Abbazia di Notre-Dame de Déols

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Abbazia di Notre-Dame de Déols
Dictionnaire Décembre Alonnier-I-164.jpg
Stampa delle rovine del campanile dell'abbazia XIX secolo.
Stato bandiera Francia
Regione Centro-Valle della Loira
Dipartimento Indre
Comune Déols
Diocesi Arcidiocesi di Bourges
Religione Cattolica
Oggetto tipo Abbazia
Dedicazione Maria Vergine
Sigla Ordine qualificante O.S.B.
Sigla Ordine reggente O.S.B.
Inizio della costruzione X secolo
Completamento XIX secolo
Coordinate geografiche
46°49′33″N 1°42′04″E / 46.825833, 1.701111 bandiera Francia
Mappa di localizzazione New: Francia
Abbazia di Notre-Dame de Déols
Abbazia di Notre-Dame de Déols
Parigi
Parigi

L'Abbazia di Notre-Dame de Déols o Abbazia di Notre-Dame de Bourg-Dieu fu un'antica abbazia benedettina, di cui restano solo alcune rovine, situata a Déols nel Bas-Berry, nel dipartimento dell'Indre, vicino a Châteauroux.

Con atto redatto a Bourges dalla cancelleria ducale, il 2 settembre 917, Ebbes il Nobile, signore di Déols, donò varie proprietà affinché a Déols potesse essere costruito un monastero sotto la regola di San Benedetto, con l'espressa condizione che fosse diretto da Bernone[1], che all'epoca era abate di Cluny. In questo, imitò il suo signore Guglielmo I d'Aquitania[2], duca d'Aquitania che, con una carta redatta a Bourges nel settembre del 910, aveva fondato e posto sotto l'autorità diretta del papa l'abbazia di Cluny. Questa fondazione faceva parte del movimento di rinascita economica e spirituale dell'inizio del X secolo, ricordato come la riforma cluniacense.

L'abbazia divenne rapidamente un istituto prospero. Era il più potente del Berry con quello di Massay[3] e uno dei più importanti della Francia nel Medioevo.

I monaci di Déols ricevevano numerose prebende da parrocchie, terreni, cappelle, gestivano priorati, e beneficiavano così di entrate regolari. Questo notevole arricchimento permise la costruzione della grande chiesa abbaziale, oggi quasi del tutto scomparsa. L'apoteosi dell'abbazia avvenne tra il XII e XIV secolo.

Ricostruzione pianta dell'abbaziale

Con l'istituzione della commenda all'inizio del XVI secolo il cenobio perse rapidamente di importanza. Il periodo delle guerre di religione (1562-1594) si rivelò disastroso per l'abbazia di Notre-Dame de Déols. Fu in parte distrutta dai protestanti. Non si riprese e, nel 1622, il principe Enrico II di Borbone-Condé[4], dopo l'accordo del re Luigi XIII di Francia, ottenne da papa Gregorio XV una bolla che pronunciava la secolarizzazione dell'abbazia, che divenne effettiva nel 1629. Gli edifici dell'abbazia divennero poi una cava da cui il principe Enrico II di Condé e le altre amministrazioni traevano materiali da costruzione.

I resti superstiti sono il campanile, la quarta campata della navata nord, la cripta, la parete sud della navata e la porta di collegamento con il chiostro, il carcere dei monaci, la sala capitolare, la sala quadrata con le testate murarie, il refettorio, la cucina e gli altri edifici conventuali. Danno un'idea della potenza e della ricchezza dell'antica abbazia di Notre-Dame de Déols e sono preziose testimonianze dello stile romanico. I progetti di restauro iniziarono nel 1843, quando Prosper Mérimée si interessò all'abbazia e volle salvare l'unica torre rimasta dalla rovina. Dopo un lungo iter, nel 1862 il campanile, la parete sud della navata e la parte ancora visibile della parete nord furono classificati come monumenti storici.

Infine, gli scavi archeologici effettuati dal 1924 al 1926 sotto la direzione dell'archeologo Jean Hubert permisero per la prima volta di ripristinare la pianta della grande chiesa abbaziale di Déols.


Note
  1. Bernone di Cluny su it.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
  2. Guglielmo I di Aquitania su it.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
  3. (FR) Abbaye Saint-Martin de Massay su fr.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
  4. Enrico II di Borbone-Condé su it.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
  5. (EN) Bishop Claude Prato (du Prat), O.S.B. † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 2024-11-24
  6. (FR) Jacques Leroy su fr.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
  7. Claudio I di Guisa su it.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
  8. (FR) Charles de L'Aubespine su fr.wikipedia.org. URL consultato il 2024-11-24
Collegamenti esterni