Beato Placido Riccardi

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Beato Placido Riccardi, O.S.B.
Presbitero
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 70 anni
Nascita Trevi
24 giugno 1844
Morte Roma
15 marzo 1915
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa Basilica di San Paolo fuori le Mura, 19 gennaio 1868
Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale Roma, 25 marzo 1871 da monsignore Angelini
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione 5 dicembre 1954, da Pio XII
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza 25 marzo
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Incoronazione
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Erede
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 25 marzo, n. 15:
« A Roma presso San Paolo sulla via Ostiense, beato Placido Riccardi, sacerdote dell'Ordine di San Benedetto, che, pur sofferente di continue febbri, malattie e paralisi, coltivò con instancabile dedizione l'osservanza alla regola e la preghiera, insegnando anche agli altri a praticarle. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

Beato Placido Riccardi (Trevi, 24 giugno 1844; † Roma, 15 marzo 1915) è stato un presbitero e monaco italiano dell'ordine benedettino nell'abbazia di San Paolo fuori le mura. Riformatore dell’Ordine, le sue spoglie sono venerate nell’abbazia di Farfa in Sabina, dove visse per molti anni e svolse il suo ministero sacerdotale con grande zelo.

Biografia

Prima formazione

Nacque a Trevi in Umbria, presso Spoleto, il 24 giugno del 1844 terzogenito di Francesco e Maria-Stella Paoletti, proprietari terrieri e negozianti. Fu battezzato con il nome di Tommaso che cambiò, nella professione monastica, con quello di Riccardo.

Compì gli studi nel Collegio nobile Lucarini, poi si trasferì a Roma dove studiò la filosofia scolastica presso l'Angelicum dei Domenicani, presso la Minerva.

Vocazione monastica

A 25 anni, dopo aver fatto un corso di esercizi spirituali presso i Gesuiti e compiuto un pellegrinaggio al Santuario della Santa Casa di Loreto, si sentì chiamato alla vita di consacrazione. Entrò nella basilica di San Paolo fuori le Mura in Roma il 5 gennaio 1867, ed emise la professione monastica il 19 gennaio 1868 nelle mani del celebre abate e ordinario monsignor Francesco Leopoldo Zelli Jacobuzzi (1818-1895).

Dopo la presa di Roma (20 settembre 1870), anche se diacono, fu ritenuto renitente alla leva, arrestato e detenuto per lunghi mesi a Firenze nella Fortezza da basso. Esonerato dalla leva per grazia sovrana, dopo un breve trasferimento a Pisa e tornato libero, il 25 marzo del 1871 fu ordinato presbitero nella sua abbazia romana da mons. Angelini, Vicegerente della diocesi di Roma. Il 31 marzo, venerdì dopo la Domenica di Passione, secondo il calendario liturgico dell'epoca, festa dei Sette Dolori della Vergine, celebrò la sua prima Messa.

Impegno monastico ed apostolico

Da Roma nel 1884 fu inviato come Vicario abbaziale presso le monache benedettine di San Magno in Amelia. Dieci anni dopo, nel 1895, fu nominato superiore dell’abbazia di Farfa dove rimase fino al 12 dicembre 1912. Colpito da paralisi fu trasferito nell'abbazia di San Paolo, dove morì il 15 marzo del 1915 assistito dal beato Ildefonso Schuster, che fu poi il suo primo biografo.

Dodici anni dopo, il 30 aprile del 1925 i suoi resti furono traslati nell’abbazia farfense. Il 13 novembre del 1928 iniziò la fase diocesana del processo di canonizzazione. Fu beatificato (5 dicembre 1954) sotto il pontificato di papa Pio XII.

Scritti del beato Placido

  • Discorsi monastici del servo di Dio don Placido Riccardi O.S.B. Prefazione di P. Ildefonso Schuster abate di San Paolo fuori le mura a Roma, Badia di Praglia 1928, pp. 83.

Aspetto peculiare

Il beato Placido fu uomo di austerissima vita ma di grande semplicità e amabilità verso il prossimo, unita a grande zelo sacerdotale. Pur non avendo una personalità spiccante per scritti o altro, il Riccardi si abbina al movimento riformatore benedettino della seconda metà dell' 800 in Italia, specialmente per la riforma delle abbazie di San Paolo fuori le mura di Roma, del monastero benedettino di San Magno in Amelia e poi di Santa Maria di Farfa in Sabina. Fu richiesto come maestro dei novizi anche dall'abbazia di Cava de' Tirreni presso Salerno.

Bibliografia
  • Luigi Crippa (a cura di), Il beato Placido Riccardi O.S.B., rettore dell'abbazia di Farfa, Editore Benedictina, Roma 1995
  • Ildefonso Schuster, Profilo biografico e saggio degli scritti spirituali del monaco don Placido Riccardi (1844-1915), Roma 1922 (rist. del 2005).
Voci correlate
Collegamenti esterni