Beato Jerzy Popiełuszko

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Beato Jerzy Popiełuszko
Presbitero · Martire
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Beato
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Il beato Jerzy Popieluszko
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 37 anni
Nascita Okopy
14 settembre 1947
Morte Włocławek
19 ottobre 1984
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale Varsavia, 28 maggio 1972 dal cardinale Stefan Wyszynsky
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° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 19 dicembre 2009, da Benedetto XVI
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 19 ottobre
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Figli
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Collegamenti esterni
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Invito all'ascolto
Firma autografa
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Il Beato Jerzy Popiełuszko (in polacco jɛʐɨ popʲɛwuʂko) (Okopy, 14 settembre 1947; † Włocławek, 19 ottobre 1984) è stato un presbitero e martire polacco, ucciso da funzionari del ministero dell'interno della Repubblica Popolare di Polonia. È venerato come beato dalla Chiesa cattolica.

Biografia

Fu ordinato sacerdote il 28 maggio 1972 a Varsavia dal cardinale Stefan Wyszynsky.

Nell'attività pastorale portò la sua opera presso i lavoratori siderurgici, e si unì ai lavoratori del sindacato autonomo di Solidarność, avverso al regime comunista. Fu un convinto anticomunista, e nelle prediche lanciava critiche al sistema e invitava la gente a contestare il regime.

La sfida al regime

Durante il periodo della legge marziale (1981-1983), la Chiesa cattolica fu l'unica forza ad avere una certa possibilità di critica, attraverso le prediche durante la celebrazione delle messe.

Le prediche di padre Popiełuszko venivano regolarmente trasmesse da Radio Free Europe, che gli diede una certa popolarità anche all'estero.

Fu inizialmente minacciato e invitato al silenzio da parte del ministero dell'interno polacco, e il 13 ottobre 1984 fu coinvolto in un incidente stradale dal quale però uscì illeso.

L'assassinio

Immagine del funerale

Il 19 ottobre 1984, di ritorno da un servizio pastorale, fu rapito e ucciso da parte di tre funzionari del ministero dell'interno, e il suo corpo fu ritrovato il 30 ottobre nelle acque della Vistola, vicino a Włocławek.

La notizia dell'assassinio causò disordini in Polonia, e gli autori dell'omicidio - i capitani Grzegorz Piotrowski, Leszek Pekala, Waldemar Chmielewski e il colonnello Adam Petruszka - furono giudicati colpevoli e condannati a 25 anni di carcere, ma furono rilasciati in seguito ad amnistia qualche anno dopo.

Ai funerali parteciparono più di 400.000 persone, compreso il leader di Solidarność, Lech Wałęsa.

Culto

La Chiesa iniziò il processo di beatificazione nel 1997.

La tomba è meta di continui pellegrinaggi, dalla Polonia e dall'estero; il 14 giugno 1987 pregò sulla sua tomba anche papa Giovanni Paolo II.

Il 19 dicembre 2009, Papa Benedetto XVI autorizzò la Congregazione per le cause dei santi a promulgare il decreto riguardante "il martirio del Servo di Dio Giorgio Popiełuszko, sacerdote diocesano; nato il 14 settembre 1947 ad Okopy Suchowola (Polonia) e ucciso in odio alla fede il 20 ottobre 1984, nei pressi di Włocławek (Polonia)"[1].

La solenne Messa di beatificazione, presieduta dall'arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, che, a nome di papa Benedetto XVI ha letto l'atto di beatificazione, fu celebrata a Varsavia domenica 6 giugno 2010, nella piazza intitolata al Maresciallo Pilsudski.

Il 19 settembre 2014, durante una messa tenuta nel monastero dell'Annunciata a Thiais, nella diocesi di Créteil, il vescovo Michel Santier ha annunciato ufficialmente che la Congregazione per le Cause dei Santi a aperto la procedura di canonizzazione del martire polacco.[2]

Note
Bibliografia
Filmografia
  • Rafal Wieczynski, Popieluszko. Non si può uccidere la speranza, Ranieri Made - Mondadori, 2010
Voci correlate
Collegamenti esterni