Santo Sepolcro

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Edicola con all'interno il Santo Sepolcro.
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Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto.
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Il Santo Sepolcro è il luogo in cui Gesù fu deposto dopo la sua morte e dove, dopo tre giorni, risorse. Per i Cristiani è il luogo più sacro del mondo.

Nei Vangeli

Dai Vangeli si possono ricavare varie informazioni, sia esplicite che implicite, sulla natura, l'ubicazione e l'uso per il quale era stato inizialmente costruito il Santo Sepolcro.

La tomba era stata fatta scavare nella roccia da Giuseppe D'Arimatea, ricco membro del sinedrio che era segretamente discepolo di Gesù (Gv 19,38 ) e che si era opposto alla sua crocifissione (Lc 23,50-52 ). In questo sepolcro non era mai stato sepolto nessuno, ed aveva vicino ad esso una grossa pietra di forma rotonda, che aveva lo scopo di chiuderne l'apertura (Mt 27,59-60 ).

Nel Vangelo di Giovanni il Santo Sepolcro è espressamente ubicato vicino a dove venne crocifisso Gesù (Gv 19,40-42 ) all'esterno delle mura cittadine (Gv 19,20 ).

Dai vangeli si deduce che il Santo Sepolcro era stato fatto scavare probabilmente con lo scopo di contenere le spoglie del proprietario, o quelle di un parente a lui molto vicino. Ma il tragico evolversi degli eventi che portarono alla morte di Gesù sul Golgota colpirono talmente Giuseppe D'Arimatea da convincerlo a farvi seppellire il suo maestro.

Egli andò da Pilato a chiedere il corpo di Gesù (Mc 15,43-45 ). Con questo gesto rese pubblico il suo discepolato, scelta coraggiosa essendo lui un membro del sinedrio, l'organo politico che ne aveva chiesto la condanna a morte. Il governatore acconsentì e a questo punto Giuseppe d'Arimatea comprò un lenzuolo in cui venne avvolto il corpo di Gesù (Lc 23,53 ).

Maria di Magdala e Maria madre di Ioses furono testimoni della deposizione nel sepolcro di Gesù (Mc 15,47 ). Loro stesse tornarono la domenica mattina successiva in questo luogo per cospargere Gesù con oli profumati, ma trovando la pietra rotolata e il sepolcro vuoto corsero dagli apostoli a riferire quello che avevano visto (Lc 24,1-3 ). A questo punto anche gli apostoli Pietro e Giovanni corsero al sepolcro e lo trovarono come lo avevano descritto le donne (Gv 20,3-9 ).

Storia

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Basilica del Santo Sepolcro

Cronologia

Santo Sepolcro - Esterno
  • 135 - Il Santo Sepolcro rimase praticamente immutato fino al 135 dC quando l'imperatore Adriano, dopo aver sedato la rivolta di Simon Bar Kokheba, distrusse Gerusalemme e decise di trasformarla in una colonia militare romana. Fece anche costruire sopra i luoghi sacri della passione di Cristo dei templi pagani.
  • 325 - Dopo il concilio di Nicea l'imperatore Costantino commissionò una chiesa nei luoghi della passione di Gesù. L'anno successivo Elena, la madre dell'imperatore Costantino, dopo aver fatto abbattere i templi pagani scoprì il Santo Sepolcro e gli altri luoghi della passione di Gesù.
  • 335 - Consacrazione dell'anastasis, chiesa sorta nel luogo del Santo Sepolcro e facente parte di un complesso di tre chiese posizionate nei luoghi della passione di Gesù. All'interno di essa la pietra è stata scavata e il Santo Sepolcro è stato circondato da una edicola (in latino aediculum, piccolo edificio).
  • 614 - Gerusalemme venne occupata dal re persiano Cosroe II di Persia e la basilica venne incendiata.
  • 629 - Gerusalemme venne riconquistata da parte dell'imperatore Bizantino Eraclio I di Bisanzio e inizio del restauro della Basilica.
  • 637 - Gerusalemme venne invasa dal califfo Omar ibn al-Khattāb, i luoghi cristiani vennero salvaguardati.
  • 966 - Incendiamento dell’Anastasis da parte del governatore musulmano.
  • 1009 - Distruzione completa della basilica da parte del califfo Al-Hakim bi-Amr Allah.
  • 1014 - Avvio della ricostruzione da parte della madre del califfo Al-Hakim bi-Amr Allah che era cristiana.
  • 1048 - Conclusione del restauro.
  • 1099 - Gerusalemme venne conquistata da parte dei crociati e ristrutturazione in stile romano della basilica.
  • 1555 - Ristrutturazione della basilica da parte dei francescani.
  • 1808 - Un Incendio che distrusse quasi completamente la basilica. Il Santo Sepolcro all'interno dell'edicola rimase illeso.
  • 1810 - Ricostruita la cupola dell'anastasis, ristrutturazione della parte esterna dell'edicola.
  • 1959 - Restauro generale della basilica.

Il Santo Sepolcro oggi

Dentro l'attuale edicola è conservato quello che rimane del Santo Sepolcro dopo la distruzione da parte del califfo Al-Hakim bi-Amr Allah nel 1009. All'interno vi sono due locali. Il primo che si incontra entrando è detto Cappella dell'Angelo, è il locale più grande ed al suo centro, sopra una piccola colonna, vi è custodito un pezzo originario della pietra rotonda che chiudeva il sepolcro. Al secondo locale si accede attraverso una piccola porta, è questo il Salto Sepolcro vero e proprio che venne chiuso dalla pietra. All'interno si può vedere, ricoperto da una lastra di marmo, il banco di roccia su cui giacque Gesù Cristo.

Visite papali al Santo Sepolcro

Basilica del Santo Sepolcro - Altare

Il primo papa a visitare il Santo Sepolcro fu naturalmente Simon Pietro di Bethsaida, e successivamente per quasi duemila anni nessun suo successore vi si recò. Da allora sono solo tre i papi che in tempi moderni hanno visitato questo luogo.

Il primo fu Paolo VI che il 4 gennaio 1964, dopo esser atterrato in aereo all'aeroporto di Amman, si diresse in macchina fino a Gerusalemme e quindi al Santo Sepolcro. Qui recitò una preghiera che ebbe allora un grande impatto fra i credenti[1].

Successivamente vi si recò Giovanni Paolo II in occasione del giubileo dell'anno 2000, qui il 26 marzo vi ha celebrato una messa[2], a conclusione di un viaggio all'insegna della ricerca del dialogo con la religione ebraica.

Ultimo papa a visitare il Santo Sepolcro è stato Benedetto XVI nella giornata di venerdì 15 maggio 2009. Durante questa visita ha fatto un discorso[3] in cui ha definito questa tomba

« il luogo dove il Signore ha vinto l’aculeo della morte e aperto il Regno dei Cieli ad ogni credente»
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni