Anche i Bizantini hanno conosciuto degli alfabeti spirituali, come per esempio L'esortazione ai monaci di Iperechio (PG, 79 1471ss : Appendice alle opere di Nilo abbate): vari capitoli iniziano con la stessa lettera. Stesso metodo è stato adottato da Ignazio il Diacono (PG117, 1175-1178) e da Nilo l'Eparca (PG117, 1177).
Tra i greci dell'epoca moderna è continuato l'utilizzo di questo metodo mnemonico, come quello redatto da Nicodemo l'Agiorita († 1809).
In ambito latino
In ambito latino l'alfabeto monastico era molto diffuso soprattutto a partire dal XV secolo
Ad ogni lettera dell'alfabeto latino si faceva seguire un motto esortativo, desunto dalle Sacre Scritture, dai Padri della Chiesa o da Autori spirituali.
Tommaso da Kempis
L'alfabeto monastico più conosciuto è quello redatto da Tommaso da Kempis ("Alphabetum parvum monachi in schola Christi" ossia Piccolo alfabeto del monaco che frequenta la scuola di Cristo)[1].
Eccone un saggio della prima (A) e dell'ultima lettera (Z) con la Conclusione di tutto l'alfabeto del Kempis:
Hoc tibi salubrius est et utilius, quam laudari ab hominibus.
..... Z - Zacchaee frater, descende de altitudine saecularis scientiae:
veni et disce in schola Dei viam humilitatis, mansuetudinis et patientiae,
per quam possis, Christo docente, ad aeternae beatitudinis gloriam secure pervenire. Amen.
..... Conclusio: Scribe, novelle monache, alphabetum istud in corde tuo, quasi in libro vitae,
et per singulos dies, chartulam tuam inspice, et ad bonos mores assuesce.
Pauca sunt verba, sed magna habent mysteria et perfecta opera.
Ornant exterius, et quietant interius.
A contempu mundi et sui ipsius abnegationis incipit vita boni et religiosi monachi,
et proficit usque ad contemplationem Dei. »
«
A - Ama di non essere conosciuto ed essere stimato da nulla;
questo è per te più giovevole e più utile che essere lodato dagli uomini.
..... Z - Zaccheo, fratello mio, discendi dalle altezze della scienza umana;
vieni e impara alla scuola di Dio la via dell'umiltà, della mansuetudine, e della pazienza,
mediante la quale, ammaestrato da Cristo, tu possa con sicurezza conseguire la gloria e la felicità eterna. Amen.
..... Conclusione - Scrivi, o neo monaco, questo alfabeto nel tuo cuore, come in un libro di vita,
ed ogni giorno dà uno sguardo al tuo piccolo scritto e abituati a vivere bene.
Sono brevi regole ma piene di sapienza e perfezione.
Danno compostezza all'esterno e pace all'interno.
La vita del buon religioso comincia dal disprezzo del mondo e dall'abnegazione di sé stesso,
e procede fino alla contemplazione di Dio. »
Note
↑Henrici Sommalii (a cura) Alphabetum parvum monachi in schola Christi, in op. cit., Coloniae Agrippinae, 1680, pp. 673-676
↑Cfr. Imitazione di Cristo, Libro I, Cap. II, par. 3