Beata Stefana Quinzani

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Beata Stefana Quinzani, F.L.D.
Religiosa
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battezzata
Beata
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 72 anni
Nascita Orzinuovi
5 febbraio 1457
Morte Soncino
2 gennaio 1530
Sepoltura
Conversione
Appartenenza Terz'Ordine Domenicano
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Professione religiosa 1472
Ordinato diacono
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Creazione
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerata da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 14 dicembre 1740, da Benedetto XIV
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 2 gennaio
Altre ricorrenze 3 gennaio nell'Ordine domenicano
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrona di
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Incoronazione
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Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 2 gennaio, n. 13:
« A Soncino in Lombardia, beata Stefana Quinzani, vergine, suora del Terz'Ordine di San Domenico, che si dedicò con assiduità alla contemplazione della passione del Signore e alla formazione cristiana delle fanciulle. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beata Stefana Quinzani (Orzinuovi, 5 febbraio 1457; † Soncino, 2 gennaio 1530) è stata una religiosa italiana.

Biografia

Proveniva da una famiglia di contadini originaria di Quinzano d'Oglio da cui appunto è detta "Quinzani" (cioè "di Quinzano"). Figlia di Lorenzo e Savia Sciani. Una consolidata tradizione tramanda che la famiglia si trasferì da Quinzano d'Oglio a Orzinuovi pochi mesi prima della nascita di Stefana (il trasferimento avvenne nel novembre 1456 e la nascita fu poi a febbraio 1457). Tutt'oggi a Quinzano una iscrizione segnala la casa della famiglia in quella che è oggi "via Beata Stefana".

Da giovane aiutò la famiglia nel lavoro dei campi. A sette anni Stefana fece voto di castità e si narra che Gesù, apparendole, le mise al dito un anello prezioso. A 15 anni prese l'Abito del Terz'Ordine domenicano. Visse a lungo a Crema poi si trasferì a Soncino dove fondò un convento domenicano che guidò per molti anni divenendo esempio di santità.

La Beata Stefana fa parte di quell'eletto stuolo di vergini dell'Ordine domenicano che hanno portato nel corpo e nello spirito tutti i dolori del Salvatore. Per quarant'anni, infatti, ogni venerdì, sperimentò l'intera Passione di Gesù e portò impresse nel proprio corpo le sacre stimmate. Come a santa Caterina da Siena le fu cambiato miracolosamente il cuore, ed ebbe il dono di conoscere i più occulti pensieri e le cose future. Tanta copia di celesti carismi fruttificarono in un intenso apostolato che si estese a ogni classe di persone.

Un giorno Gesù, apparendole, le avrebbe detto: "Figliola, tu mi hai fatto il dono, completo della tua volontà, quale ricompensa desideri?"; "Non voglio altra mercede che Te medesimo", rispose Stefana.

Morì pronunziando le parole di Gesù in croce:

« In manus tuas Domine, commendo spiritum meum! »

Culto

Dopo la sua morte nelle zone in cui è vissuta, tra bassa bresciana occidentale, alto cremonese e cremasco, è iniziato il culto popolare nei suoi confronti. Le sue reliquie, dapprima conservate a Colorno (PR), nel 1988, sono state riportate a Soncino, conservate nella chiesa dedicata a San Giacomo. Un osso della tibia sinistra è conservato fin dal 1908 a Quinzano d'Oglio nella chiesa dedicata a San Rocco costruita in luogo adiacente alla casa della famiglia della Beata Stefana.

Collegamenti esterni