Beata Eustochio Bellini
Beata Eustochio Bellini, O.S.B. Religiosa | |
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al secolo Lucrezia | |
Beata | |
Età alla morte | 25 anni |
Nascita | Padova 1444 |
Morte | Padova 13 febbraio 1469 |
Vestizione | Padova, 1461 |
Professione religiosa | Padova, 25 marzo 1465 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 1760, da Clemente XIII |
Ricorrenza | 13 febbraio |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 13 febbraio, n. 12:
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Beata Eustochio Bellini, al secolo Lucrezia (Padova, 1444; † Padova, 13 febbraio 1469) è stata una religiosa italiana.
Biografia
Nacque a Padova nel 1444, figlia illegittima di Bartolomeo Bellini e di una monaca del monastero benedettino di San Prosdocimo. A quattro anni il demonio s'impadronì del suo corpo, senza toglierle l'uso della ragione, tormentandola praticamente per tutta la vita.
A sette anni fu affidata alle monache di San Prosdocimo che gestivano nel monastero una forma di educandato. La disciplina nel monastero a quel tempo era molto rilassata, ma Lucrezia agli svaghi mondani, preferiva il ritiro, il lavoro e la preghiera, era molto devota alla Madonna, a san Girolamo e a san Luca.
Nel 1460 il vescovo di Padova Jacopo Zeno, alla morte della badessa, impose al monastero una maggiore disciplina, ma sia le monache sia le educande, abbandonarono il chiostro, rimase solo Lucrezia Bellini. Giunsero allora in sostituzione nel monastero, le Benedettine provenienti dal convento di Santa Maria della Misericordia, sotto la guida della badessa Giustina da Lazzara. Lucrezia ormai diciottenne, chiese di entrare nel loro Ordine e il 15 gennaio 1461, ebbe il nero abito benedettino, prendendo il nome di Eustochio.
Tornò a essere tormentata dal demonio, con flagellazioni sanguinose, incontrollabili vomiti e altri strani patimenti che lei sopportava con inossidabile pazienza, ciò convinse le consorelle delle sue virtù e finalmente il 25 marzo 1465 fu ammessa alla professione solenne e come era usanza dell'epoca, due anni dopo gli fu imposto il velo nero delle benedettine.
La sua vita non fu lunga, era stata di grande bellezza, ma le possessioni diaboliche, le malattie e le penitenze, l'avevano ridotta a uno scheletro vivente; gli ultimi anni di vita li trascorse quasi sempre a letto ammalata, assorta nella preghiera e nella meditazione della Passione di Gesù.
Morì il 13 febbraio 1469 a soli 25 anni, la sua fine fu così serena che il suo volto poté riacquistare l'antica bellezza; il demonio poche ore prima l'aveva lasciata finalmente in pace.
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