del XVI secolo, il'abbazia venne affidata In commendam e cadde in rovina. L'11 settembre 1629, lettere patenti registrano i beni delle abbazie di Déols, Saint-Gildas di Rhuys e il priorato di Grammont[5] che sono collegati al dominio di Châteauroux. L'abbazia fu rilevata dalla congregazione di San Mauro nel 1649. Nel 1668 un fulmine colpì il campanile che, nella sua caduta, provocò il crollo della navata della chiesa abbaziale. La ricostruzione fu intrapresa, a partire dal 1699, dall'architetto Vannes Olivier Delourme. La navata venne costruita in stile neoclassico, mentre la torre venne trasferita alla facciata occidentale, per venire completata nel 1705.

Elenco degli abati

Dopo la rivoluzione francese

Durante la rivoluzione i monaci furono cacciati e gli edifici furono messi in vendita come proprietà nazionale nel 1796. Furono acquistati nel 1804 da Marie-Luise di Lamoignon, fondatrice delle suore della Carità di San Luigi. L'abbazia ritrova così la sua vocazione religiosa e cenne nuovamente restaurata. Le suore ne fanno una scuola, quindi un orfanotrofio[6].

La chiesa abbaziale fu restaurata dal Service des Monuments Historiques dal 1883 al 1891[7].


Intorno al 1960 lesuore della Carità di San Luigi ne fecero uno stabilimento specializzato per disabili. Questi ultimi vennero trasferiti a Vannes nel 1993, e le suore rinnovarono e ampliarono gli edifici per sviluppare una parte alberghiera, rispondendo in tal modo alla nuova vocazione dell'abbazia, destinata ad essere un centro culturale e spirituale.

Galleria d'immagini

Esterno
  • Esterno della chiesa abbaziale
  • Il campanile in una torre-portico quadrata che riutilizza sicuramente elementi di un nartece le cui fondamenta erano ancora visibili in passato.

    Il campanile in una torre-portico quadrata che riutilizza sicuramente elementi di un nartece le cui fondamenta erano ancora visibili in passato.

  • Veduta dell'abside e delle tre cappelle absidali nella semi-cupola e, sullo sfondo, il campanile-portico coronato da una balaustra.

    Veduta dell'abside e delle tre cappelle absidali nella semi-cupola e, sullo sfondo, il campanile-portico coronato da una balaustra.

  • Interno
  • Interno della chiesa abbaziale
  • La navata centrale a quattro campate e le sue navate laterali sono state ricostruite nel XVIII secolo.

    La navata centrale a quattro campate e le sue navate laterali sono state ricostruite nel XVIII secolo.

  • Il coro dell'XI secolo.

    Il coro dell'XI secolo.

  • Nella traversa meridionale, una pala d'altare che sovrappone un pavimento dorico e ionico, il cui vigore prefigura lo stile barocco.[8]

    Nella traversa meridionale, una pala d'altare che sovrappone un pavimento dorico e ionico, il cui vigore prefigura lo stile barocco.[8]

  • Note
    1. Raissa Teodori, Waroch I su it.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
    2. Guido Codecasa, Alla Ricerca della Storia: Gottfried von Straßburg e il suo "Tristano e Isotta", in "I Quaderni dell'Eclettico", nº 4, aprile 2017, p. 45 su academia.edu
    3. Raissa Teodori, Goffredo I di Bretagna su it.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
    4. (FR) Raissa Teodori, Église Saint-Sauveur de Locminé su fr.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
    5. (FR) Raissa Teodori, Prieuré de Grammont su fr.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
    6. Bertrand Frélaut, La presqu'île de Rhuys, 2002, p. 125.
    7. Gérard Le Bouëdec, Le Morbihan: de la préhistoire à nos jours, 1994, p. 104.
    8. Pierre Bourget, Les Architectures baroques en France, Librairie Léonce Laget (a cura di), 1993, p. 73.
    Collegamenti esterni