Adorazione dei pastori (Gerolamo Savoldo)

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Brescia PinTosio-Martinengo GG.Savoldo AdorazionePastori 1540ca.jpg
Giovanni Gerolamo Savoldo, Adorazione dei pastori (1540 ca.), olio su tavola
Adorazione dei pastori
Opera d'arte
Stato

bandiera Italia

Regione Stemma Lombardia
Regione ecclesiastica Lombardia
Provincia Brescia
Comune

Stemma Brescia

Località
Diocesi Brescia
Parrocchia o Ente ecclesiastico
Ubicazione specifica Pinacoteca Civica Tosio-Martinengo
Uso liturgico nessuno
Comune di provenienza
Luogo di provenienza
Oggetto dipinto
Soggetto Adorazione dei pastori
Datazione 1540 ca.
Datazione
Datazione Fine del {{{fine del}}}
inizio del {{{inizio del}}}
Ambito culturale scuola bresciana
Autore

Giovanni Gerolamo Savoldo

Altre attribuzioni
Materia e tecnica olio su tavola
Misure h. 192 cm; l. 180 cm
Iscrizioni
Stemmi, Punzoni, Marchi
Note

<span class="geo-dms" title="Mappe, foto aeree ed altre informazioni per Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto.">Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. Errore nell'espressione: operatore < inatteso.°Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: operatore < inatteso.Errore nell'espressione: carattere di punteggiatura "{" non riconosciuto. / {{{latitudine_d}}}, {{{longitudine_d}}} {{{{{sigla paese}}}}}


Collegamenti esterni
Virgolette aperte.png

8C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l'angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». 13E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama»....
15Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l'un l'altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
Virgolette chiuse.png

L'Adorazione dei pastori è un dipinto, eseguito nel 1540 circa, ad olio su tavola, di Giovanni Gerolamo Savoldo (1480 ca. – post 1548), conservato nella Pinacoteca Civica Tosio-Martinengo di Brescia.

Descrizione

Soggetto

La scena dell'Adorazione dei pastori è ambientata davanti alla capanna, dalla quale sporgono dalla penombra il bue e l'asino e davanti alla quale compaiono:

  • Gesù Bambino, adagiato su un drappo steso in una piccola e bassa mangiatoia.
  • Maria e san Giuseppe privi di aureole e attributi, hanno fisionomie semplici, quasi rustiche; essi sono raffigurati in ginocchio, mentre contemplano il Bambino in atteggiamento di adorazione e preghiera, creando un'atmosfera di grande intimità.
  • Pastori sono i primi a riconoscere la divinità di Gesù, due di loro sporgono da una piccola finestra e un terzo sta appoggiato ad un muretto, sono colti in atteggiamento di adorazione del Bambino e di omaggio schivo e silenzioso.

Inoltre, a sinistra, in lontananza, un bagliore rischiara il cielo dai densi toni turchesi: si tratta dell'unico accenno sovrannaturale del dipinto, rappresentante l'angelo che dà l'annuncio ai pastori.

Note stilistiche, iconografiche ed iconologiche

  • Il dipinto mostra il ruolo fondamentale della luce che bagna le figure definendone i tratti fisionomici attentamente caratterizzati e percorrendo le abbondanti pieghe delle vesti facendo risaltare il rosso brillante del mantello di san Giuseppe e della veste della Madonna. In modo analogo la luce investe la rustica capanna accentuandone la resa naturalistica nell'illuminazione che filtra dalla copertura lignea o nella definizione della muratura in mattoni.
  • La notevole efficacia espressiva dei due pastori che si affacciano in controluce dall'apertura della capanna e del Bambino che scosta il lenzuolo bianco con la mano.
Bibliografia
  • Alessandro Ballarin, Gerolamo Savoldo, Editore Fabbri, Milano 1965
  • Marco Bona Castellotti (a cura di) et al., Pinacoteca Tosio Martinengo. Catalogo delle opere, secoli XII - XVI, Editore Marsilio, Milano 2012
  • Antonio Boschetto, Giovan Gerolamo Savoldo, Editore Bramante, Milano 1963
  • F. Frangi, Savoldo. Catalogo completo dei dipinti, col. "I gigli dell'arte", Firenze 1992, pp. 5 - 21
  • B. Passamani et al. (a cura di), Giovanni Gerolamo Savoldo tra Foppa, Giorgione e Caravaggio: catalogo della mostra, Editore Electa, Milano 1990
  • Stefano Zuffi, La pittura italiana, Editore Mondadori-Electa , Milano 1997, p. 215 ISBN 9788843559114
Voci correlate
Collegamenti esterni
Firma documento.png

Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 25 agosto 2019 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.